Gianluigi Toccafondo

 

Monografiche

di Goffredo Fofi

In programma

Ed ecco infine Gianluigi Toccafondo, col suo Porco e il suo Pinocchio, col suo Cittadino terrorizzato o terrorifico, col suo Universo Mosso e Mutante, movimentato e mutevole. Giocando con figure ben note e in apparenze gradevoli e vivaci, Toccafondo potrebbe sembrare un uomo tranquillo, un artista piacevole. Ma abbiamo già detto della fuga come molla di tante sue storia: fuga o viaggio, poiché in fondo l’iniziazione alla vita e la scoperta del mondo di Pinocchio sono percorsi pieni di trabocchetti, viaggi pieni di insidie; nell’infanzia e verso l’età adulta; nella fantasia e dentro piccoli universi letterari o cinematografici; nel confronto con l’altro e con l’alterità che può essere assai faticoso e a volte metter paura. Rivisita anche lui piccoli e grandi miti; cerca anche lui negli stereotipi l’originaria vitalità e rappresentatività degli archetipi; spazia anche lui nella foresta delle figure note, ma sa metterle a confronto con altre meno “affermate” (il porco in fuga, così realistico, infine, e che potrebbe magari essere un personaggio secondario di Collodi del tutto plausibile in quel contesto). Ma a tutto questo si aggiunge l’esigenza della metamorfosi, come in una grande aspirazione di tutto e diventare altro, come per una (attualissima) insoddisfazione delle scarse e fiacche forme in cui siamo stampati dalla biologia e dalla storia, dalla società e dalla cultura. Si cerca un altro stampo, o semplicemente si cerca di scappare, costretti da non si sa cosa, cercando non si sa cosa. Anche Pinocchio non può più essere il Pinocchio di ieri, con le sue acquisizioni, passo dopo passo, nella strada della vita e della crescita.
Tutto è ormai più fragile e provvisorio, più mutevole, e anche le immagini ferme hanno in sé la spinta del movimento, la sinuosità della linea di fuga, i colori cangianti di un arcobaleno di nebbie che sfumano, nascondono e, per un po’, anche coprono.

 

 

 

Gianluigi Toccafondo, nato a San Marino nel 1965, ha frequentato l’Istituto d’Arte di Urbino. Vive e lavora a Milano.

Lungometraggi
Le monde à l’envers (sequenze di animazione all’interno del film di Rolando Colla, 1998)

Cortometraggi e sigle
La coda (1989); La pista (insieme a Simona Mulazzani, 1991); La pista del maiale (cortometraggio autoprodotto, 1992); Media Salles cinema d’Europa (sigla destinata al circuito delle sale cinematografiche europee, 1992); Le criminel (un cortometraggio di 5’ per la SEPT/ARTE, 1993); Avanzi (ritratti animati di uomini politici, Raitre, 1993); Tunnel (sigla, Raitre, 1994); Carosello (con Elio e le storie tese sigla, Raidue, 1997); Pier Paolo Pasolini, un poeta scomodo (sigla, Raidue, 1997); Almanacco delle profezie (con Asia Argento, sigla, Raidue, 1997); 10 parole al 2000 (sigla, Raitre, 1997); Pinocchio (un cortometraggio di 5’ per la SEPT/ARTE, 1998); Sipario Ducale (teatro musica e danza, festival delle terre di Pesaro e Urbino, 1999); Sigla Festival del Cinema (Biennale di Venezia, 1999)

Alcuni spot per la pubblicità
Woman finding love (insieme a Simona Mulazzani, per la Levi’s Los Angeles, 1993); Sambuca Molinari (per cui continua a lavorare negli anni successivi sempre con la regia di Pietro Follini, 1995); Rai, di tutto di più (per la Rai, 1995); I bambini e la televisione (per l’Arci di Roma e la Casa del Gioco di Mario Lodi, 1995); United Arrows (spot d’animazione per uno store di abiti, Giappone 1998)

Mostre
La pista del maiale, tele e disegni (galleria l’Affiche, Milano, 1992); Le criminel (galleria Perquis, Parigi, 1993); Sequenze (librogalleria Ferro di Cavallo, Roma, 1994); Toccafondo (galleria Maya, Tokio, 1995); Pinocchio, serigrafie (galleria Squadro, Bologna, 1995); Pinocchio (galleria l’Affiche, Milano, 1996); Pinocchio (teatro Valle, Roma, 1998); Disegni (Galassia Gütemberg, Napoli, 1998); Mutazioni di sogni in fuga (Pescheria, Pesaro, 1999); Pinocchio (Palazzo delle Papesse, Siena, 1999); Pinocchio (Space Try, Tokio, 1999); Bordello (galleria Squadro, Bologna, 1999)

 

 

 

I film in programma


La coda
Italia, 1989, 2’, 35mm, colore, s.d.
tecnica: pittura su fotocopia; realizzazione: Gianluigi Toccafondo; animazione: Gianluigi Toccafondo; musica: Astor Piazzolla; produzione: Mixfilm (Milano).
La coda rielabora pittoricamente, attraverso la tecnica delle fotocopie ritoccate -usualmente adottata dall’autore- topoi del cinema muto (e, in particolare, sequenza del film di Buster Keaton), creando un suggestivo confronto tra l’arte del movimento e il movimento dell’arte.

La pista
Italia, 1991, 2’, 35mm, colore, s.d.
tecnica: pittura su fotocopia; realizzazione: Gianluigi Toccafondo, Simona Mulazzani; animazione: Gianluigi Toccafondo, Simona Mulazzani; musica: tanghi celebri; produzione: Mixfilm (Milano).
La pista è il luogo del movimento; un percorso lungo il quale si raccontano storie legate tra loro come cicli. Qualche vibrazione, in accordo con un tango, annuncia la messa in scena di un amore inquieto, troppo instabile per rimanere protagonista. Le corse degli amanti, attraverso equilibri precari, suscitano incontrollate trasformazioni.

La pista del maiale
Italia, 1992, 3’20”, 35mm, colore, s.d.
tecnica: pittura su fotocopia e riprese dal vero; realizzazione: Gianluigi Toccafondo; animazione: Gianluigi Toccafondo; fotografia: Massimo Salvucci; musica: Tiziano Tononi; produzione: Salvucci - Toccafondo.
Attraverso manipolazioni fotografiche e rielaborazioni pittoriche, un percorso sulle tracce della storia ciclica e rituale della vita del maiale nella tradizione marchigiana.

Le criminel (Il criminale)
Francia, 1993, 5’, 35mm, colore, s.d.
tecnica: pittura su fotocopia; realizzazione: Gianluigi Toccafondo, Simona Mulazzani; animazione: Gianluigi Toccafondo, Simona Mulazzani; musica: Julian Nott; produzione: Jean-Pierre Gibrat per Trans Europe Films (Parigi).
“Il più semplice gesto surrealista consiste nell’uscire per strada, pistola alla mano, e sparare a caso tra la folla” (André Breton). Il delitto, la fuga, il paesaggio metropolitano, a metà tra un incubo kafkiano e il citazionismo noir.

Pinocchio
Italia, 1999, 6’, 35mm, colore, s.d.
tecnica: mista; realizzazione Gianluigi Toccafondo; animazione: Gianluigi Toccafondo; musica: Mario Marian; prod.uzione: Toccafondo - SEPT/ARTE
Rivisitazione della favola di Collodi attraverso le avventure più peculiari del famoso burattino.


Biennale di Venezia
Italia, 1999, 1’, 35mm, colore, s.d.
tecnica: pittura su fotocopia; realizzazione: Gianluigi Toccafondo; animazione: Gianluigi Toccafondo; produzione: Elica.
Sigla della Biennale di Venezia 1999 con Asia Argento.



 

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