Da: pirix@tiscalinet.it
A: qdiqnews@tiscalinet.it
Oggetto: Risposta al giornale "Quaderni di Quartucciu".
Data: lunedì 28 agosto 2000 18.55
Egr. Signor Direttore
del bimestrale
“Quaderni di Quartucciu”
Le
sarei molto grato se venisse accolta questa mia riflessione fra le colonne
del giornale, che da un po' di tempo leggo volentieri.
Mi
riferisco all'articolo pubblicato nel n°18 del Luglio u.s. a firma di
G. Secci: “I.C.I. caos sotto le 100.000 lire”.
L'articolista
affronta nelle stesse colonne due problemi distinti, anche per competenza
assessoriale:
1)
“L'antieconomicità” nella riscossione di tributi che fossero inferiori
alla somma di £.100.000 per I.C.I. aree fabbricabili;
2)
“La Vergognosa vicenda relativa all'uso dei locali di casa Angioni da
parte della Soc. Pubbliget ”
In
ordine al 1° punto: l'antieconomicità nella riscossione delle somme
inferiori a £.100.000, preciso che concordavo perfettamente nel ritenere
inopportuno che l'Amministrazione si attivasse per la riscossione di
somme di detta rilevanza, ma aggiungo pure, così come cita lo stesso
corrispondente, l'art. 3 lett. D del regolamento prevede la rinuncia
alla pretesa di riscossione per somme inferiori a £.100.000, e ciò sta
ad indicare che tutta l'amministrazione, nell'approvare il regolamento,
in cui è prevista anche questa fattispecie giuridica, condivideva in
pieno questo principio e lo difendeva.
Il
Consigliere però bene ha fatto a porre l'interrogazione, ma credo si
sia adoperato di fronte al “danno temuto” in quanto, non era a conoscenza
si fossero già verificati casi di riscossione di dette somme.
Tuttavia,
occorre rilevare che il D.P.R. 129 del 16/04/1999 ha fissato il nuovo
importo minimo per l'accertamento - ICI aree fabbricabili - in £.32.000,
e conseguentemente, ci dovremmo adeguare al D.P.R. e procedere alla
modifica del Regolamento Comunale.
A
maggior garanzia dei contribuenti, ho chiesto l'annullamento di eventuali
atti che fossero stati avviati, nonché la restituzione delle relative
somme nel caso si fosse verificata la deprecabile ipotesi di riscossione
di importi inferiori a quanto previsto nella norma.
In
ordine al 2° punto: “La Vergognosa vicenda relativa all'uso dei locali
di casa Angioni da parte della Soc. Pubbliget”. Mi è grata primamente
l'occasione per fare una precisazione: il Consigliere interrogante avrebbe
potuto indirizzare la sua interrogazione su tre diverse direttrici:
a)
Verso il presidente dell'assemblea cioè il Sindaco, perché è così previsto
a norma di Regolamento;
b)
Verso l'Ass. allo Sport e Spettacolo in quanto gestisce - su determinazione
del Sindaco - in modo più diretto i beni patrimoniali per l'utilizzo
“ad usum” spettacoli (casa Angioni), e, gli immobili per l'utilizzo
sportivo (Palestre campi sportivi);
c)
Verso l'ass. al Patrimonio che, in questo caso, a mio parere, doveva
giungere in modo subordinato. L'Assessorato al Patrimonio ha presentato
anche recentemente richiesta scritta per avere l'uso di un locale, per
alcune ore al fine di svolgere una riunione relativa all'Amministrazione.
Dico
questo nell'interesse di una maggior chiarezza e trasparenza dell'attività
amministrativa.
La
ragione per cui l'interrogante ha scelto la 3° via, anziché le prime
due più rapide, non la conosco, anzi, sarei molto grato all'articolista,
che può tessere buoni uffici con l'interrogante, se mi erudisse in merito.
Comunque,
l'Assessore al Patrimonio, essendo venuto a conoscenza che alcuni locali
della casa Angioni erano occupati dalla predetta società si è informato
scrivendo al Sindaco ed al funzionario addetto: la risposta scritta
pervenutami è già nelle mani dell'interrogante, il quale pubblicamente,
durante la riunione consiliare successiva, ha ringraziato lo scrivente
e si è dichiarato soddisfatto.
Sono
a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
La
ringrazio per l'accoglienza.
Augusto
Ricci
Assessore Patrimonio e Finanze
Brevissima
risposta di Giovanni Secci
Sfortunatamente
esistono alcuni casi di “riscossione indebita”, comunque siamo contenti
che l'assessore si sia attivato per l'eventuale rimborso. Semmai
le consigliamo di predisporre pubblici avvisi per informare gli eventuali
compaesani che sono all'oscuro del problema.
Riguardo l'uso dei locali di “casa Angioni”, non sapendo perché l'interrogazione
sia stata rivolta a lei in particolare, e visto che lei cita sia il
Sindaco che l'assessore Caredda ci auguriamo un intervento di questi
nel prossimo numero di QdiQ.
G.S.