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Quaderni di Quartucciu
Anno IV - Numero 19 - Ottobre 2000
 


La posta per QdiQ

a cura della redazione

L’articolo di Giovanni Secci “QUALE POLITICA PER QUARTUCCIU?”, pubblicato sul numero di luglio, ha interessato i lettori di QdiQ. Alcuni di loro hanno preso carta e penna...

VECCHIO CHE AVANZA?


Lettera da parte di un lettore di Maracalagonis.

Innanzi tutto devo fare i miei complimenti con la redazione di Quaderni di Quartucciu per il loro piacevole ed equilibrato bimestrale; in particolare apprezzo molto “Lo Zibaldone” a cura di Gesuino Murru.
La rubrica, infatti, riesce ad aprire il giornale ed indirizzare l'attenzione dei suoi lettori verso argomenti riguardanti anche le comunità più vicine a Quartucciu, assolvendo con ciò ad un compito solitamente affidato a quotidiani di ben altra tiratura e, mancato anche da pubblicazioni locali di più antica tradizione.

Proprio per quanto sia comprensibilmente, difficile staccarsi dalle proprie passioni quando si parla di politica oppure di sport, ma soprattutto perché (come si dice), tutto il mondo è paese, l'articolo che più mi ha colpito è quello del Sig. Giovanni Secci intitolato “Quale politica per Quartucciu”.

L'articolo è molto interessante sia perché propone degli ottimi punti di riflessione, sia perché evidenzia il delicato e problematico argomento del rinnovamento della classe politica locale.

Non per voler dare ragione a tutti i costi all'autore, ma il problema evidenziato dal sig. Secci non è certamente relegato entro le mura quartuccesi; la questione purtroppo investe gran parte delle comunità a noi più consuete e purtroppo con grande evidenza anche quelle con antica tradizione di sinistra, le quali sempre più lontane ed abuliche di fronte al continuo evolversi della politica nazionale, addirittura assenti in occasione delle consultazioni regionali e provinciali, sembrano più che altro ispirate alle piccole aziende a conduzione familiare, mentre, vittime di una limitata visione della politica locale, resuscitano solo in occasione delle elezioni amministrative, certi del solito zoccolo duro su cui basare le proprie pretese elettorali.

Migliori ambizioni di rinnovamento non si notano nemmeno dall'altra parte della staccionata, che spesso non guarda tanto per il sottile, riciclando biechi figuri pur di assicurarsi quelle fette di elettorato notoriamente di “proprietà” di poche e ben conosciute famiglie, che solitamente, riescono a vender bene i propri favori, vincolando ai propri interessi le grandi scelte delle Amministrazioni locali quali P.U.C. , Piani Commerciali etc.

Ciò che mi lascia stupito, perché in contro corrente con quanto espresso in precedenza nel suo articolo, è la proposta di Giunta Tecnica “composta di politici di grande esperienza” poiché immaginando il panorama locale e senza offendere nessuno, mi fa sorridere la figura del politico di grande esperienza.
Lo scenario che uscirebbe da una simile proposta di Consiglio Comunale, oltre che poco motivante per i candidati e fortemente appiattito dal punto di vista democratico, avrebbe il solo “merito” di riportare alla ribalta personaggi diventati per vari motivi, improponibili in competizione elettorale.

Spero di aver capito male, ma l'insegnamento mi pare della serie “bisogna cambiare ma i giovani non servono a niente”e soprattutto, se la Giunta ha bisogno di controllori figuriamoci allora chi dovrebbe controllare i consiglieri.

In un certo senso però la comprendo.
Con i terribili problemi giovanili quali la disoccupazione, la droga, la dispersione scolastica, i bisogni delle famiglie più povere, i disagi derivanti dalla perdita d'identità dei centri piccoli dell'hinterland, destinati a diventare sempre più grossi quartieri dormitorio anche se imbellettati dai colori vivaci dei palazzi (mi viene in mente il nuovo villaggio in costruzione a Quartucciu di fronte al quale passo tutte le mattine), viene difficile immaginare in quali fucine si possa forgiare la futura classe dirigente dei nostri paesi.

Io dico che questa difficilmente uscirà allevata dai Consigli Comunali e dalle sezioni di partito. Eppure non bisogna lasciarci prendere dallo sconforto perché la nuova classe dirigente esiste già, basta guardare intorno per scoprire schiere di giovani che con coraggio operano nel sociale e nel volontariato a beneficio delle proprie comunità.

A mio avviso, solo da questi ambiti potranno nascere gli amministratori di cui le nostre Comunità hanno bisogno, che sappiano guardare e dare il giusto peso ai bisogni dei cittadini, che siano insomma gli amministratori “di tutto il paese” e non difensori degli interessi dei “gruppi di appartenenza”.

Vorrei concludere citando le parole dense di speranza del Primo Ministro Giuliano Amato: “serve l'impegno di tutti affinché la politica diventi la lotta delle idee”; io aggiungerei, “e non la lotta degli interessi più o meno leciti di pochi”.

Quanto poi all'arroganza che lei attribuisce alle persone citate ed alle quali auspica una pronta uscita dalla scena politica quartuccese, dimostri lei stesso più tolleranza per le idee politiche altrui e non faccia lo stesso errore di quel tizio che voleva dare a quel grande campione che è Zoff lezioni di calcio e di dignità.

Distinti Saluti

Ulisse Serra


Risponde Giovanni Secci

Signor Serra capisco che la mia proposta di giunta tecnica possa apparire in contraddizione con quanto espresso nell'articolo. Però bisogna essere realisti: al momento Quartucciu non ha una classe dirigente giovane che possa sostituire drasticamente quella esistente. Quindi tra inseguire una via utopistica, per quanto stimolante, mi pare corretto auspicare la realizzazione di un progetto che, sebbene rischi di apparire come la scialuppa di salvataggio di politici stantii, è probabilmente l'unico in grado di favorire la nascita di una nuova classe dirigente.

Quanto alla mia presunta intolleranza, se esiste non è di certo nei confronti delle idee altrui ma dei comportamenti arroganti di alcuni soggetti che non hanno la capacità o la volontà di analizzare con spirito critico il loro operato.

Giovanni Secci
giowell@tiscalinet.it


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Lettera da parte di un giovane di Quartucciu.

From: sender
To: giowell@tiscalinet.it
Sent: Thursday, August 24, 2000 10:46 AM
Subject: Re:Quale politica per Quartucciu?

Caro Giovanni,
ho letto con molto interesse il tuo articolo "Quale politica per Quartucciu?", pubblicato nel numero di luglio di Quaderni di Quartucciu.

Devo dire che si tratta di un'analisi molto lucida della situazione attuale e dei futuri scenari che potrebbero scaturire in vista delle Elezioni del 2001. Vorrei quindi, riallacciandomi a quanto tu hai scritto, esprimere qualche opinione in merito alle vicende presenti e future della vita politica del paese.

La parte finale del tuo scritto è il punto fondamentale: "in un periodo come questo in cui è evidente un quasi cronico disinteresse per la politica, chi si può o si vuole prendere la responsabilità di bruciare una generazione di giovani "nata tra gli anni ‘60 e gli anni ‘70"?

Rispondere a questa domanda comporta una scelta sia per l'immediato che per il lontano futuro;nell'immediato bisognerà capire come è possibile coinvolgere i giovani nella vita politica (per maturare la necessaria esperienza!), in un secondo momento si dovrà dare la possibilità ai giovani di oggi di entrare a tutti gli effetti nella vita "amministrativa" di Quartucciu", visto anche che l'eternità a parte gli dei e Andreotti non è prerogativa degli uomini!

La domanda che ho appena posto, si potrebbe riformulare in un altro modo: Si vuole che Quartucciu, una volta esaurite le esperienze politiche di chi ora si dedica alla cosa pubblica, rimanga senza un gruppo di persone capaci di sostituire chi ora amministra?

La risposta a queste domande è una risposta che altri devono dare ai giovani, ma che i giovani devono avere la forza di pretendere! Non possiamo limitarci a dire: "noi giovani siamo bravi, fateci amministrare", ma possiamo dire con forza: "abbiamo voglia di fare, aiutateci ad imparare e a prenderci le nostre responsabilità, anche perché il futuro è nostro!".

E per questo che la tua proposta di un consiglio comunale tutto o quasi composto da giovani, che forse qualcuno ti aveva già esposto, mi sembra sicuramente l'idea migliore e forse l'unica soluzione che possa permettere un rinnovo senza creare scontri "generazionali" e buchi d'esperienza all'interno delle future giunte.

Il consiglio, come tu ben scrivi, e le commissioni dovranno essere la palestra politica per la futura classe dirigente. Poiché le scelte strategiche che verranno fatte nei prossimi anni hanno noi come primari destinatari, credo che non sia del tutto ingiusto pretendere la possibilità di determinare il nostro futuro.

Credo che qualunque risposta verrà data alle mie domande spetti ai giovani la presa di coscienza che senza mai esporsi, senza mai prendere iniziative, senza effettiva partecipazione sarà difficile dimostrare il proprio valore. Perché chi dovesse dare un'apertura, dovrebbe firmare una cambiale in bianco?

Coloro che ora amministrano, forse più ancora quelli che hanno amministrato nel passato, sin da giovanissimi hanno fatto politica, hanno fatto battaglie, hanno fatto parte di associazioni, con carenza di mezzi e danaro e con molte idee e sacrifici (perché non rendere loro atto di ciò?) hanno creato una struttura "sociale" nel paese, struttura che a causa loro ma soprattutto nostra sta venendo a mancare.

Ritengo che sia giusto chiedere visibilità e responsabilità, ma credo che sia ancora più giusto dimostrare a priori che tali richieste sono giustificate da voglia e capacità!

Un saluto a te e alla Redazione.

(Lettera firmata)


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Franco Caruso, uno dei fondatori di QdiQ, interviene nel dibattito sulla politica per Quartucciu.


Quale progetto per Quartucciu?

L'articolo di Giovanni Secci sul numero scorso dei Quaderni di Quartucciu avrebbe dovuto intitolarsi: "Quali alchimie di potere personale per Quartucciu?". Infatti, non si capisce perché scomodare la nobile parola "politica" ("Quale politica per Quartucciu?" è il suo titolo) quando in tutto il testo manca ogni e qualunque riferimento a ciò che propriamente attiene alla categoria della politica "…momento centrale della socialità…L'arte di essere cittadino e la scienza della cosa pubblica come la intendevano i Greci…" (Dir Dizionario italiano ragionato G. D'Anna); o più semplicemente e modernamente la delicata e impegnativa attività di governare, criticare il presente e progettare la società del futuro, per sottoporla poi a nuova critica per un nuovo progetto, addentrandosi nei complessi problemi e nei contenuti delle azioni che coinvolgono tutti i cittadini.
Di ciò non v'è traccia.

E duole che sia proprio un giovane dal quale ci si aspetterebbe un ragionare nuovo, franco, originale, non reticente nel giudizio sull'attuale amministrazione comunale, -la cui inerzia è sotto gli occhi di tutti- a dare l'avvio a questo dibattito con il linguaggio tipico proprio di quella generazione che si vuole "mandare a casa".

Sembra confermarsi qui una nota osservazione: non sempre giovane equivale a nuovo. E tuttavia, col suo cinismo, questo pezzo è fortemente rivelatore di qualcosa che va al di là delle parole e ben si presta ad aprire il dibattito, a patto però che ci si sposti su tutt'altro terreno, quello che attiene davvero alla politica, con le sue forti implicazioni sul futuro della nostra città.

Ma vediamo di entrare nel merito di alcune affermazioni.

L'articolo di Giovanni Secci si apre e molto insiste con un fuoco di sbarramento alzo zero tutto concentrato contro l'opposizione, e soprattutto contro una parte di essa che ha il difetto (insito nel DNA?) di provenire dall'ex PCI, e quindi di "abbaiare come un cane senza denti".
Di questo partito (ora DS) si da una rappresentazione caricaturale e zeppa di aggettivazioni arbitrarie (…"chiusi a riccio nella loro arroganza…incapaci di capire…incapaci di cambiare…non in grado di fare opposizione all'amministrazione Meloni…devono rinunciare ai dogmatismi che limitano la loro elasticità mentale…"), eccetera.

Insomma, i DS, se vogliono rendere un servizio a Quartucciu devono scomparire, ma limitatamente ai componenti provenienti dall'ex PCI; infatti Giovanni Secci ha la bontà di salvare la componente proveniente da Federazione Democratica.

Ma quale trattamento riserva agli uomini della maggioranza, che bonariamente definisce "armata Brancaleone"?

Innanzi tutto accredita la destra, e in particolare Forza Italia, di essere "…l'unico partito che riesce a dare risposte a una larga fascia della popolazione abbandonata dal centrosinistra…ed è uno dei pochi che riesce ad immettere nuove forze nell'ingessato circuito della politica…".
Quanto al sindaco, che "…giustamente vorrà e dovrà ripresentarsi agli elettori…" gli offre gratuitamente credito "…per cercare di ultimare il programma che aveva presentato agli elettori nella primavera del 1996 che è ben lungi dalla completa realizzazione…"

Ecco, caro Giovanni, un sindaco disattende i suoi stessi propositi, il patto programmatico posto alla base della sua elezione, e tu non ti senti in dovere di sottoporre il suo operato ad una serrata critica che metta in luce, agli occhi dei cittadini, le sue inadempienze!

Potevi rileggerti l'opuscolo diffuso dalla coalizione alla vigilia delle elezioni del '96 e fare un piccolo ma significativo inventario delle promesse mancate.
Qui ne possiamo citare alcune, trascrivendone il testo:

Verrà istituita la figura del difensore civico al quale tutti i cittadini di Quartucciu potranno rivolgersi per dirimere gli ostacoli amministrativi che dovessero eventualmente sorgere Interventi a favore degli anziani…ci si propone di attivare al più presto il centro per anziani presso la casa "Cossu"…

verrà attuato un servizio di pronto soccorso telefonico, che consentirà all'anziano di avere un immediato intervento premendo un semplice pulsante in collegamento con una centralina telefonica in funzione 24 ore su 24…

Consulta anziani e giovani…verranno istituite due consulte che dovranno essere coinvolte in fase di predisposizione di tutti gli atti amministrativi di valenza sociale…

Si attiveranno interventi a favore dei minori a rischio, coinvolgendo nel recupero anche gli artigiani locali e non…

Esecuzione di opere di primaria importanza per Quartucciu, quale la copertura del canale dal ponte di via Quartu e sino alla SS, 554…

l'ampliamento dell'area cimiteriale…

la realizzazione del parco di "Cuccurulinu"…

Verrà affidata a terzi la raccolta dei rifiuti solidi urbani, ponendo particolare attenzione al problema della raccolta differenziata al fine di ridurre l'inquinamento ed abbattere i costi a carico dei cittadini…

Pulizia del centro abitato…con l'istituzione dell'operatore ecologico di zona verrà garantita durante tutto l'anno la pulizia costante del centro abitato di Quartucciu e di S. Isidoro…

Polizia municipale…aumento dell'organico e maggiore efficacia d'intervento…

Occupazione lavorativa e gestione… Incrementando i fondi a disposizione e non perdendo le opportunità di richiesta di contributi alla regione ed alla CEE, saranno avviati i cantieri di lavoro…

La predisposizione di progetti per la manutenzione del patrimonio comunale consentirà al comune di attingere dalle liste di collocamento del personale in disoccupazione da lungo periodo, dei cassintegrati e del personale in mobilità…

I giovani verranno stimolati alla costituzione di cooperative di produzione lavoro e di servizi…

Piano del centro storico…Completamento del ricupero totale del complesso di S. Antonio…

Piano di risanamento urbanistico…Priorità assoluta verrà data ai piani di risanamento urbanistico delle località di Su Gregori e della località di Arbuzzeri.
I piani verranno ultimati in modo da abbattere il più possibile i costi a carico dei proprietari delle aree…in tempi rapidissimi, si daranno le direttive e gli accorgimenti ai professionisti incaricati affinché il piano venga approvato dagli organi di controllo…

… .... .

Osservatorio comunale.
Questa coalizione, perché sia sempre più vicina ai residenti e non, intende attuare un giornalino "L'Osservatorio Comunale" per informare costantemente gli abitanti ed i nativi di Quartucciu.
Parimenti, per un rapporto meno distaccato tra cittadini ed amministratori, verranno organizzate delle assemblee periodiche per un dialogo sempre più aperto e diretto.

Dunque, se dobbiamo constatare che, a pochi mesi ormai dalla scadenza del mandato amministrativo, questa Giunta si è limitata a gestire (in maniera modesta) l'ordinaria amministrazione ed a disfare (vedi marciapiedi in via Nazionale, zona semaforo) o a completare (non sempre, vedi teatro all'aperto) quanto già programmato dalla precedente Giunta Abis, che ragioni c'erano per creare un'alleanza innaturale, di cui dovrebbe vergognarsi chi si richiama per cultura e tradizione alla sinistra?

La risposta è semplice: si è voluto solamente sostituire ad ogni costo il gruppo al governo con altri, per mero desiderio di potere, blandendo gli elettori con una valanga di inattendibili promesse!

Ed ecco che da queste scelte siamo giunti all'attuale quadro cittadino, fatto di occasioni mancate (risanamento nelle aree dell'edilizia spontanea; piano per il centro storico fermo da sei-sette anni nei cassetti del comune causando gravi perdite di contributi regionali ai cittadini; vero riordino del traffico con la riappropriazione della via Nazionale da parte dei cittadini di Quartucciu che doveva avvenire con il dirottamento sulla nuova strada del canale, nei due sensi, del traffico esterno; totale acquiescenza alle scelte dettate da gruppi forti come la grande distribuzione commerciale…) e di totale assenza di progettualità e di indirizzo per il futuro.

Ora è proprio questo il momento di chiamare i cittadini di Quartucciu ad una nuova stagione di dibattito e di concertazione sugli indirizzi e le scelte dello sviluppo economico, sociale, culturale, individuando insieme (parola magica e spesso tradita) modi tempi e risorse per darci un assetto moderno, vivace e dinamico, in cui le giovani generazioni trovino lo spazio che giustamente gli compete.

Il nostro appello dunque si contrappone nettamente a quello di Giovanni Secci: non si tratta di sostituire una vecchia classe politica con una nuova che ne sia la fotocopia, ma di essere veramente innovativi (tutti, giovani e vecchi), a partire dal metodo, restituendo alla politica la dignità che le è propria e non riducendola a mero scontro di ambizioni personali.

Perciò invitiamo i giovani all'impegno politico, ad entrare nei partiti democratici esistenti ed a battersi per modificarli, se ne sentono il bisogno, o ad inventarne di nuovi, se lo ritengono necessario, ma sempre con l'obiettivo di mettersi al servizio della città.

Franco Caruso


Risponde Giovanni Secci

Non è facile trovare una risposta da dare a chi non vuole ascoltare… Questa è la vostra situazione, signor Caruso!!! Sua e di una parte dei D.S. che, dopo aver perso le elezioni, non ha saputo o voluto fare un'onesta autocritica sul proprio operato per capire le ragioni che hanno portato alla sconfitta elettorale.
La vostra arroganza è tutta qui.

Non si è mai chiesto perché la fine del mandato della giunta Abis sia stato accompagnato da numerose polemiche?
Le ricorda?
Andavano dalla viabilità compromessa dal Carrefour, ai presunti consigli per le assunzioni nello stesso ipermercato (ricordo che alcuni consiglieri comunali richiesero la lista degli assunti!), alle lamentele degli esclusi dalle assunzioni nei cantieri regionali (sempre gli stessi), al piano urbanistico che presuppone una crescita esagerata degli abitanti, ipotizzando un paese ricoperto da migliaia di metri cubi di cemento, alla scarsa attenzione nei confronti dei commercianti del paese, a discutibili scelte operate per il centro storico, alla disattenzione per la cultura (i progetti per la biblioteca rimasti parole al vento) ecc.

È vero che molte di queste polemiche erano gratuite, ingigantite dall'allora opposizione che le cavalcò per vincere le elezioni, però ci si sarebbe aspettata, se non un'autocritica, almeno una analisi dell'esperienza amministrativa. Anche sulle pagine di QdiQ, che invece, quando vi siete accorti che non sarebbe stato la cassa di risonanza di una opposizione che non riusciva a farsi sentire in consiglio comunale, avete abbandonato e talvolta snobbato.

Ma proviamo ad analizzare le sue affermazioni. Mi accusa di essere compiacente con l'amministrazione Meloni e di non aver riletto l'opuscolo diffuso alla vigilia delle elezioni. Caro signor Caruso, io non solo ho letto l'opuscolo ma addirittura ho gia scritto in merito (“Promesse da candidati, pubblicato su QdiQ n°7 - ottobre 1998), semmai è lei che non mi legge con costanza e attenzione. Comunque sono contento che sia arrivato, sebbene con 2 anni di ritardo a conclusioni simili alle mie.

Lei accredita questa amministrazione di un risultato: aver gestito l'ordinaria amministrazione. Secondo me no! Questo risultato non è stato conseguito.
Negli ultimi tre anni e mezzo abbiamo vissuto nella sporcizia, tra strade ricche di buche e perdite d'acqua mai così numerose, oppressi da una viabilità che ha reso Quartucciu invivibile.
Se avrà la costanza di leggerci vedrà che torneremo più volte a parlare dei risultati mancati, ma anche di quelli conseguiti, da questa amministrazione.

Inoltre con la sua lettera lei non fa altro che confermare la mia convinzione che siete incapaci di cogliere la nuova realtà che vi circonda. Lei mi attribuisce la volontà di accreditare la destra. Caro signor Caruso, la destra non ha bisogno di questo. È stata accreditata dai milioni di voti conseguiti a livello nazionale, e nel nostro piccolo paese (non lo chiami città non gli fa torto definendolo paese) dalle centinaia di voti raccolti dal 1994 ad oggi. Dovete capire che una larga fetta della popolazione si sente rappresentata solo da Forza Italia, finché non capirete e accetterete questo siete destinati a perdere.

Ancora lei mi accusa di salvare solo gli esponenti di Federazione Democratica, ma le chiedo chi è il segretario regionale dei D.S.? Non è forse un esponente di F.D.? Non siete voi stessi, per dare una nuova immagine e una nuova spinta al progetto di una sinistra moderna e rinnovata, aperta alla contaminazione culturale, ad aver capito che era giunto il momento di rinnovare la classe dirigente del vostro partito?

Rifletta, il rinnovamento, per essere reale e non di facciata, oltre che sulle idee si deve fondare anche sugli uomini. Quindi, caro Caruso, se il vostro obiettivo è quello di volervi sostituire all'attuale gruppo dirigente, magari con il palliativo del coinvolgimento di alcuni giovani, per continuare il lavoro della giunta Abis, non molto diverso da quello portato avanti dalla giunta Meloni, allora è vero che il mio appello si contrappone al vostro.

Forse l'unica strada è quella che passa per un progetto trasversale ai partiti che, abbandonate le velleità di stampo monumentale delle passate amministrazioni, si dedichi all'ordinaria amministrazione, alla realizzazione di un progetto di sviluppo realistico, e al rinnovamento della classe dirigente, il tutto nella più ampia trasparenza.

Giovanni Secci
giowell@tiscalinet.it


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