<<Questa
mattina sono stati gli uccellini che cinguettavano
allegri fuori dalla mia finestra a svegliarmi.
Pochi, timidi raggi di sole filtravano dagli
avvolgibili abbassati, facendomi capire che anche
oggi sarebbe stata una bella giornata. Quasi un
assaggio di primavera. Manca ormai poco alla grande
festa della natura che si risveglia e i campi
lavorati, che dopo averci dato tutto il calore della
terra nelle sue varie sfumature, ora hanno lasciato
spazio al verde del grano.
Tra
non molto tutto si riempirà di fiori colorati e di
profumi inebrianti. Già qualche mandorlo si è
ammantato di fiori bianchissimi, ma poi toccherà ai
peschi e ai ciliegi, alle margheritine, ai papaveri
e alle rose. Il giallo della colza si accenderà tra
i campi coltivati a frumento, erba medica o
barbabietola. Anche quest'anno non potremo resistere
al fascino delle solite passeggiate in bicicletta
lungo le miriadi stradine sterrate delle nostre
campagne, che poi diventeranno biondissime, quasi si
sentirà l'odore del pane da quanto grano vedremo
intorno a noi. E mentre qualche gregge pascolerà
stancamente lungo la via noi andremo là dove, tra
il profumo degli eucaliptus, vedremo un'arancia
rossissima spegnersi all'orizzonte, distendendo le
ombre e placando gli animi.
Ormai
sarà estate e in paese ci saranno i preparativi
"pò sa festa manna", S. Antioco e S.
Mariedda, 6 bellissimi giorni di festa con
attrazioni e spettacoli all'insegna della fede e
della tradizione. La nostra Chiesa
settecentesca, costruita con le offerte dei
parrocchiani, che raccoglie opere di immenso valore,
prima fra tutte il crocifisso ligneo del nostro
concittadino Giuseppe Lonis, sarà il punto d'arrivo
di una suggestiva processione che accompagnerà S.
Antioco per le vie del paese, scortato da centinaia
di persone che in questo modo onoreranno il
santo martire. Poi verrà il giorno di S.
Mariedda, così chiamata da noi senorbiesi in
tono affettuoso perché, la chiesa a lei dedicata,
dall'alto del suo colle, guarda e vigila sul nostro
paese. E' facile ritrovarsi stupiti ad
ammirare la sua splendida forma, il campanile a vela
ormai consumato dal vento, e poi pensare a quanti
cambiamenti succedutisi in 6 secoli ha assistito da
lassù.
Poi
tornerà l'autunno, tutto assumerà una tonalità
ramata. Sarà tempo di vendemmia, tantissime persone
saranno impegnate nella raccolta dell'uva e al
tramonto tanti trattori torneranno in paese
trascinando carrelli colmi e grondanti. In quei
giorno non sarà difficile, passando per le vie del
paese, restare rapiti dall'odore dolce del mosto in
fermentazione che poi diventerà vino. Bevanda, per
la quale il nostro paese è divenuto famoso grazie
alla locale cantina sociale, che ha ricevuto
svariati premi per la sua produzione. Quello
stesso vino andrà a bagnare i pasti dei senorbiesi
e non. Verrà servito nei numerosi ristoranti
che operano qui, conosciuti e apprezzati in
provincia e oltre.
Inizierà
a far freddo. Verrà il giorno di S. Lucia. La gente
si recherà a piedi, in pellegrinaggio, alla
chiesetta campestre a lei dedicata e situata vicino
ad Arixi. Un tempo si diceva che l'odore dei
porchetti arrosto arrivasse fino a Senorbì talmente
erano tanti. In realtà oggi è difficile che ciò
accada ma intorno alla chiesetta tante persone si
affannano a cucinare porchetti, pesci, "cordas"
e le bancarelle allestite vendono ogni ben di Dio.
Con il clima invernale Senorbì assumerà un'area
tranquilla e distesa, uscendo si sentirà l'odore
dei cammini accesi e il silenzio regnerà per le
strade e le piazze.>>
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