La
zona geografica dove attualmente è collocata
Senorbì fu una zona abitata sin dai tempi più
remoti. Ciò è dimostrato dai numerosi
insediamenti nuragici presenti nella zona: a
Sisini, sul colle di Simieri, sul monte Uda e
nell'area dell'attuale cimitero accanto alla
vecchia chiesetta di Sant'Antioco.
Nuraghe di
Sisini Il nuraghe di Sisini sorge
a sud del paese, lungo la strada che dal paese
omonimo conduce a Senorbì. Oggi dopo il crollo
della cupola, restano ben visibili i soli muri
perimetrali.E situato su un'altura dalla quale si
domina la zona circostante e sembra che il
complesso abitativo dovesse essere un punto di
raccordo con i nuraghi della zona, oltre che di
avvistamento e difesa. Di planimetria anomala, è
costruito secondo lo schema dei templi a pozzo,
con atrio rettangolare antistante alla camera
circolare del pozzo.
Nuraghe di Simieri Benché il
nuraghe di Simieri in seguito al distacco di
Suelli dal comune di Senorbì nel 1947 e alla
formazione di comune autonomo faccia parte del
territorio di quest'ultimo è sentito da tutti i
senorbiesi come proprio in virtù della vicinanza
con il centro abitato e soprattutto per una
leggenda riguardante questo nuraghe che coinvolge
i senorbiesi in prima persona. Riesumata da
Caterina Lussu nel 1929 si diceva che dove oggi
sorge Senorbì esistesse prima una foresta
impraticabile. Un giornò arrivò qui un popolo
sconosciuto bello, civile e laborioso, di origine
orientale. Secondo la leggenda, in sole 24 ore
furono abbattuti tutti gli alberi e in quello
stesso punto si costruì un paese al quale si
diede il nome di "Sirbonì" (da
"sirboni" che significa cinghiale),
trasformato poi in Senorbì.
Il popolo suddiviso in classi si stabilì in parte
nella zona dell'attuale Senorbì (basso ceto
sociale), in parte sul colle di Santa Mariedda (Segolai),
infine sul colle di Simieri (nobiltà). Era un
popolo composto da bellissime cortigiane, che
trascorrevano le loro giornate a tessere la tela
con il telaio d'oro custodito nella reggia di
Simieri e a cantare . Il re di questo popolo
s'innamorò di una bellissima ragazza di Segolai.
L'amore non corrisposto per questa ragazza scatenò
la pazzia del re che distrusse la reggia di
Simieri.
Senbra che ancora oggi sotto il nuraghe sia
sepolto il telaio d'oro con il quale le ragazze
tessevano.
Allo stato attuale del nuraghe rimangono i soli
muri perimetrali.
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