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Quaderni di Quartucciu
Anno IV - Numero 19 - Ottobre 2000
 

 

L'editoriale

di Gianni Manis

Durante la scorsa estate, molti nostri lettori hanno pensato la stessa cosa: «scrivo a QdiQ!».

E molti di loro, lo hanno anche fatto! Tanto che ci siamo ritrovati un numero impressionante di lettere che chiedevano ospitalità sul giornale.

Da parte nostra giunga un vivo ringraziamento a tutti, per la stima e la considerazione manifestataci.

Con molto impegno per chi ha dovuto materialmente impaginare il giornale e con qualche spesa in più, siamo riusciti a metter dentro questo numero tutto il materiale, dagli interventi sulla pena di morte, che hanno fatto seguito all'articolo di Viviana Ricci, al dibattito suscitato dagli articoli relativi alla situazione politica di Quartucciu di Gesuino Murru e di Giovanni Secci.

Questi ultimi interventi mostrano chiaramente che la campagna elettorale per l'elezione del Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale di Quartucciu è iniziata.

Come è schierato QdiQ? A chi darà il proprio “sostegno”?

A questo proposito abbiamo sentito il parere del Direttore del giornale, Gianni Manis.

Direttore, QdiQ è organo politico di qualche schieramento?

Orfano di padre fin da tenera età, QdiQ fu errante vagabondo in cerca dell'altrui misericordia. Dopo un lungo bussare alle porte di Casa Angioni, della biblioteca, della scuola Dante, di molte associazioni e privati cittadini, prese lo stradone per Quartu, percorrendolo tutto…

Cioè? Si spieghi meglio…

Le assemblee di redazione si tengono in via Genova a Quartu, nei locali messici gentilmente a disposizione dall'On. Dino Pusceddu; viene impaginato a Cagliari coi mezzi che ognuno di noi mette a disposizione; viene stampato a Sinnai a spese nostre e dei nostri sponsor e viene distribuito -sempre a nostre spese- in tutto "l'hinterland di Quartucciu". Perché QdiQ dovrebbe schierarsi?

Ma QdiQ è notoriamente un giornale di sinistra-centrosinistra?

Appunto. E, attualmente, a Quartucciu non c'è una politica unitaria di sinistra-centrosinistra.

In definitiva, QdiQ chi sosterrà?

La propria idea di libertà, così che possa sempre più rappresentare un bene comune a tutti i cittadini della nostra comunità. E poi… nessuno ci può impedire di dedicare i prossimi tre numeri di QdiQ solo alla filatelia.

Gianni Manis
giannimanis@libero.it

 


 

 

La posta per QdiQ

a cura della redazione

L’articolo di apertura di QdiQ 16/17 di Gesuino Murru, “E Dio ricreò la destra”, ha acceso un dibatitto a sinistra.

LA POLITICA DI DIO


Da: "anto.sabiu" <anto.sabiu@tiscalinet.it>
A:<qdiqnews@tiscalinet.it>
Oggetto: Spett.le redazione
Data: lunedì 24 luglio 2000 19.04


Spett. Redazione,
Innanzi tutto ringrazio l'amico Gianni Manis di aver dato risalto al decennale della morte di Sandro Pertini, pubblicando una sua breve biografia.

La mia attenzione, questa volta, è però per l'articolo di Gesuino Murru che dà un suo "molto personale" commento sui deludenti risultati del centro-sinistra nelle ultime competizioni elettorali .

Il titolo scelto è volutamente a d'effetto: " E Dio ricreò la Destra".

Io sono un Laico, non un Laicista, e perciò scindo e tengo ben distante la politica da ciò che è religione intesa come fede, e, con maggiore attenzione, cerco di non confondere mai DIO con papi e cardinali,e tanto meno, con ministri o presidenti di Destra o di Sinistra che siano.

Durante i miei studi al glorioso "Pietro Martini" avevo l'abitudine di frequentare la "sera" i Padri Domenicani che in fatto di cultura ecclesiastica, filosofica, psicologica e artistica non erano, almeno a Cagliari, secondi a nessuno e mai, che io sappia, hanno attribuito a Dio la creazione di una Destra o di una Sinistra di stampo politico.

Diverso è parlare delle gerarchie ecclesiastiche. Perciò se Dio non ha creato la Destra e/o la Sinistra (politica), figuriamoci se le ha potute RICREARE… Dio ha ben altro cui "pensare" e da "seguire", non ha il "tempo" per immischiarsi nelle meschinità e negli egoismi degli uomini, che, indipendentemente dalla politica, spesso sono volti alla sete di potere e di denaro.

Storicamente e politicamente ciascuno di noi sa cosa è la Destra e cosa è la Sinistra in Italia, in Europa e nel mondo; parafrasando un detto evangelico, gli uomini si conoscono per le loro azioni.

I problemi quotidiani, specie quelli di carattere politico, vanno risolti dagli uomini incontrandosi, discutendo serenamente anche quando manifestano opinioni contrapposte e venendosi incontro per cercare la migliore risoluzione. Il tutto rivolto sempre a favorire il miglioramento del tenore di vita della società in genere e a rendere meno difficile e pesante la vita dei ceti più deboli.

Il compagno Murru cerca di individuare i rimedi per riconquistare la fiducia e la stima della gente e riavvicinarla alla politica, o a riappassionarla, visto che la politica è anche passione, e come primo espediente indica testualmente il "superamento delle attuali divisioni per BANDE". Credo, spero, che egli abbia usato il termine "BANDE" come sinonimo arcaico di PARTITI. Non vorrei pensare all'uso corrente che oggi si ha del termine BANDA.
Comunque sia , non lo condivido e non mi ci ritrovo, anche perché chi legge non sempre conosce il significato arcaico delle parole e anche l'uso corretto dei termini deve far parte di un modo di fare politica, al di là, molto al di là, della battuta facile o della facile ironia…

Sin da giovane ho militato nel Partito Socialista Italiano, dove ho appreso concetti fondamentali come libertà, giustizia, cultura, tolleranza e dove oggi continuo, da dirigente cittadino dei Socialisti Democratici Italiani, a portare avanti gli stessi valori.
Perciò non ritengo corretto l'uso della parola BANDA e l'idea che possa appartenervi mi infastidisce.

Ho sempre fatto tesoro dell'insegnamento semplice e, allo stesso tempo profondo, di Pietro Nenni con la frase : "Rinnovarsi o perire".

All'interno del mio partito cammino sempre per quella strada, affrontando, se necessario in modo acceso e vivace confronti, scontri e talvolta impopolarità come spesso è capitato dal '94 in poi. Posso assicurare, però, che mai e poi mai ho pensato di abbandonare il Partito Socialista, pur avendo avuto offerte di vario genere.

Sono rimasto, e rimango, fermo al mio posto, pure nel necessario rinnovamento, convinto come sono che il grande pensiero e la grande forza del SOCIALISMO LIBERALE ha ripreso a camminare per portare avanti gli ideali di cui è stato sempre portavoce e a combattere la grande sfida per il LIBERALISMO.

Le divisioni nella vita politico-economica restano, ci sono sempre state e sempre ci saranno. L'importante è pensare di non egemonizzare e di non farsi egemonizzare.

L'umiltà sta anche nell'ascoltare le opinioni di tutti, principio determinante pur esso nel modo di vivere dei Socialisti Democratici Italiani.

Un fraterno saluto
Antonello Sabiu


Risponde Gesuino Murru

Sono avvezzo, sulla base di esperienze maturate nel corso di una vita, a valutare in modo “molto personale”, cioè senza condizionamenti ideologici, fatti e avvenimenti che riguardano la politica paesana o extrapaesana che sia- esprimendo talvolta pareri fuori dal coro, anche quando ciò comporta il rischio di apparire eretico ai benpensanti e agli schierati cronici. Correndo anche il rischio di sbagliare, naturalmente; ma questo è il prezzo che si paga alla libertà di pensiero.

Non ho frequentato i Padri Domenicani, ma fin da ragazzo il mai dimenticato Don Tonio Tagliaferri, per diverso tempo vice-parroco a Quartucciu, mi diede l'opportunità di approfondire le mie conoscenze religiose e politiche attraverso la lettura attenta della rivista “Civiltà Cattolica” curata dai Padri Gesuiti i quali, come è risaputo, non hanno molto da imparare dai domenicani. Da quelle letture e dalle conseguenti discussioni (ma non solo da quelle), un folto gruppo di giovani appartenente alla mia generazione ha maturato le proprie convinzioni politiche e religiose, in piena libertà, con un risultato importante sul piano personale: capacità e indipendenza di giudizio. Ciò mi ha consentito di vivere i miei primi …. sessant'anni con coerenza, impegno e solidarietà verso il prossimo, da vero socialista e accettabile cristiano.

Ma tutto questo, poco ha da spartire con l'articolo del quale non viene contestato il contenuto ma… il titolo.

Sono sinceramente addolorato che qualche lettore, e Sabiu tra questi, abbia potuto fraintenderne il senso; lungi da me pensare che il Creatore dell'Universo si sia potuto appiattire a tal punto da farsi coinvolgere nelle vicende politiche italiane, sarde, quartucciaie. Ma sarebbe bastato leggere correttamente le prime due frasi dell'articolo per capire cosa si intendeva significare col titolo “ad effetto” che tanto ha scandalizzato il compagno.

A dire il vero, è ricorrente, nella storia delle umane vicende, il tentativo di certi personaggi di manipolare con toni da crociata il consenso popolare servendosi dell'ideale religioso, morale, patriottico (Dio Patria Famiglia recitava uno dei tanti slogan più gettonati di uno sciagurato ventennio) al fine di suscitare emotività e creare dipendenza psicologica in chi ascolta. Tutto per far credere alla gente che è Dio a volere certe scelte di campo, a prediligere certi uomini, a imporre certi condottieri “unti dal Signore”, come si diceva una volta. E la gente accorre, si sbraccia, si inginocchia, sventola bandiere, canta inni, preparando inconsapevolmente lo stomaco a digerire le cose più aberranti pur di piacere a Lui, all'unto del Signore, convinta in questo modo di fare la volontà di Dio.

La verità, come la Storia ci insegna, è che troppo spesso, in nome di Dio, o del Popolo, secondo l'ideologia professata, sono stati commessi orrendi misfatti. Ma la gente normale è fatta così: di tanto in tanto ha bisogno di Idoli e si fa manipolare, incurante di quali interessi o quali obiettivi questi idoli intendano perseguire.
Purtroppo, non tutti hanno avuto la fortuna di ascoltare i padri Domenicani o di leggere i Gesuiti… .

Quanto alla “divisione per bande” il riferimento era limitato alle lacerazioni interne ad un determinato partito, lacerazioni superate con la costituzione di un nuovo soggetto politico, i Democratici della Sinistra ( D.S.), i cui ideali di società si richiamano ampiamente al Socialismo liberale e in questa ottica fanno parte dell'Internazionale Socialista nel quale organismo gli è stata attribuita la vice-presidenza. L'obiettivo è quello di arrivare ad organizzare in un solo movimento le varie anime della Sinistra democratica con l'intento non di egemonizzare, ma di unire nella libertà e nella coerenza- senza unanimismi totalizzanti, le forze che si richiamano agli ideali socialisti di Carlo Rosselli e di quanti come lui hanno sacrificato la loro giovane esistenza per difenderli dai predicatori di odio e di egoismo isterico e razzista.

Gesuino Murru


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