La via Francigena tagliava la Toscana longitudinalmente da sud - est
verso nord - ovest passando da Siena e piegando poi verso l'Arno, lungo la valle
dell'Elsa, in direzione di Lucca fino al passo della Cisa.
Il percorso è di fondazione longobarda risalente all'incirca ai secoli
VII e VIII. Fu scelta dai nuovi dominatori dell'Italia centro - settentrionale per mettere
in collegamento la capitale, Pavia, con i regni di Capua, Benevento e Spoleto evitando le
vie costiere insidiate dai Saraceni e la via Cassia che segnava in più punti il
"limes" bizantino.
In principio la strada era indicata come via di monte Bardone (mons
longobardorum), poiché attraversava l'Appennino in corrispondenza di questo monte.
Solo a partire dal secolo X, con la conquista dei Franche e la cacciata
degli antichi dominatori, la strada acquista l'attuale nome.
Nella visione politica dei Franchi, ancor più di Carlo Magno, la
Francigena divenne la strada per eccellenza della cristianità: vincolo di unione tra la
Santa Sede e più a nord con la tomba galiziana di San Giacomo apostolo, il Matamoros.
Dunque la Francigena divenne la via dei pellegrini. La Romana si
presenta oggi come "fascio di strade" più che come un unico percorso.
Inoltre parte del tracciato antico della Francigena è andato perduto a
causa di una intensa industrializzazione della piana; in qualche tratto invece sono ancora
bene in vista i solchi dei carri sulle pietre.