Parte
il condono, vale 3,35 miliardi
Passa
la versione «maxi»: saranno escluse solo le aree protette
Un
gettito «pesante» iscritto per 3.350 milioni di euro, di cui tre miliardi al
Tesoro e 350 milioni destinati ai fondi di riqualificazione. Un`oblazione che va
da 80 a 150 Euro a metro quadrato per i nuovi immobili non residenziali e da 60
a 100 Euro a metro quadrato per gli immobili residenziali. Oblazioni a forfait
di 3.500 e di 1.700 Euro per le opere di restauro e risanamento conservativo e
di 516 Euro per opere di manutenzione straordinaria. Un`anticipazione degli
oneri concessori di 89 Euro a metro quadrato nelle grandi citta` con oltre
300mila abitanti e di 45 Euro per ristrutturazioni e modifiche della
destinazione d`uso.
Sono
le novita` inserite ieri nel capitolo del condono edilizio del maxidecreto legge
varato dal Governo, che per il resto ha seguito le anticipazioni dello scorso
week-end (si veda ``Il Sole-24 Ore`` del 28 settembre). Ancora ieri nel
pomeriggio, il ministero dell`Ambiente aveva interpretato in senso restrittivo
la norma relativa alle esclusioni dalla sanatoria, mettendo fuori dal perimetro
degli immobili condonabili tutte le realizzazioni abusive non conformi agli
strumenti urbanistici. Ma la lettura del testo conferma invece che l`esclusione
riguarda le sole opere non conformi realizzate ``su immobili soggetti a vincoli
imposti sulla base di leggi statali e regionali a tutela degli interessi
idrogeologici e delle falde acquifere, dei beni ambientali e paesistici, nonche`
dei parchi e delle aree protette nazionali``. In altre parole, vengono escluse
le opere non conformi ai Prg localizzate in aree vincolate e delicate sul piano
ambientale e paesistico; ma restano condonabili le opere non conformi agli
strumenti urbanistici che siano localizzate fuori di queste aree. Immobili
realizzati su aree a destinazione agricola, per esempio , risultano condonabili.
L`oblazione per gli immobili residenziali ha subito una pesante sforbiciata: 100
Euro a metro quadro per le opere realizzate in difformita` assoluta dagli
strumenti urbanistici; 80 Euro per le opere realizzate senza concessione ma che
risultano conformi alla data di entrata in vigore del decreto legge; 60 Euro per
le opere di ristrutturazione edilizia in difformita` del titolo abilitativo
edilizio. Per gli immobili non residenziali, le oblazioni sono, per le stesse
categorie, rispettivamente di 150, 100 e 80 euro. L`oblazione andra` versata in
tre rate (31 marzo, 30 giugno, 30 settembre 2004). La prima rata, da presentare
con domanda di sanatoria, che pure va inoltrata entro il 31 marzo 2004, dovra`
essere pari al 30% del totale, ma comunque non inferiore a 1.700 Euro. Alla
stessa domanda va allegata la ricevuta di versamento dell`anticipazione del 30%
degli oneri concessori e comunque in misura non inferiore a 500 Euro. Anche gli
oneri di concessione andranno versati alle scadenze di giugno e settembre, con
importi pari a quelli della prima rata. Conguaglio entro il 2006. Sono sanabili
le opere ultimate entro 31 marzo 2003. Per le nuove costruzioni vale il limite
dimensionale di 750 metri cubi ``per singola richiesta`` di sanatoria. Per gli
ampliamenti volumetrici, stesso limite di 750 metri cubi o, in alternativa,
quello del 30% rispetto alla volumetria esistente. Un capitolo che si e` risolto
ieri e` quello della quantificazione delle risorse ai fondi di riqualificazione:
50 milioni alla partecipazione statale ai progetti locali, 100 al programma
nazionale per la riqualificazione gestito dal ministero delle Infrastrutture,
100 all`Ambiente per la difesa dal dissesto idrogeologico, 50 ai Beni culturali
per interventi nelle aree a vincolo paesistico, 50 alla Cassa depositi e
prestiti per il fondo rotativo per ridurre i costi degli abbattimenti di opere
abusive. Sulle aree demaniali saranno sanabili le opere in aree non soggette a
vincolo assoluto, come per la sanatoria generale. Per le aree soggette a vincolo
relativo vale il principio del silenzio-rifiuto. Le opere realizzate su aree
demaniali ``disponibili`` potranno essere sanate mediante il pagamento di
indennizzi oscillanti tra 5 e 90 Euro a metro quadrato e comporteranno poi la
possibilita` di acquisto del terreno demaniale da parte del privato con valori
che oscillino da 15 a 270 Euro a metro quadrato in funzione delle classi
dimensionali dei Comuni. Per gli immobili su aree demaniali ``indisponibili``,
invece, il pagamento dell`indennizzo per l`opera abusiva realizzata dara`
diritto all`estensione del titolo concessorio sull`opera.
Giorgio
Santilli
Il
Sole 24 Ore
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