L'Oratorio nel Sinodo Diocesano 47° della Diocesi di Milano

Capitolo 11. PASTORALE GIOVANILE E ORATORIO

III. L'ORATORIO

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Alcuni passaggi significativi del Sinodo 47° della Chiesa Ambrosiana a riguardo dell’Oratorio

218. L'oratorio nella pastorale giovanile della parrocchia

§1. Il progetto di pastorale giovanile delineato da ogni parrocchia, come traduzione e applicazione di quello diocesano, richiede l'irrinunciabile attenzione alla totalità della popolazione giovanile che vive nel suo territorio. Strumento privilegiato e prioritario con cui svolgere l'impegno educativo della parrocchia nei confronti di tutta la popolazione giovanile è l'oratorio. Esso "è una comunità che educa all'integrazione fede-vita, grazie al servizio di una comunità di educatori, in comunione di responsabilità e di collaborazione con tutti gli adulti. Il metodo dell'oratorio (o il suo stile) è quello dell'animazione, che consiste nel chiamare i ragazzi a partecipare a proposte educative che partono dai loro interessi e dai loro bisogni" (Cfr. C. M. Martini in "Itinerari Educativi", n° 68).

§ 2. La parrocchia non può esimersi dal promuovere e organizzare l'oratorio e raccordare l'opera svolta in esso con quella esercitata da associazioni, gruppi e movimenti. L'oratorio infatti ricerca ed accoglie ogni fanciullo, ragazzo, adolescente o giovane che vive nell'ambito della parrocchia, mentre l'adesione ad associazioni, gruppi e movimenti riguarda solo una parte della popolazione giovanile che ne accetta le modalità ed i cammini.

 

 219. La strutturazione dell'oratorio

Il metodo educativo dell'oratorio prevede e valorizza l'articolazione in gruppi (di base e di interesse) organicamente inserita in un cammino comunitario.

 

220. I gruppi di base

I gruppi di base strutturano la comunità dell'oratorio secondo le varie fasce d'età La vita di gruppo, nel rispetto delle esigenze di crescita umana e cristiana tipiche di ciascuna età, costituisce l'elemento fondamentale del peculiare metodo educativo oratoriano e si esprime nei momenti e secondo gli obiettivi previsti dal progetto (ad esempio catechesi, preghiera, gioco, lavoro, sport).

 

221. I gruppi di interesse e di servizio

§ 1. Il progetto educativo dell'oratorio prevede anche i gruppi di interesse e di servizio e li considera e promuove come autentici momenti formativi. Tali gruppi aperti alle diverse fasce di età e quindi ai partecipanti ai vari gruppi di base, danno uno specifico contributo al cammino di crescita dei fanciulli, ragazzi, adolescenti e giovani. Ciascun gruppo di interesse o di servizio ha valenze educative proprie che però devono essere coerenti con il progetto educativo globale, che le precisa e le propone.

§ 2. In particolare siano promossi i gruppi di:

a) animazione liturgica: i ministranti ragazzi e ragazze (che si avvalgono del sostegno e delle iniziative del Movimento Chierichetti o MoChi), il coretto, e altre forme;

b) animazione missionaria;

c) animazione caritativa;

d) attività culturale (ad esempio teatrale, artistica, letteraria, turistica);

e) preparazione all'impegno sociopolitico;

f) presenza e impegno nel mondo del lavoro e della scuola;

g) volontariato;

h) attività sportive.

§ 3. In tutti questi gruppi si favorisca la collaborazione con quelli analoghi attivi nella comunità adulta della parrocchia, così da preparare il passaggio naturale, al tempo opportuno, dalle attività oratoriane a quelle della comunità adulta.

§ 4. I gruppi siano affidati ad animatori capaci di interpretare non solo il progetto educativo locale, ma anche le proposte diocesane.

§ 5. Si tenga conto dell'opportunità, quando in un singolo oratorio non sia possibile dar vita a specifici gruppi, di attivare analoghi gruppi a livello interparrocchiale o decanale.

 

241. Rapporti fra oratorio e famiglia

§1. La famiglia è l'ambito educativo primario: i genitori sono i primi educatori anche in ordine alla formazione cristiana dei propri figli. Tuttavia alle famiglie, in quanto tali, non compete un ruolo diretto di animazione oratoriana, anche se resta fondamentale la loro collaborazione.

§ 2. Essa si concretizza:

a) nell'aiuto reciproco per capire i ragazzi, gli adolescenti e i giovani attraverso un rapporto sincero con gli educatori;

b) nella collaborazione per la formulazione del progetto educativo e per la verifica degli itinerari percorsi;

c) nel sostegno ad altre famiglie di ragazzi, adolescenti e giovani che vivono situazioni di difficoltà;

d) nella partecipazione ad alcune attività dell'oratorio, che prevedono la presenza e il coinvolgimento delle famiglie;

e) nella prestazione di alcuni servizi.

 

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