Adesso si verifica che le aziende venete hanno bisogno di manodopera (il sud Italia, con il più alto tasso di disoccupazione d'Europa, sembra indifferente a questa opportunità di lavoro).
Tanti Veneti in giro per il mondo si sono fatti onore e hanno fatto onore a questa nostra terra, occupando posti di rilievo nella struttura economica, culturale e politica di molti Paesi.
Molti di loro però sono in Paesi poveri rimasti tali per avversità
politiche o per congiunture economiche.
I "figli" di questi emigranti vorrebbero
tornare "a casa", ma....hanno enormi difficoltà e non
solo di tipo economico.
In questa Italia dove si danno permessi di soggiorno con sanatorie varie perfino a clandestini con documenti falsi (a detta di tanti) con diritti, per costoro (o libertà d'azione) superiori agli stessi cittadini che pagano le tasse.
Invece chi , emigrato o "figlio" di emigrato, ricerca le vie ufficiali, (ricordiamo a chi non lo sapesse che chi dimostri di avere un antenato fino alla terza generazione Italiano ha diritto automaticamente del passaporto italiano) trova un apparato burocratico se non assente, disturbato comunque da queste ricerche, e nella maggioranza dei casi ottiene delle risposte evasive del tipo "non c'è ", "bisogna fare richiesta", " bisogna attendere una loro ricerca", praticamente un "muro di gomma".
Il Veneto adesso ha bisogno di nuove braccia per il proprio futuro, è etico pensare che dovrebbe andare a riprendersi i sui figli che volessero farne ritorno.
Le autorità politiche e sociali dovrebbero favorire questo rientro.
Nel frattempo abbiamo bisogno di persone che si rendano disponibili ad aiutare questi confratelli, per la ricerca dei documenti medesimi.
Invitiamo quei figli di Veneti che avessero questo problema di scriverci, faremo il possibile per ottenere il risultato.
e-mail alvisepiccoli@tiscali.it
