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Da un articolo del Sole 24 ore del 24 Luglio 2003

Grandi opere, garanzia dall'impresa capogruppo

Ridimensionato il ruolo di banche e Assicurazioni
Non saranno solo banche e assicurazioni a rilasciare la 
garanzia globale di esecuzione sulle grandi opere. La 
garanzia che i cantieri saranno portati a termine potra` 
essere emessa anche dalle imprese capogruppo degli 
stessi realizzatori, che in caso di inadempienze 
dovranno individuare un nuovo costruttore o pagare una 
penale del 40% (e non piu` del 50% come previsto prima) 
dell`importo dei lavori ancora da eseguire. E` questa 
una delle principali novita` contenute nella nuova 
versione dello schema di regolamento sul ``performance 
sui bond`` appena diffusa dal ministero delle 
Infrastrutture. ``Non si tratta di una versione del 
tutto definitiva``, chiarisce il viceministro Ugo 
Martinat, perche` sono possibili piccole limature in 
vista di una nuova tornata di consultazioni con banche e 
assicurazioni. La sostanza pero` non dovrebbe cambiare, 
visto che lo stesso Martinat annuncia di voler portare 
la bozza di Dpr all`esame dell`ultimo Consiglio dei 
Ministri prima della pausa estiva. In base a quanto 
prevede la nuova bozza saranno le stesse stazioni 
appaltanti a indicare nei bandi di gara i requisiti 
minimi di capacita` economico-finanziaria del garante. 
Novita` che si combina all`apertura concessa alle 
imprese capogruppo dell`eventuale ``squadra`` di 
realizzatori e che permettera` a societa` che possono 
contare sull`appoggio di gruppi solidi dal punto di 
vista patrimoniale di avvantaggiarsi sul fronte della 
caccia a un ``garante globale``. Gli esempi forse 
scarseggiano sul fronte dei costruttori puri, ma non 
mancano sul terreno delle societa` di ingegneria e 
impiantistica che, non a caso, hanno sponsorizzato la 
modifica. Le novita` non finiscono qui. Nella nuova 
versione del decreto e` stata infatti ridotta dal 50 al 
40% la soglia del cosiddetto ``limite di garanzia``. 
Vale a dire l`importo dei lavori da realizzare che, in 
caso di inadempienza, il garante globale e` chiamato a 
pagare per svincolarsi dall`obbligo di portare a termine 
il cantiere. L`importo, questa e` un`altra novita`, non 
dovra` comunque essere inferiore al 10% del valore 
complessivo dell`opera. Ma non solo. Il nuovo testo 
opera una distinzione piu` netta tra gli interventi 
affidati a general contractor e lavori pubblici ordinari 
(il performance bond sara` infatti obbligatorio per gli 
appalti integrati superiori a 75 milioni e facoltativo 
per gli interventi tradizionali superiori a 100 
milioni). Nel primo caso e nell`eventualita` di 
un`inadempienza dell`aggiudicatario dell`intervento, 
l`impresa subentrante dovra` essere in possesso dei 
requisiti necessari a realizzare l`opera per intero, nel 
secondo i requisiti dovranno essere sufficienti a 
coprire semplicemente l`ultimazione dei lavori. Il 
costruttore subentrante, infine, non dovra` piu` essere 
sottoposto al ``gradimento`` del committente come 
previsto in precedenza.

Mauro Salerno

Il Sole 24 ore

 

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