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LA MORTE DEL CARDELLINO

Chi pur ieri cantava, tutto spocchia,

e saltellava, caro a Tita, ora è morto.

Tita singhiozzava forte in mezzo all’orto

e gli risponde il grillo e la ranocchia.

La nonna s’ alza e lascia la conocchia

per consolare il nipotino smorto:

invano! Tita, che non sa conforto,

guarda la salma sulle sue ginocchia.

Poi, con le mani, nella zolla rossa

scava il sepolcro piccolo, tra un nimbo

d’ asfodeli di menta e lupinella.

Ben io vorrei sentire sulla fossa

della mia pace il pianto di quel bimbo.

Piccolo morto, la tua morte è bella!

Guido Gozzano

parafrasi della poesia:

E’ morto colui che, caro a Tita, solo ieri cantava con tanta vanità e saltellava.

Tita singhiozza forte il mezzo all’orto e gli rispondono il grillo a la ranocchia.

La nonna si alza e lascia la rocca per filare per consolare il nipotino triste, senza ottenere alcun risultato.

Tita che non può essere consolato guarda il cadavere posto sulla sue ginocchia.

Poi, scava il piccolo sepolcro infilando le mani nella terra tra una nuvola di fiori rosa e una difiori bianchi.

Anch’ io vorrei sentire il pianto di quel bambino sulla mia tomba.

Piccolo morto, la tua more bella!!!

Marzia, classe 2B Scuola secondaria di Moretta