MIELE &
COMPANY
MIELE e Melate. Il
regolamento CEE 1360/78, definisce miele " il prodotto
alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o
dalle secrezioni provenienti da parte vive di piante o che si
trovano sulle stesse che esse bottinano, trasformano combinano con
sostanze specifiche proprie immagazzinano e lasciano maturare nei
cavi dell’alveare. Le api
bottinano nettare floreale, extra floreale o foliare e
melata".
Il nettare è una secrezione vegetale
zuccherina con una concentrazione che varia dal 10 al 65 -70
%. La melata è rappresentata dai
prodotti del metabolismo che viene emessa sotto forma di
goccioline sulle foglie e rami delle piante.
Le api RACCOLGONO queste sostanze
zuccherine. visitano da 100 a 1000 fiori per volo, favorendo
in questo processo di raccolta l’impollinazione entomofila
incrociata che daranno semi e frutti. Il nettare
raccolto costituito prevalentemente da saccarosio, grazie all’azione
di enzimi (invertasi) viene trasformato in zuccheri invertiti
(glucosio e fruttosio o levulosio), concentrato e sigillato nei
favi.
La concentrazione finale in zuccheri e
altre sostanze, varia a seconda dell’origine botanica del miele,
raggiungendo oltre l’80% di sostanza secca . La parte residua é data da :
amminoacidi circa 1%, acidi organici 0,3%, sostanze minerali e oligoelementi 0,2%, vitamine tracce, enzimi (invertasi, amilasi, ecc.), aromi , pollini, sostanze
sconosciute.
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Il colore del miele
varia a seconda della flora bottinata e va dal colore bianco
avorio al bruno scuro (castagno, melata). Quasi tutti i mieli dopo l' estrazione
cristallizzano in masse più o meno compatte e con
granulometria diversa. Fanno eccezione il miele di
acacia e le melate, che rimangono liquidi per parecchi
anni. Ciò è dovuto all’alto tenore in fruttosio di difficile
cristallizzazione. |
Densità alta pari a 1,41 - 1,43
con tenori di acqua del 16 - 20%. Acidità bassa, circa 3,5 - 5 di
PH. Il miele é igroscopico e se lasciato aperto assorbe umidità,
acidificando. Diversamente il miele conservato in recipienti chiusi
e al buio può durare molti anni conservando bene le proprie
caratteristiche chimiche e biologiche.
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Tipi di miele , monoflora
e poliflora o millefiori.
Il miele monoflorale
deriva dalla raccolta di nettare su piante della stessa
specie, mentre il poliflora deriva dalla raccolta di
nettare su piante di diverse specie. Le api
bottinatrici, per produrre un Kg di miele, compiono
oltre 10.000 voli. |
POLLINE
Deriva dalle antere dei fiori, parte
maschile del fiore, che le api accumulano nelle
cestelle e trasportano nell’alveare. E’ l’unica proteina che entra
nell’alveare, viene conservato nelle celle, impastato con miele e
così conservato per l’alimentazione delle larve.
Il polline, granuli di
dimensioni tra 20 e 40 micron, é l’elemento fecondante dei
fiori corrispondente alla parte maschile di questo. Durante la sua
raccolta il polline o può venire volontariamente o involontariamente
a contatto con lo stimma del fiore (parte femminile) favorendo così
l’impollinazione.
Il polline è costituito
da : protidi contenenti tutti
gli amminoacidi essenziali, glucidi, lipidi oligoelementi (potassio,
magnesio, calcio, fosforo, silicio, zolfo, manganese, rame, ferro,
cloro), vitamine ( B1,
B2, B3, B7, B9, B12, C D E4, provitamina A), enzimi ( fosfatasi, amilasi,
invertasi).
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Il polline ha
diverse forme e colori , in genere sono caratteristici delle
piante dalle quali essi derivano. Per stabilire l’origine botanica di un
miele si ricorre spesso all’esame melissopalinologico, cioé
dei pollini in esso contenuto. |
PROPOLI.
Il nome deriva dal greco
"pro poleis", prima della città, barriera. Sostanza resinosa raccolta sulle
gemme delle piante, in particolare sulle resinose.
Le api la usano per ridurre il foro
di entrata allo scopo di difendersi dai nemici ( roditori,
calabroni, farfalle testa di morto, etc..), per consolidare le
strutture dell’alveare, come mastice o e vernice, all’interno
dell’arnia. Ha un'azione
antibatterica e antivirale, le api appongono, sulle cellette,
un velo di propoli, approntano le celle per la deposizione delle
uova o per l’immagazzinare miele e polline,
Alcune delle razze d'api fanno largo
uso di propoli ( caucasica), altre un uso limitato
(carnica).
La propoli si dissolve in alcool in
modo incompleto, é completamnete solubile in etere cloroformio,
benzolo e altri solventi aromatici. Ha un alto contenuto in sostanze
antibatteriche, antimicotiche e antivirali. Dil colore giallo
pallido a bruno, varia a seconda delle piante da cui
proviene.
Punto di fusione sui 60 - 70
°C. Ha diversi impieghi. Gli egizi lo utilizzavano nelle
procedure di imbalsamazione, mentre i mastri Liutai lo utilizzavano per
verniciare i loro strumenti e per esaltare le qualità musicali
(Stradivario).
PAPPA REALE
Prodotta dalle ghiandole
ipofaringee delle api tra il 5 e il 12 giorno di età,non
viene accumulata nell’arnia, viene utilizzata per nutrire tutte le
larve per i primi tre giorni e per tutta la vita della regina, ciò
spiega la prolificità della regina.
Contiene : protidi, lipidi, un
acido grasso specifico, glucidi , vitamine (tiamina, riboflavina,
niacina, acido pantotenico, acido folico,...), ormoni ed
altre sostanze sconosciute. Una semplice larva di operai si
trasforma in ape regina grazie al grande valore nutritivo
contenuto nella gelatina reale.
CERA D’API
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La cera è un prodotto di
condensazione tra un alcool e un acido organico. Viene è
secreta dalle ghiandole ceripare situate sull'addome delle
giovani api dal 12 al 18 giorno. Per produrre un Kg di
cera sono necessaria 10 Kg di miele. Non è solubile in acqua, le sue
caratteristiche fisiche sono: punto di fusione 62,5 - 62,9
°C, peso specifico inferiore all'acqua. L'apicoltore ricupera la cera per
fabbricare i loro fogli cerei da vecchi favi, dagli
opercoli ottenuti nella smielatura, la più pregiata, in ragione di 1,5Kg di
cera per 100 Kg di miele
prodotto. |
VELENO
Secreto da due ghiandole ( acida
e alcalina) e accumulato nella vescichetta velenifera, viene
viene iniettato nella ferita prodotta dal pungiglione. Dopo aver
punto l’ape muore, per la perdita degli intestini che rimangono
attaccati al pungiglione. Un’ape produce 0,1 - 0,3 mg, a
seconda delle stagioni.
Contiene : acqua, istamina,
melittina, lisolecitina, apamina, due enzimi, altre sostanze non
note.L’apamina agisce sul sistema nervoso centrale. Essa procura nel
paziente gonfiore locale, con dolore ed edema.
In rari casi i soggetti allergici ,
qualora punti da insetti ( vespe, bombi, calabroni, api, ...),
possono manifestare choc anafilattico ( difficoltà respiratorie,
edema,..), accompagnato da coma e morte.
Ha proprietà terapeutiche
(vasodilatatore, anticoagulante, revulsivo), viene utilizzato
nella cura delle affezioni reumatiche artrosi e di affezioni
cardiache mediante apiterapia (puntura diretta dell’ape) o con
iniezione di prodotti farmaceutici a base di veleno
d’api. |