LA
TROTA
Premessa:
per parlare dela trota e delle tecniche di pesca
di questo pesce servirebbero svariati volumi, in
questa sede ci limiteremo a riportare alcune
informazioni fondamentali, ci scusiamo di
eventuali errori o inesattezze,nel caso.
1
GENERALITA'
In
Italia sono presenti essenzialmente 3 specie di
" salmo trutta" ( il suo nome
scientifico): la marmorata, la fario,l' iridea.La
marmorata è senzaltro la più pregiata tra le
tre specie e raggiunge le taglie maggiori (oltre
i dieci kg), la sua diffusione, nei grandi fiumi
del nord è in calo sia per il degrado delle
acque sia per i sempre più frequenti incroci con
la varietà fario. Questa a differenza della
prima ( che ha una livrea marmorea ) presenta sui
fianchi dei tipici puntini rossi, le taglie
massime sono decisamente minori della precedente
ma le capacità di adattamento molto superiori.
E' diffusa in tutta la penisola in laghi, fiumi e
torrenti, come le altre specie predilige acque
fredde e pulite. La trota iridea è arrivata in
italia per esigenze di alevamento, difatto questa
è più resistente e cresce più velocemente
delle precedenti specie indigene; è diffusa
prevalentemente nei laghetti a pagamento anche se
ripopolamenti, illeciti, sono stati effettuati
anche in acque correnti; in italia non si
riproduce.
2
PESCA IN ACQUA CORRENTE
In
acque correnti possiamo dividere le tecniche di
pesca alla trota in 4gruppi, quale che sia la
tecnica è però necessario tenere conto delle
abitudini della nostra quindi andremo a cercarla
liddove essa potrà:
-
trovare rifugio
-
mimetizzarsi
-
cacciare
i
posti in cui queste tre condizioni possono
verificarsi sono dunque sotto e dietro i massi,
vicino le erbe del sottosponda, nei rigiri d'
acqua, sotto le cascatine, nelle pozze profonde.
Va aggiunto che quando la trota, specie quella di
riimmissione, è in caccia la si trova anche in
piena corrente e nella parte finale delle pozze.
Quanto
detto conclude il discorso teorico, quello
pratico è però tutto da imparare, solo pescando
si imparerà ad intercettare subito le postazioni
buone, l' esca migliore e la tecnica vincente.
Come
premesso possiamo dividere le tecniche di pesca
alla trota in fiume/torrente in 3 gruppi:
--
AL TOCCO
Questa
tecnica si basa sull' utilizzo di canne lunghe
che consentono di portare il boccone in
prossimità della postazione in cui la trota è
appostata.La lenza è composta dal una zavorra
posizionata sul fil madre ed un finale collegato
al filo madre mediante una girella(possibilmente
tripla).
Si
usano tre tipi di "zavorra" : il piombo
sferico quando la corrente è forte o quando si
deve manovrare/far sotare l' esca in posizioni
anguste; la corona, composta da una fila di
pallini spacccati, da utilizzare per dare un'
andamento naturale all' esca. Numero di pallini e
peso di questi dipendono dalle condizioni di
pesca: in generale una corona composta da molti
pallini piccoli oppone una minore resistenza al
tocco della trota che quindi la sente di meno,
per contro questo tipo di corona è più lungo e
un po' meno maneggevole.I piombi di forma
allungata e le "spiraline" hanno un
comportamento intermedio tra le due zavorre
precedenti, inoltre sono meno soggetti ad
incagli.
I
finali variano di lunghezza e spessore in base
alla situazione: in lina di principio saranno
lunghi e sottili con acque limpide, basse o con
trote sospettose, robusti e corti con trote
aggressive o acque torbide.Gli ami sono in genere
a gambo intermedio, robusti e ben affilati, le
misure vanno dal 2 al 14 in base alla taglia ed
alla diffidenza del pesce.
Molto
importante è, pescando al tocco, l' azione di
pesca che oltre a portare il boccone "a
vista" della trota deve stimolarne l'
aggressività: spesso trote non affamate
attaccano l' esca solo per fastidio o per un
riflesso incondizionato. Infine solo l'esperienza
ed i tentativi consentiranno di capire in che
maniera le trote vogliono vedersi presentata l'
esca: a scendere a mezz' acqua(specie vicino le
erbe del sottosponda), a scendere quasi a galla
(trote in caccia) o movimenti lentissimi magari
con l' esca appoggiata sul fondo ( trote
apatiche). Per quanto riguarda le esche
rimandiamo all' ultimo paragrafo.
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CON IL GALLEGGIANTE
Quando
la portata d' acqua aumenta un po' o la corrente
rallenta in una pozza spesso risulta vincente l'
utilizzo del galleggiante. Questa tecnica (
pressoche obbligatoria nei fiumi del piano)
consiste portare la nostra insidia nei pressi
delle postazioni di caccia delle trote sfruttando
l'azione della corrente sul galleggiante.
La
montatura è quella classica a galleggiante: un
galleggiante fisso o scorrevole purchè tenga la
corrente( quindi tendenzialmente piatto), piombo
a olivetta o fila di piombini in base all' azione
che si vuol conferire alla lenza (più morbida
con i pallini, più diretta e veloce con il
piombo concentrato) e finale da 20 a 70 cm in
base alla sospettosità del pesce.
La
tecnica di pesca consiste nell' effettuare delle
"passate" con il galleggiante in
prossimità delle posizioni interessanti,
eventualmente facendovi sostare la lenza per il
tempo desiderato. Il vantaggio di questa tecnica
è proprio questo: se le trote sono svogliate si
può lasciare loro tutto il tempo di decidersi ad
abboccare. Altro vantaggio spesso vincente è
quello di avere un movimento assolutamente
naturale dell' esca che viene trascinata dalla
corretne come se fosse libera.
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A SPINNING
Tra
le diverse specie insidiabili a spinning la trota
è forse quella che richiede maggiore maestria
nel controllo della canna e dell' artificiale.
Dal momento che le trote cacciano sempre col muso
a monte sarà necessario recuperare da monte
verso valle o, al più, percorrendo una
traiettoria ( con l' artificiale) perpendicolare
rispetto alla sponda. I problema grosso sta nel
riuscire a far passare l' artificiale vicino le
postazioni migliori ed ivi conferire all'
artificiale il movimento più catturante
posssibile.
Le
difficolta vengono però ripagate dalla
possibilità di "stanare" con questa
tecnica le trote più grosse e smaliziate.Gli
artificiali adoperabili sono praticamente
infiniti: si va dai rotanti (1-8 gr) dai colori e
dalle forme più svariate, agli intramontabili
ondulanti ( i migliori sono a giudizio di chi
scrive quelli allungati di colore argento) fino
ai pesciolini finti. Tra questi i migliori sono
quelli che riproducono i pesci presenti nel posto
dove si pesca.
--
LA PESCA A MOSCA
La
tecnica più nobile e forse più antica di pesca
alla trota è quella "a mosca": questa
tecnica è basata sull' uso di imitazioni il più
possibile fedeli degli insetti e delle larve
presenti nel luogo di pesca. Utilizzando canne
apposite e con tecniche eleganti ma complesse si
porta la mosca in prossimità della postazione di
caccia della trota onde provocarne l' attacco.
In
effetti il discorso su questa tecnica non può
limitarsi a queste poche righe, PERTANTO per
maggiori approfondimenti si rimanda a siti o
riviste specializzate.
3
LA PESCA IN LAGO
La
pesca alla trota in lago consta di una gran
varietà di tecniche in costante evoluzione, di
seguito vengono riportate le nozioni di base
delle diverse tecniche, per ulteriori
approfondimenti, consigli o suggerimenti
Le
considerazioni riportate si riferiscono alla
pesca in laghetto ma, entro certi limiti, sono
estensibili alla pesca nei laghi naturali. Qui
evidentemente le difficoltà aumentano per la
minor quantità di pesce presente e per la sua
maggiore astuzia.
Sono
noti alcuni comportamenti tipici delle trote e di
questi è bene tener conto durante la battuta:
1 -
le trote di immissione provenienti da allevamenti
hanno abitudini gregarie pertanto si muovono
spesso in banchi: se se ne trova uno occorre
insistere su questo poichè nel gruppo si genera
competizione alimentare, cosa che consente di
fare catture a ripetizione.
2 -
in generale le trote vanno cercate a galla quando
la loro presenza è visibile, sul fondo quando la
temperatura è molto fredda o molto calda, a
mezz' acqua altrimenti. Questa regola vale del
10% dei casi ma costituisce un criterio valido
per iniziare la ricerca.
4 -
il sottosponda è sempre la zona più ricca di
cibo ma lì le trote sono molto sospettose.
--
PESCA A GALLEGGIANTE
Utilizzando
una canna di medie dimensioni (3-4 metri) si
lancia la lenza nella zona in cui si presuppone
siano le trote, la profondità va scelta in base
alla posizione delle trote in quel momento, i
fili ed i piombi ( in genere un' olivetta e
qualche pallino) in base alla diffidenza del
pesce ed alla distanza di pesca.
Se
la pesca statica non' è redditizia si muove la
lenza avvicinandola progressivamente. Una
variante di questa tecnica è quella con la penna
di pavone:usando un galleggiante scorrevole dalla
forma allungata (" penna di pavone") si
lancia oltre la zona in cui e presente il
banco,si lascia scendere il piombo e l' esca fino
alla profondità fissata e dopo alcuni istanti si
inizia il recupero. Quando il galleggiante ha
percorso alcuni metri (o anche meno) si lascia
ridiscendere l' esca e cosivvia.
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PESCA A TREMARELLA
Questo
tipo di pesca, basata sull' aggressività delle
trote, si effettua lanciando la lenza oltre il
banco e recuperando subito dopo facendo
transitare il boccone in mezzo al gruppo di
trote. La rotazione dell' esca ( di cui parleremo
a parte), il movimento della stessa in acqua e la
competizione alimentare faranno il resto.
La
lenza è composta dal filo madre sul quale è
posto un piombino da striscio(di forma
cilindrica)il cui peso sarà proporzionale alla
distanza di pesca, un finale lungo tra 70 e130 cm
collegato al filo madre mediante una girella.
Praticamente indispensabile è l' uso di una
canna super sensibile ( la cosidetta "
tremarella" ) che consenta di manovrare alla
perfezione l' esca e di sentire immediatamente la
mangiata della trota.
Queste
canne devono il loro nome all' azione di pesca
nella quale vengono utilizzate: durante il
recupero si fa oscillare in continuazione il
cimino così da conferire all' esca un movimento
molto irregolare e fortemente catturante.
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PESCA CON LA BOMBARDA
I
limiti maggiori della pesca "a
tremarella" sono costituiti dalla velocità
talvota eccessiva con cui il recupero deve
avvenire e dalla impossibiità di concedere
"una sosta " alla nostra esca in fase
di rientro.
Questi
sono agevolmente superabili mediante l' uso delle
bombarde: la bombarda è in sostanza un
galleggiante che affonda più o meno lentamente.
In base alla sua densità questa ha un certo
grado di affondabilità: il peso (magari 20
gr)consente di lanciarla molto lontano da riva,
la galleggiabilità fa si che questo affondi poi
nella maniera desiderata ( ad esempio come se
fosse un piombino da 3 grammi).
Questo
fatto consente sia di poter pescare alla distanza
voluta sia di conferire in acqua alla lenza un
comportamento variabile. se ad esempio le trote
sono sul fondo si sceglierà una bombarda con un'
alta affondabilità, se sono in superficie una
con bassissima affondabilità. In più arrestando
il recupero o variandone la velocità si potranno
sondare diverse fasce d' acqua.
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SPINNING IN LAGO
La
maggiore difficoltà della pesca a spinning in
lago sta (nei laghetti a pagamento) nella
mancanza o quasi di riferimenti fissi, sarà
necessaria quindi una fase di ricerca basata sul'
istinto e sull' esperienza del pescatore. Una
volta individuate le trote si lancerà un po'
oltre il banco ( per non impaurirle) e si
recupererà in maniera irregolare.
Nei
laghetti particolarmente frequentati a spinning
sono un po' più produttivi i pesciolini finti,
in particolare perchè consentono delle soste e
delle velocità di recupero maggiormente
diversificate.
In
generale non' è possibile dare delle regole, gli
artificiali vanno più o meno bene in base ai
posti ed al tipo di trota presente, fondamentale
è più che mai la ferrata che deve essere
prontissima ed energica pena la perdita del
pesce.
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LE ESCHE NATURALI
Le
esche naturali per pescare la trota meritano un
approfondimento a parte: è noto come la trota
sia pressochè ovvivora tuttavia le diverse esche
richiedono delle accortezze specifiche. Sopra
ogni altra cosa bisognerà ottenere la rotazione
dell' esca, se così è oltre a stimolare la
vista della trota se ne stimolerà anche la
" linea laterale", ovvero l' organo di
senso preposto nei pesci per captare le
vibrazioni. Questa accortezza consente di
raddoppiare la stimolazione sul pesce e
conseguentemente le possibilità di cattura
-
il lombrico: di norma i migliori lombrichi sono
quelli di letame nella misura maxi, non devono
essere molto lunghi e vanno innescati facendo
passare l' amo quindi il filo del finale al loro
interno; circa un terzo del verme deve restare
fuori, facendo in questo modo in acqua l' innesco
oltre ad ondeggiare ruoterà in maniera notevole.
-
camola: i diversi tipi si differenziano per
colore e grandezza, le dimensioni saranno tanto
maggiori quanto più le trote sono aggressive, il
colore può rivelarsi decisivo quando le trote
sono abituate alle altre esche, passare da una
camola bianca ad una rossa può essere un modo
per scuotere le trote da un' apparente
indifferenza. L' innesco a due camole è quello
che garantisce ( dopo il caimano) la rotazione
più vorticosa e stimolante: specie su trote di
immissione e poco disturbate questo aspetto è
veramente efficace.
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