SENORBI OGGI
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PERSONAGGI
Giuseppe A. Lonis
Gen. Carlo Sanna
Cav. Giuseppe Atzeni
Massimo Coraddu
Susanna Loi Zedda

E' durante la seconda guerra mondiale che Senorbì si trovò a dover fronteggiare uno fra i periodi più difficili della sua storia. Fame e distruzione contraddistinsero quegli anni lungo tutto il territorio. La Sardegna e con essa anche Senorbì non fu nell'immediato teatro di guerra. Passarono diversi anni (dal 1938 anno in cui la Germania nazista invase l'Austria dando poi il là al coinvolgimento delle altre nazioni) prima che l'intera zona provò l'asprezza e il sacrificio della battaglia. Nella primavera del 1943 gli americani fecero credere di prepararsi ad invadere l'Italia partendo dalla Sardegna, impiantando la testa di ponte del proprio esercito nell'Africa settentrionale. Fu così che i tedeschi rafforzarono la propria "corazzata" nell'isola predisponendo qua e la proprie basi e creando una fitta rete di appoggio su tutta l'isola.
Nelle campagne antistanti il paese nella località di Bangiu installarono un piccolo centro di aviazione militare. Nella zona c'erano circa 60 aerei e tutt'intorno stavano dislocati gli insediamenti dei militari.
Alla sera i soldati passeggiavano nelle strade del paese, entravano nei negozi e nelle case; il loro comportamento ispirò simpatia tra i senorbiesi. Ma l'evolversi delle operazioni belliche e soprattutto il diverso ruolo che i militari tedeschi assunsero, portò la popolazione a un atteggiamento diffidente e sospettoso.
Ben presto si ebbe coscienza di quanto la guerra fosse terribile. Le mamme vedevano partire i propri figli, incerte sul loro ritorno a casa e con il terrore di vedersi recapitare il telegramma annunciante la loro morte. Ogni giorno l'ora del comunicato radio che informava sullo svolgimento della guerra era atteso con trepidazione da tutti. Al di là dei proclami propagandistici fascisti la tensione era papabile e chi riusciva a sintonizzarsi su frequenze che informavano in maniera più attendibile l'evolversi della guerra, acquisiva con tristezza la drammaticità della situazione. L'Italia fascista entrò in guerra a fianco alla Germania nel 1940 esaltata dai proclami di "Mussolini", impreparata militarmente  e dotata di un esercito con poche armi e tanti uomini votati al sacrificio.
asilo Carlo Sanna, dove si ospitò la scuola Dante Alighieri e la scuola media del Dettori di Cagliari I senorbiesi, prevalentemente contadini, erano costretti a consegnare i generi alimentari che non erano strettamente necessari alla sussistenza della famiglia. I viveri scarseggiavano e non poche erano le case in cui si macinava il grano furtivamente.
Durante questo periodo Senorbì, in relazione alla tranquillità di cui godeva, accolse numerose famiglie di sfollati provenienti da una Cagliari martoriata dai bombardamenti e non solo. I cagliaritani sin dalla prima incursione aerea avvenuta il 17 febbraio 1943 evacuarono la città dirigendosi verso mete un pò più sicure. A Senorbì un gran numero arrivò la sera del 28 febbraio. Una volta scesi dal treno si concentrarono soprattutto nella piazza della Parrocchia che divenne subito un centro di smistamento. Numerose famiglie senorbiese misero a disposizione le proprie abitazioni, il comune adibì i propri locali per dare un alloggio ai senzatetto. La popolazione l'abitazione del possidente Peppino Piseddu che accolse gli orfanelli dell'Opera Provvidenza agricola del Sacro Cuore delle Suore Francescane in pochi giorni raddoppiò il proprio numero. Dopo una settimana di caos Senorbì riprese la sua vita di sempre. Gli sfollati si prodigavano per dare una mano ai propri ospitanti nelle faccende di ogni giorni e tra loro si instaurarono legami di amicizia che perdurarono per sempre. Senorbì in questo periodo ospitò inoltre la scuola Dante Alighieri e la scuola media del Dettori di Cagliari, nell'asilo, mentre l'abitazione del possidente Peppino Piseddu accolse gli orfanelli dell'Opera Provvidenza agricola del Sacro Cuore diretta dalle Suore Francescane.  

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