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LA MADONNA DELLA CROCE

A poca distanza dall'Ospedale civile si trova la chiesa della Madonna della Croce, con annesso piccolo fabbricato in condizioni di avanzata fatiscenza.
A osservare bene l'edificio, si rileva subito che esso è composto di due parti, ben distinte tra loro, costruite in epoche diverse.
Secondo il Carbone, il quale riporta una tradizione diffusa, qui si trovava un convento di domenicani o di qualche altro Ordine religioso.
Forse era proprio questo il luogo dove sorgeva la famosa chiesa del salvatore che appartenne all'Abazia di Montecassino sin dall'VIII o IX secolo.
Tale chiesa secondo antichi documenti era situata presso una spelonca "spiluncam et ecclesiam sancti Salvatoris" da identificarsi con la Grotta di San Michele; secondo altri esperti invece la chiesa del Salvatore era situata proprio all'inerno della Grotta.
Questa chiesetta rupestre, composta da una sola navata, comunque venne consacrata, o riconsacrata, nel 1628 dall'allora Vescovo di Minervino Altobello Carissimi.
A terra, al centro della navata, vi sono due sepolture:
la prima rimonta al 1633 e raccoglie le spoglie del giureconsulto minervinese, notissimo ai suoi tempi, Giovanni de Grassis; la seconda porta la data del 1742 ed appartiene a Gennaro Cristiani, "nobili genere", napoletano trapiantato a Minervino.
La chiesa appare costellata lungo i muri, in alto, da affreschi di fattura popolare, rappresentanti immagini di Santi.
Molte di tali immagini, raggruppate sul lato ovest e di epoca antica, sono notevolmente danneggiate dall'incuria del tempo.
In una nicchia sull'altare è dipinta sul muro la Vergine col Bambino.
Sull'arco dell'abside è raffigurato il Crocefisso e due santi cavalieri (Ss. Giorgio e Trifone); sotto il pavimento si trovano le sepolture delle vittime di un'ultima pestilenza del XVIII secolo, ragion per cui si può pensare che la chiesa, data la sua ubicazione (fuori del centro abitato), fungesse da lazzaretto.
A destra dell'ingresso, nella cappella di San Pietro, vi è un interessante pavimento in malta.