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Quaderni di Quartucciu
Anno II - Numero 9 - Dicembre 1998
 

 

Lo zibaldone
di Gesuino Murru


COMUNITÀ MONTANA

È stata inaugurata a Sinnai, il 21 novembre scorso, la nuova sede della XXIV Comunità "Serpeddì".

La cerimonia, regolarmente disertata dal Presidente della UNCEM Regionale, dall'assessore Regionale alla Difesa dell'Ambiente e dal Presidente della Provincia di Cagliari, pur citati nel programma (l'importante è essere menzionati nelle locandine che, arrivando nelle mani del pubblico, procurano notorietà e pubblicità gratuite), doveva svolgersi in due distinte fasi: la prima, benedizione e inaugurazione dei locali, ampi e abbondanti, anche se destinati a rimanere per la maggior parte del tempo semivuoti, considerata la scarsità di personale a disposizione; la seconda, prevista per il giorno seguente nella incantevole cornice dei monti attorno i Sette Fratelli, avrebbe voluto essere una sorta di "riedizione" della manifestazione "Botteghe in Piazza", con l'obiettivo di far conoscere ed apprezzare i prodotti tipici alimentari e artigianali dei comuni inclusi nella Comunità Montana, ma è stata rinviata a causa delle avverse condizioni del tempo.

L'iniziativa si può giudicare molto interessante ma insufficiente a creare sviluppo economico e occupazione, almeno fino a quando alle "megastrutture commerciali", specie quelle provenienti dal continente e dall'estero, non verrà imposto di commercializzare - oltre ai prodotti "forestieri" - anche quelli della Sardegna, che non sono secondi a nessuno.

Tra i compiti della Comunità Montana riteniamo debbano comprendersi sia l'opera di sensibilizzazione al problema sia un'adeguata campagna pubblicitaria a sostegno dei prodotti locali in genere.


STRADE CHE SCOMPAIONO

Tra i fenomeni normali e paranormali del nostro tempo, finora, non mi era ancora accaduto di assistere alla scomparsa di una .... strada.

Sissignori, e di una strada che da un secolo e più è codificata nelle mappe catastali. Si tratta della strada campestre "comunale" dal nome non proprio elegiaco (su pixiadroxiu de is cuaddus), scomparsa nel tratto che dall'attraversamento del rio "Is Cungiaus", nel territorio di Quartucciu, porta al suo ricongiungimento con sa bia è Mara.

Che fine abbia fatto spetta agli amministratori comunali verificarlo, con l'ausilio dei tecnici comunali.


CONVEGNO SULLA LINGUA SARDA

Un importante seminario, organizzato dal 19 al 22 novembre alla Fiera dalla Regione Sarda, avente per oggetto l'educazione bilingue dei Sardi e il confronto di questi con altre minoranze linguistiche europee, ha consentito ai partecipanti di conoscere attraverso quali esperienze Popolazioni minoritarie quali quelle catalana, galega, gallese, basca, celtica, bretone, et a., hanno raggiunto, o stanno per raggiungere, l'obiettivo di potersi liberamente esprimere in tutti gli aspetti della convivenza civile nelle regioni che abitano, con la loro lingua originale.

Un grosso passo avanti ha fatto anche la Sardegna con l'approvazione, da parte del Governo Regionale, della Legge 26/97 di tutela della Lingua Sarda. Ma ad un attento osservatore non possono essere sfuggite le divergenze che tuttora esistono tra i "difensori" della Lingua Sarda i quali, lungi dall'adoperarsi per la concreta attuazione delle rilevanti opportunità offerte dalle norme della legge 26, si dilaniano sul dilemma: campidanese sì campidanese no, arrivando ad accusare il prof. Eduardo Blasco Ferrer - uno degli più seri studiosi di lingua e grammatica sarda - di essere uno straniero e come tale di non essere in grado di proporre soluzioni.

Con queste premesse e in mano a questi pseudo-difensori della Lingua Sarda temiamo che l'attuazione della legge 26 non avrà cammino facile.


POLEMICHE STERILI

Mi considero fortunato per non essere stato destinatario di uno dei mille "numeri-unici-gratuiti" che, giustificati come omaggio a Mons. Raffaele Piras Vescovo, sono stati inviati a cittadini di Quartucciu.

In verità il Vescovo è stato solo lo spunto per una scomposta e sterile polemica contro un altro nostro concittadino, reo soltanto di aver assunto iniziative che altri, per incapacità o scarso spirito di intraprendenza, non hanno voluto assumere. La qual cosa non credo debba essere condannata: guai a lasciare spazi vuoti: c'è sempre il rischio che chi si muove in ritardo li trovi già occupati.

Personalmente, mi reputo un amico dell'estensore del volantino, del quale non metto in dubbio le capacità, peraltro già dimostrate a sufficienza. Ritengo però che troppi "io sono", "io faccio", "io dico" contrapposti a ipotetiche iniziative concorrenziali siano non solo fuori luogo ma disdicevoli per un uomo di cultura quale egli si reputa.

Sono del parere che chiunque sia in grado di agire e di realizzare, non deve servirsene contro qualcuno ma a favore di qualche nobile scopo, ad esempio per favorire la crescita culturale, civile e morale della popolazione alla quale si rivolge. Certamente il volantino dell'amico Corona va in tutt'altra direzione, cercando di far presa sui sentimenti meno elevati delle persone.

Né i Quartucciai né Monsignor Piras - sono certo - meritano di essere accomunati ad iniziative di basso profilo.


PIANO ACQUE REGIONALE

Era apparsa agli inizi dell'estate scorsa sulla stampa, titolata "APPALTATI LAVORI PER OLTRE 80 MILIARDI", la notizia sui lavori di collegamento dell'impianto dei reflui civili sull'area urbana di Cagliari e Comuni limitrofi al serbatoio (sic!) di Simbirizzi e costruzione del relativo impianto di defosfatazione, per una spesa totale di circa 19 miliardi. E a questo alludeva qualche giorno fa il Presidente Palomba, in una intervista al TG regionale, parlando di Piano acque e di progetti della Regione per sconfiggere i problemi legati alla siccità nell'Isola.

Sessanta milioni di metri cubi d'acqua riciclata che si riverseranno sulle campagne del Basso Campidano, inondandole di .... reflui depurati.

E qui si pone il problema. Noi abbiamo fiducia nella Scienza, ma non ne abbiamo abbastanza negli uomini: chi ci assicura che in caso di errore degli operatori o di guasto dei macchinari, sempre possibile, il flusso verrà tempestivamente interrotto, al fine di evitare che gli scarichi fognari passino, senza depurazione, da Is Arenas direttamente al Simbirizzi e da qui nelle nostre campagne?

Si è preso nella giusta considerazione il pericolo che un evento di tale gravità potrebbe rappresentare per la salute delle popolazioni interessate?

E gli ambientalisti, sempre pronti a preoccuparsi (giustamente) della salute del Molentargius e della sua fauna, non ritengono di doversi preoccupare - di tanto in tanto - anche della razza umana?

Il fabbisogno accertato per le campagne del Basso Campidano, secondo stime del Consorzio di Bonifica, è di circa 30 milioni di metri cubi d'acqua all'anno, mentre agli impianti industriali ne vanno circa 25 milioni di metri cubi.

Non risulta che detti impianti industriali abbiano bisogno di acqua "potabile" per funzionare. Allora perché non utilizzare le acque reflue "depurate" per gli impianti industriali, recuperando all'agricoltura quei 25 milioni di metri cubi d'acqua?

Attendiamo smentite e precisazioni, ma per il momento il Piano Acque è e resta un piano acque .... di fogna.


CENTRO STORICO

Con l'approvazione della legge che disciplina "la tutela e la valorizzazione dei Centri Storici" da parte del Consiglio Regionale, nella seduta del 10 ottobre 1998, la Regione partecipa con finanziamenti propri al recupero del patrimonio storico-urbanistico dei Comuni sardi in regola con gli strumenti attuativi, quali piani particolareggiati e regolamenti edilizi d'intervento.


La Casa Cossu, una delle poche strutture che sarà possibile restaurare con fondi pubblici (foto G.Luca Casu)

Il bilancio Regionale ha previsto a tale scopo una posta di 150 miliardi spendibile in tre anni, dal 1998 al 2000, cioè 50 miliardi l'anno. Dei 50 miliardi stanziati per il 1998, ben 21 miliardi serviranno a finanziare le ristrutturazioni nel Centro Storico di Cagliari.

.... E Quartucciu?

Dopo una riunione convocata dall'Amministrazione Comunale nello scorso mese di marzo, alla presenza dei Tecnici incaricati di redigere il Piano, dove sembrava che l'annoso problema del recupero delle case fatiscenti del Centro Storico fosse in fase di risoluzione, è di nuovo sceso il silenzio.

I bene informati parlano di "forti divergenze" in seno alla maggioranza che impediscono a questo importante strumento di pianificazione di arrivare in Consiglio Comunale per l'approvazione definitiva. Le negative esperienze del passato non sono servite a niente, dunque.

Già il ritardo ultradecennale nell'approvazione del PUC aveva creato forti tensioni tra amministratori e cittadini, oltre che rilevanti perdite economiche a danno di questi ultimi. Oggi, nonostante una legge Regionale favorevole, ai cittadini di Quartucciu sono preclusi i finanziamenti agevolati e i contributi finalizzati agli interventi in Centro Storico a causa della colpevole inerzia dell'Amministrazione.

Da ottimisti quali siamo, non possiamo non augurarci che le divergenze tra Amministratori vengano appianate e che i disfattisti vengano messi in condizione di non nuocere ulteriormente, ritardando, col loro comportamento, l'adozione di uno strumento indispensabile e foriero di sviluppo urbano e sociale, dal quale ci attendiamo - oltre al recupero edilizio delle strutture - il reinserimento di tutta una serie di attività artigianali e di servizi compatibili con gli spazi dei Centri Storici, da tempo cadute in disuso.

 


 

DOCUMENTO DEL GRUPPO
“IDENTITA’ E SVILUPPO”

Presentato alla seduta del Consiglio Comunale del 20.11.98

Da diverso tempo è sotto gli occhi dei cittadini di Quartucciu la situazione di grave crisi che attraversa questa maggioranza. Una maggioranza che vede presenti individualità politiche di sinistra, partiti del centro sinistra e di partiti di destra cui non disconosciamo la legittimità democratica ma di cui va rilevata la antiteticità politica rispetto agli altri partiti.

I risultati di tale crisi sono sotto gli occhi di tutti : servizi allo sbando, scuole al freddo, lavori di pubblica utilità da tempo programmati e finanziati che attendono di essere avviati, impianti sportivi in decadimento, strutture sociali inefficienti.

Riteniamo che questa confusa fase vada superata. Nel breve termine, non è certo sciogliendo questa confusa maggioranza, che non ha riscontro da nessuna parte, che progrediremo nel senso di un chiarimento della situazione politico- amministrativa di Quartucciu. Non è certo creando delle strane commistioni tra maggioranza ed opposizione che si potrà fare chiarezza sulle ipotesi di alleanze politiche del futuro.

La Vostra coalizione, che ha raccolto il maggior consenso tra la popolazione, dovrà svolgere il suo compito per intero, fino in fondo. La nostra, sarà opposizione sino alla fine di questa fase, seriamente e correttamente, evidenziando le vostre contraddizioni di fondo e incalzandovi sui gravi problemi che stanno nascendo nel paese.

Occorre ricostruire quel primato della politica che riporti il confronto fra le forze politiche del centrosinistra all’interno delle regole di un coerente dibattito democratico.

Questo obiettivo, andrà perseguito, a partire dal confronto tra le varie identità della sinistra e delle forze di centro locali, abbandonando i toni ed i metodi che in altri periodi hanno portato a laceranti divisioni, che hanno ridato fiato ad una destra ininfluente nel nostro panorama politico.

Occorrono forme chiare di confronto che permettano questo cammino, tenendo conto delle situazioni diverse che attualmente rappresentiamo (maggioranza ed opposizione) che non possono e non devono essere dimenticate, che non potranno vederci condividere scelte derivate da posizioni e metodi di AN e di Forza Italia.

Questa, fase per essere credibile, non dovrà comportare nessuna richiesta di sconti da parte di chi guida una giunta di cui AN e Forza Italia sono parte sostanziale rispettando le regole del confronto e il ruolo delle parti. Riteniamo che questo chiarimento, nella massima trasparenza e coerenza politica possa dare un contributo allo sviluppo del confronto attualmente in atto nella maggioranza, nell’interesse dei cittadini che noi tutti rappresentiamo.

Quartucciu, 20.11.98
f.to : Abis G.- Durzu A. -Ledda F. -Murru P.


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