Con
la diffusione di radio, televisione e telefono sembrava ogni forma di
comunicazione alternativa a quella verbale fosse ormai destinata ad
un lento declino. Grazie alla posta elettronica, invece, le giovani
generazioni hanno riscoperto il piacere di scrivere e il fascino della
comunicazione epistolare.
Il
motivo di tanto successo non è dovuto solo alla economicità
del servizio. L'
e-mail riunisce in se i pregi (e talvolta i difetti) della posta tradizionale
a del telefono.
Dalla
posta cartacea ha ereditato la discrezione e le caratteristiche peculiari
della comunicazione epistolare, tra cui quella di permettere a chi scrive
di avere il tempo che gli occorre per esporre i propri pensieri nel
modo più efficace (generalmente è una cosa positiva...).
In
comune col telefono e col fax, ha la praticità e l'istantaneità
con cui viene recapitato il messaggio, caratteristica, quest'ultima,
che condiziona notevolmente il modo di scrivere una e-mail, rendendo
preferibile l'uso di forme espressive molto vicine al linguaggio parlato
(questo modo di scrivere viene chiamato written speech, oralità
scritta).
Dal
punto di vista dei costi, l'e-mail è, in assoluto, il mezzo di
comunicazione più economico. Con poche centinaia di lire, il
costo della telefonata urbana per collegarsi ad Internet, si possono
mandare centinaia di lettere, ad amici vicini o a persone che si trovano
sull'altra faccia del pianeta. Fare la stessa cosa mediante telefono,
fax o posta tradizionale verrebbe a costare cifre esorbitanti.
Paradossalmente,
inviare molte e-mail, viene a costare quanto spedirne soltanto una.
Questo perché si perde molto più tempo nell'attesa della
connessione ad Internet (occorrono quasi due minuti) di quanto è
necessario per inviare il messaggio (pochi secondi).
Oltre
al testo l'e-mail può contenere anche immagini, animazioni, sottofondi
sonori e ad esse si possono allegare dei file contenenti qualunque tipo
di materiale informatico. Ciò permette di creare messaggi sempre
nuovi anche nell'aspetto grafico, ampliando notevolmente le possibilità
espressive. L'unico limite è costituito dalla propria fantasia,
ma anche a questo c'è rimedio. La rete, infatti, è stracolma
di siti pieni di idee e di materiali grafici da cui è possibile
trarre ispirazione.
Una
volta che si comincia ad acquistare dimestichezza coi programmi di gestione
della posta elettronica e ad avere una rubrica piena di indirizzi è
difficile non farsi prendere la mano.
Accade
così che anche persone generalmente piuttosto reticenti a mettere
per iscritto i propri pensieri si trasformino in grafomani incalliti,
costantemente alla ricerca di amiche e amici molto rapidi nel replicare
ai messaggi ricevuti e, soprattutto, ben disposti a leggere... .
Come
spesso accade nelle attività umane, anche nell'impiegare questo
mezzo di comunicazione, è possibile arrecare disturbo o addirittura
provocare danni agli altri. Per questo motivo sono state formulate una
serie di semplici regole di buona educazione, un vero e proprio galateo
della rete che viene chiamato "Netiquette".
L'azione
più scorretta che si può compiere con la posta elettronica
è certamente l'invio di e-mail a persone sconosciute che non
ne hanno fatto richiesta. Inviare migliaia di e-mail costa pochissimo,
e proprio per questo, ogni tanto, c'è qualcuno che pensa di poter
utilizzare questo mezzo di comunicazione per fare del volantinaggio.
In gergo telematico questo genere di operazione viene chiamata "spamming".
Questo
tipo di comportamento, oltre a obbligare il destinatario a perdere tempo
per vagliare posta non gradita, può causare addirittura dei danni.
Il pericolo è che la mailbox, cioè la casella di posta
elettronica, che ha una capienza limitata, venga saturata dai messaggi
non richiesti e non possa più ricevere le lettere importanti.
Per questo
motivo, i gestori dei servizi di posta elettronica, impongono ai loro
clienti l'accettazione di un regolamento che vieta espressamente questo
tipo di comportamenti, pena l'esclusione dal servizio.
Per difendersi
da eventuali spammers e da altri seccatori, i programmi di gestione
della posta elettronica consentono di stabilire delle regole per la
ricezione dei messaggi, permettendo, per esempio di bloccare le lettere
provenienti da persone sconosciute o detestate.
Un
errore in cui invece si può incorrere in buona fede, è
quello di inviare e-mail troppo "grosse", cioè contenenti molte
immagini o altri elementi multimediali che rallentano l'operazione di
ricezione. Valutare se una e-mail può creare problemi al destinatario
non è semplice perché dipende dalle caratteristiche del
suo computer, dalla valocità del suo modem e da quella della
connessione con Internet, che varia a seconda del traffico presente
sulle linee telematiche.
Prima di
inviare e-mail contenenti allagati (attachements) di dimensioni superiori
a poche decine di kb è opportuno, quindi, avvisare il destinatario,
in modo che possa prepararsi ad una connessione più lunga del
solito.
Un'altra
attività legata alla posta elettronica, abbastanza simile nella
forma, ma non nella sostanza, allo spamming, sono le catene di S.Antonio.
È spamming tutto ciò che, non richiesto, proviene da sconosciuti
mentre la catena di S. Antonio proviene da persone con cui si corrisponde.
Esistono
diversi tipi di messaggi che appartengono a questa categoria.
Innanzi
tutto ci sono le catene di S. Antonio tradizionali, quelle che promettono
un mare di fortuna a tutti coloro che si adopereranno per farle proseguire.
In definitiva sono le lettere meno fastidiose da ricevere perché
facilmente identificabili per quello che sono. Ogni tanto capita che
qualcuna, più simpatica della media, riesca a diffondersi più
delle altre ma in genere non fanno molta strada perché in Internet
si trovano cose assai più divertenti da condividere con gli amici.
I messaggi
più fastidiosi sono gli "hoax", la burle mascherate da appelli
e notizie dell'ultima ora, che ad una lettura frettolosa appaiono veritieri
e traggono facilmente in inganno anche gli utilizzatori più smaliziati.
Ne
esistono di tre tipi: Alcune informano sulla diffusione di nuovi terribili
virus informatici, che esistono solo nella mente, per niente fantasiosa,
di chi ha creato il messaggio. Altre, le più spregevoli, cercano
di far leva sui buoni sentimenti del lettore e sono incentrate su una
tragedia umana come un bambino gravemente ammalato per aiutare il quale
bisogna, alla fine, inviare una e-mail al maggior numero possibile di
persone. Infine ci sono quelle che cercano di far leva sulla cupidigia
umana e rivelano nuovi, più o meno plausibili, metodi per fare
tanti soldi con Internet, in pochissimo tempo e inviando tante e-mail...
.
Distinguere
tra una informazione vera e una burla non sempre è facile. In
Internet, però, esistono molti siti in cui si possono trovare
utili notizie.
Per avere
informazioni sui virus informatici si possono consultare i siti delle
società produttrici di programmi antivirus. Tra questi è
molto bello il sito della Symantec www.symantec.com
che contiene una intera sezione, www.symantec.com/avcenter/hoax.html,
dedicata ai "Virus Hoaxes", cioè alle burle basate sui virus
inesistenti.
Come sempre
accade quando si ha a che fare con Internet, i siti in lingua italiana
sono una esigua minoranza. Su un argomento così importante, comunque,
c'è qualcosa anche nella lingua nazionale, per esempio le pagine
www.aiutamici.com/novirus.htm
e www.pubblinet.com/varie/hot/virus/viruslab.html.
Altri siti
molto utili ed estremamente interessanti da visitare sono quelli che
raccolgono le leggende metropolitane che sono nate e circolano fuori
e dentro Internet.
In lingua
italiana si trovano molte notizie nel sito della casa editrice Apogeo
www.apogeonline.com/informaz/art_78.html,
e in quello del "Centro per la Raccolta delle Voci e delle Leggende
Contemporanee" www.clab.it/cp/leggende/sommario.htm.
Più
esaurienti informazioni su tutte la burle che circolano in rete, invece,
sono accessibili solo a chi conosce la lingua inglese, e si trovano
alli'ndirizzo http://urbanlegends.about.com
e nelle pagine del CIAC (Computer Incident Advisory Capability del U.S.
Departement of Energy) http://ciac.llnl.gov/ciac/CIACHoaxes.html.
Luciano
Mei
luciomei@tiscalinet.it