Primo contatto



Tutto inizio' circa 2 anni fa quando rimasi vittima di un disastroso incidente automobilistico. Stavo percorrendo  una strada poco affollata a velocita' sostenuta e, all'improvviso, un'auto tutta nera mia taglio' la strada. Andai a sbattere contro un palo e persi coscienza. Un tizio si  fermo' a prestarmi soccorso. Purtroppo ero rimasto incastrato nella lamiera accartocciata e la macchina stava per prendere fuoco. L'uomo tento' di estrarmi dal veicolo e dovette utilizzare un coltellino per tagliare la cintura di sicurezza dato che mi aveva immobilizzato. Appena mi estrasse e fummo a distanza di sicurezza l'auto scoppio'.

Di li' a poco sopraggiunse l'ambulanza e fui portato d'urgenza in ospedale, in sala operatoria. Le mie condizioni erano critiche a causa delle diverse emorragie interne, i medici mi davano per spacciato e il mio cuore smise di battere. Venni dichiarato clinicamnete morto per tre minuti e in quel frangente vissi quella che si suole definire "esperienza di pre-morte". La mia anima si stacco' dal corpo e volo' sul soffitto della sala. Potevo vedere i medici che tentavano di riportarmi in vita tramite il defibrillatore. Uscii dalla stanza sempre fluttunado nell'aria e attraverando le pareti vidi un medico che stava entrando di corsa infilandosi il camice. Riesco ancora a ricordare come era vestito. Cmq vidi all'improvviso un tunnel, quindi una luce alla sua fine e mi diressi per congiungermi ad essa. Rivissi la mia vita al contrario, per un attimo, poi cercai di abbracciare la luce e mi ritrovai in un mondo fatto di colori bellissimi, sensazionali, emozionanti. Tuttavia, ad aspettarmi al varco non c'erano i miei cari estinti, ma gli alieni, i grigi i quali mi guardavano attoniti anche se con aria benevola. Alcuni di essi si avvicinarono e cercarono di comunicare mentalmente, infondendomi un senso di sicurezza. Mi trovavo in pace con me stesso, ma, all'improvviso, venni ricondotto nella sala operatoria. I medici ormai avevano smesso di rianimarmi e stavano per scrivere l'ora del mio decesso, quando uno di essi non si diede per vinto e, nonostante l'obiezione dei colleghi che nessuno avrebbe potuto soopravvivere per tre minuti senza danni permanenti al cervello, tento' un ultima volta con una scarica elettrica e con iniezioni di adrenalina. Il mio cuore inizio' a battere e venni dichiarato fuori pericolo. Tutti in ospedale gridarono al miracolo, io pero' mi sentivo scosso, turbato in quanto ricordavo perfettamente l'esperienza vissuta e l'incontro con gli alieni, pero', non ne feci parola con nessuno.

Nel frattempo iniziai ad avere incubi notturni terribili: mi svegliavo bagnato fradicio e a volte trovavo anche il materasso per terra. Purtroppo di quei sogni avevo solo dei flash, ma sconvolsero tutta la mia vita. Non capivo piu' chi ero, cosa ero divenuto dopo l'incidente. La mia ragazza mi lascio' e sul lavoro venni messo in aspettativa.
Il mondo mi era crollato addosso, da un giorno all'altro, senza una spiegazione logica, cosi' commisi una sciocchezza. In ospedale, durante la degenza, venne a trovarmi una mia carissima amica d'infanzia psicologa che mi propose di intraprendere una terapia dopo che le ebbi raccontato tutto per filo e per segno. La terapia era volta a scandagliare la mia psiche soprattutto partendo dall'analisi dell'esperienza di pre-morte che avevo avuto durante l'incidente. Partecipai a diverse conferenze tenute da un maestro tibetano sull'argomento e capii molte cose, ma ancora restava l'incontro inspiegabile con gli alieni e quegli incubi che mi tormantavano. Cosi' la psicologa mi propose di sottopormi ad ipnosi regressiva e...


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