Isole Ebridi-Inveraray-Moffat
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Stornoway, l'unico rilevante
centro abitato di Lewis, al nostro arrivo era in festa per la
presenza di una parata di beneficenza, perciò, a parte vedere la
parata (un po' misera, per la verità) non ci è stato possibile
visitarne le vie (la moto era carica e mai l'avrei lasciata
incustodita tra la folla!). Così, abbandonata la cittadina, ci siamo
incamminati per esplorare l'isola, la più grande delle Ebridi
Esterne, desolata quanto le Highlands Settentrionali!
Girovagando qua e là alla ricerca
della Black House (un modello intatto delle antiche case locali)
abbiamo fatto la conoscenza di un altro simbolo della Scozia: il Bue
Scozzese, magnifico nella sua pelliccia rossastra e le lunghe corna
(peccato che non ne ha voluto sapere di essere fotografato!). Molto
interessanti sono state le visite al Broch (antico forte di origine
preistorica) ed alle Standing Stones (nella foto in alto).
Memori di quel che era accaduto ad
Ullapool, prima di prendere il traghetto per Skye, abbiamo tentato di
prenotare un alloggio tramite un ufficio turistico; anche lì era
tutto pieno, ma la signorina dell'ufficio ci ha gentilmente
«passato» il numero di un B&B fuori dal loro giro di prenotazioni,
così ho potuto testare il mio inglese «maccheronico» anche al
telefono, risultato: appena sbarcati su Skye, ci attendeva una
camera su una bella casetta con vista sul mare! Piccola nota: mentre
attendevamo il traghetto, abbiamo goduto della presenza dei
famosissimi e fastidiosissimi moscerini di questi luoghi!
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Cosa dire di Skye? Penso che
definirla insuperabile non basti a descrivere la bellezza di quest'isola,
un piccolo paradiso nella durezza dell'ambiente scozzese. Grazie
anche alla bella giornata, sotto il cielo perennemente vario,
l'abbiamo perlustrata a lungo, cercando la Kilt Rock Waterfall, ed
il Dunvegan Castle.
Nei pressi di quest'ultimo,
abbiamo trovato una barca per poter andare a vedere la colonia di
foche che vive libera in quella zona, un'esperienza insolita per
chi, come noi, è stato abituato a vedere questi simpatici animali
solo negli zoo o nei parchi acquatici.
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Da Skye, attraversando il ponte
che la collega alla terraferma (si fa per dire, sempre di isola si
tratta!!), poco prima di fermarci per la notte, ci siam diretti
verso l'Eilean Donan Castle (dove fu girato il film "Highlander"),
secondo me il più bello della Scozia, costruito su una piccola
isoletta sul mare (e da cui si accede solo tramite un lungo ponte in
pietra), e con una affascinante storia di guerre ed assedi alle
spalle.
Passata la notte a Forth William,
dopo aver visto il profilo delle Five Sisters e del Ben Nevis (di
cui, se avessimo avuto più tempo, avremmo sicuramente raggiunto la
cima), abbiamo continuato lungo la Glen Coe (valle in cui avvenne un
famoso massacro) per poi da Argyll raggiungere Inveraray. Nella
bella cittadina di mare, a parte il castello (ormai non ne potevamo
più di visitarli!) e gli innumerevoli negozi di souvenir, ci è
piaciuto molto il museo della prigione: in pratica la
ristrutturazione delle antiche prigioni (e relativo tribunale) al
cui interno è possibile conoscere le condizioni in cui si viveva, le
pene e le condanne da scontare in base ai reati di allora.
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Oltrepassata Glasgow di proposito
(non l'abbiamo voluta visitare sapendo che si trattava di una città
moderna), la nostra ultima tappa è stata Moffat, piccolo ma florido
paesino, che deve la sua ricchezza agli allevamenti di pecore
(poteva trattarsi di altro animale?!), tanto che la popolazione vi
ha dedicato un monumento nella piazza principale. Qui ci siamo
regalati una grande cena in un ristorantino tipico, e al mattino
seguente, ormai sazi di paesaggi, di storie di epiche battaglie e
del suono delle cornamuse, abbiamo ripreso l'autostrada per iniziare
il viaggio di ritorno.
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