La vivisezione, così come ogni sorta di sperimentazione sugli animali, non è solo una barbarie (guarda il video) ma è anche fuorviante e priva di fondamento scientifico. Il 92% dei farmaci innocui per gli animali non lo è per l'uomo (Antivivisezionismo: le ragioni scientifiche). Eppure, la ricerca medica fa ancora largo uso di tali metodiche. Come ha giustamente sostenuto anche il dott. Cagno, medico chirurgo ospedaliero e noto antivivisezionista (guarda l'intervista), ogni specie animale ha le sue peculiarità. Ciò che vale per una specie può non valere per un'altra.

Questo concetto può essere ben illustrato da alcuni semplici esempi: la stricnina è innocua  per le cavie, il pollo e la scimmia in dosi sufficienti ad uccidere un'intera famiglia umana; l'amanita phalloides, fungo velenosissimo per l’uomo, è del tutto innocua per gatti e conigli; la cicuta è innocua per i topi; la penicillina è letale per le cavie; la morfina, calmante e sedativa per l’uomo, è invece molto stimolante per il gatto; il botulino è letale per l’uomo e per il topo ma non per il gatto; l’acido cianidrico è letale per l’uomo ma non per i rospi, ecc..

Secondo i vivisezionisti  la  sperimentazione animale è efficace e insostituibile. Perché allora ogni anno migliaia di farmaci, sperimentati per anni sugli animali,  vengono poi ritirati dal mercato per i danni, talvolta catastrofici,  prodotti sull’uomo?  Solo in Italia, dal 1972 al 1983, è stata revocata la vendita di 22.621 specialità medicinali, che avevano passato il vaglio della sperimentazione animale (bollettino d’informazione sui farmaci, Ministero della Sanità, n. 8, 08/83). 

Oggi inoltre è possibile evidenziare sensibili diversità, nella risposta alle varie sostanze chimiche, anche nell'ambito della stessa specie umana, grazie alla farmacogenetica, branca emergente della farmacologia, che indaga sulle relazioni intercorrenti  tra gli effetti dei farmaci ed il profilo genetico individuale (intervista al prof. Giuseppe Novelli)  e che rende ancora più primitive e insulse le sperimentazioni sugli animali.  Questo è quanto dichiarò Albert Einstein: “Vivisezione? Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni”. E Mahatma Gandhi affermò: "Di tutti i crimini neri che l'uomo commette contro Dio e il Creato, la vivisezione è il più nero!".

Perché esiste ancora la vivisezione? Non certo per motivi scientifici.. (ascolta ciò che afferma, al riguardo, il prof. Bruno Fedi: video). Questo è quanto il chirurgo tedesco Werner Hartinger ha sostenuto: "In effetti, ci sono solo due categorie di medici e scienziati che non si oppongono alla vivisezione: quelli che non ne sanno abbastanza, e quelli che ci guadagnano dei soldi”.

 

 

 

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