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IL FARO

Il Faro è un monumento eretto nel 1932 ad esaltazione del fascismo e dei suoi caduti, come attestano le numerose decorazioni e le iscrizioni commemorative ancora leggibili.
L'idea nacque durante una commemorazione per il caduto Riccardo Barbera, a Molfetta, ad opera dell'Avv. Altomare.
Lo stesso Mussolini offrì £ 10.000 per la costruzione, affidata all'architetto fascista Aldo Forcignano.
La costruzione iniziata con la posa della prima pietra il 28 ottobre 1923, fu compiuta in nove anni, ed inaugurata il 29 giugno 1932, alla presenza del Segretario del Partito Fascista, Starace, che rappresentava lo stesso Mussolini.
Fra i trenta nomi di caduti pugliesi , cinque erano di Minervino:
- Riccardo Barbera - Agricoltore
- Ferruccio Barletta - Studente
- Nicola di Stasi - Agricoltore
- Domenico Lorusso - Cavamonte
- Vincenzo Nobile - Guardia Municipale

Su una delle facciate venne incisa l'epigrafe dettata dal prof. Augusto Cerri: "Più che faro nelle tenebre, più che sole a meriggio, splenderà nei secoli, conforto ai fedeli, rampogna ai traditori, la luce del martirio fascista". Quella zona, un dì carsica, sterposa, per la tenace volontà del segretario comunale Marchetti, in pochi anni divenne una magnifica pineta, con aiuole fiorite, fontana al centro e con comodi sedili. Alla caduta del fascismo i comunisti volevano abbattere quel mausoleo, ma il geom. Tommaso Barbera, esponente del P.S.I., attivamente si adoperò perché ciò non avvenisse. Furono distrutti i fasci littori, dall'epigrafe fu tolta la parola "fascista" e il mausoleo convertito in monumento ai caduti di Puglia, ma la sua stessa struttura ne attesta l'origine. Sopra ad un basamento a forma di dado si regge una grande colonna che ad una attenta analisi appare essere un grande fascio littorio, sopra il quale è collocata la lanterna ruotante che irraggia un fascio di luce di modesta intensità che sostituisce quello originario donato dal Ministero della Marina Mercantile della potenza di 2 milioni di candele, a suo tempo visibile per un raggio di 80 km. La struttura alta 32 metri è interamente costruita in pietra dura di Minervino, all'interno della colonna, si inerpica una scala a chiocciola, con la quale si può accedere alla loggetta da dove si domina tutta Minervino e il paesaggio sottostante, giungendo a scorgere perfino il golfo di Manfredonia, il Gargano e buona parte del Tavoliere delle Puglie.

1925:IMMAGINE DEI LAVORI DI COSTRUZIONE DEL FARO

L'INAUGURAZIONE DEL 29 GIUGNO 1932

Veduta esterna del Faro votivo vista dall'attuale campo sportivo, da notare l'assenza di costruzioni nei dintorni, infatti l'abitato terminava nei pressi della chiesa di San Michele.


Interno del Faro, sulle pareti sono raffigurate le foto di militanti fascisti caduti negli scontri di piazza tra organizzazioni sindacali e possidenti terrieri .

Foto di alcuni gerarchi fascisti e alcune importanti personalità politiche locali presenti all'inaugurazione


Rassegna delle truppe intervenute per l'inaugurazione del Faro




Sfilata dei militanti fascisti e di alcuni corpi dell'esercito lungo le vie attuali Corso Matteotti, Corso de Gasperi .
Piazza antistante il Municipio Piazza De Deo


Adunata in piazza per le celebrazioni finali.

Immagine di una adunata di fronte al Municipio