Nata nei primi anni ’50 come ausiliaria dell’artiglieria, l’Aviazione dell’Esercito
italiano (recentemente ridenominata cavalleria dell’Aria) è dotata di una vasta gamma
di elicotteri, con i quali svolge compiti molto diversificati, dal trasporto alla
lotta controcarro. La componente ad ala fissa ha funzione di collegamento.
L’Esercito italiano costituì il suo primo gruppo autonomo d’avazione nel 1951, con il
nome di Centro Addestramento Osservazione Aerea d’Artiglieria. Questa unità utilizzava
i Piper L-18C Super Cub in supporto all’artiglieria e, dopo pochi anni, era disponibile
abbastanza personale perché venissero costituite, con la stessa funzione di supporto,
le Sezioni Aerei Leggeri, ciascuna con quattro velivoli. Nel 1956 arrivarono i primi
elicotteri per l’Aviazione Leggera dell’Esercito (ALE), degli Agusta Bell AB 47G/J.
L’anno seguente il CAOAA si trasferì a Viterbo, con la nuova designazione CAALE (Centro
Addestramento Aviazione Leggera dell’Esercito). Nel 1962 entrarono in servizio nuovi
tipi di aeromobili, l’Agusta Bell AB 204, il Cessna L-19 Bird Dog e il Piper L 21.
Vennero formati i Reparti Aerei Leggeri: due equipaggiati con gli L-19 e con gli L-21;
un terzo continuò con gli AB 47. Nel 1967 fu acquisito il primo AB 205, e con questo
"mulo volante" l’ALE incrementò le proprie capacità di trasporto e supporto. Nel 1970
entrò in servizio l’AB 206, elicottero da esplorazione e ricognizione, consentendo il
parziale ritiro degli AB 47 e il loro riutilizzo per l’addestramento. Nel 1975, un
cambiamento nell’intera struttura dell’Esercito diede vita ai Raggruppamenti, formati
da Gruppi Squadroni, ognuno composto a sua volta da due a quattro squadroni, a somiglianza
dello schieramento della cavalleria. Nel marzo 1976 tutte le maggiori unità ebbero il
nome di una stella, di un pianeta o di una costellazione. Nello stesso anno l’Esercito
ricevette i nuovi birotori CH-47C, che nel 1° Raggruppamento "Antares", sono usati
per il trasporto pesante.
Operazioni all'estero dell'AvEs
Uomini e aeromobili dell’Esercito italiano sono stati pesantemente coinvolti in diverse
operazioni internazionali, come in Namibia con l’ONU-UNTAG dal Maggio 1990 al Giugno
1991 con quattro CH-47 e due AB 205; l'operazione Pellicano in Albania dall’Ottobre
1991 al Dicembre 1993 con due CH-47 e due AB 412; la missione Monitor nella ex Jugoslavia
durante il 1991 e il 1992, usando due AB 205 e tre AB 206; l’Operazione Albatros in
Mozambico dal Marzo 1993 al Marzo 1994, usando tre CH-47, tre AB 205 e tre SM.1019;
l’Operazione Ibis in Somalia, dal Gennaio 1993 al Marzo 1994 con sei Ab 205, due AB 412,
tre CH-47 e tre A 129. Un’altra importante operazione delle Nazioni Unite è il distaccamento
Italair in Libano, con sei AB 205 e base nei pressi dei Beirut, in appoggio alle forze
di controllo della pace delle Nazioni Unite fino al 1979. Naturalmente alcuni elicotteri
dell’Esercito italiano sono stati recentemente coinvolti in Albania e nella ex Jugoslavia
con le Operazioni Alba e Joint Guarantor. Qualche volta gli elicotteri dell’AvEs operano
anche sul mare in operazioni congiunte con la Marina.
I Nuovi elicotteri
Rimanendo fedele anche al velivolo ad ala fissa, l’Esercito scelse il monomotore turboelica
SIAI Marchetti SM.1019 per sostituire la maggior parte degli ormai vecchi L-21 ed L-19
per l’osservazione e il collegamento. Nei primi anni ’80 entrarono in servizio gli
elicotteri, l’Agusta A 109EOA e l’AB 412 Griffon, impiegati rispettivamente per
osservazione/esplorazione e trasporto tattico. Nel 1993 i Raggruppamenti diventarono
Reggimenti e, tralasciando il termine "Leggera", entrò in uso il termine Aviazione
dell’Esercito (AvEs). Questo è stato recentemente modificato in Cavalleria dell’Aria.
I reparti operativi e di supporto sono d’ora in poi chiamati Reggimenti di Cavalleria
dell’Aria (CdA).
La CdA oggi
L’AB 205 rimane ancora il mezzo più utilizzato. Ne furono acquistati oltre un centinaio
sotto la designazione di EM-2 (elicottero multiruolo). E’ principalmente usato per il
trasporto ed è in grado di portare fino a 11 militari completamente equipaggiati o 1750kg
di materiale; è anche usato per missioni sanitarie, equipaggiato con sei barelle.
L’AB 205, armato con sistemi M 21 o M 23, può inoltre essere impiegato in compiti di
supporto al combattimento. Il sistema M 21 comprende un Minigun M 134 a sei canne da
7,62mm e un lanciarazzi M158A1 con sette razzi da 70mm installati su entrambi i lati
della cabina dell’AB 205, L’M 23 comprende una mitragliatrice MG 42/59 e una scatola
di munizioni installata sulla porta di ciascun lato. L’AB 206C (ERI-3, Elicottero da
Ricognizione) viene usato principalmente per collegamento e per ricognizione visiva.
Può anche portare il sistema M27, consistente in due Minigun da 7,62mm, per supporto
tattico leggero al suolo. Per compiti di trasporto leggero l’AvEs ricevette 15 AB 212
(EM-3). Si tratta in pratica di una versione dell’AB 205 equipaggiata con due turbomotori
PT6. Vi possono essere installati sia il sistema M 21 sia l’M 23 e anche l’M 156, che è
costituito da due lanciarazzi con 19 razzi da 70mm. Sono inoltre stati acquistati più
di 30 AB 412 (EM-4), una versione aggiornata dell’AB 212, equipaggiata con due Pratt&Whitney
PT6T-3B da 1400 hp (1044 Kw) e con un rotore quadripala. Poiché sono bimotori, l’EM-3 e
l’EM-4 sono utilizzati soprattutto dalle unità operanti vicino al mare.
Esplorazione/osservazione
Per missioni di esplorazione e osservazione, la CdA impiega l’Agusta A 109EOA (Elicottero
da Osservazione Avanzata). Dell’A 109EOA vi sono due versioni: la EOA-1, usata per
ricognizione, collegamento veloce e addestramento, mentre la EOA-2 è principalmente
usata in compiti di esplorazione. Questa versione è equipaggiata con un collimatore
SFIM M334-25 installato sul tetto per la vista in luce diurna, con un sistema di
puntamento e telemetro laser CILAS. Vi sono varie opzioni di armamento, fino a otto
missili controcarro M 65 TOW. Agli inizi degli anni ’80 l’Esercito italiano avviò un
nuovo programma per poter disporre di un elicottero controcarro/d’assalto, il più adatto
al teatro italiano. L’Agusta sviluppò l’A 129 Mangusta EA-1 (Elicottero d’Attacco), che
è tuttora l’unico elicottero d’assalto europeo in servizio.
Mangusta aggiornati
Il Mangusta è stato impiegato operativamente, all’inizio in aree con un relativamente
basso livello di minaccia, ma AvEs in seguito ha deciso di equipaggiare l’ultimo lotto
di 15 Mangusta con una mitragliatrice installata in una torretta sotto il muso, per
aumentare la potenza di fuoco e la flessibilità. Nel 1999 è stato approvato l’aggiornamento
di 45 A 129, dotati di un nuovo sensore all’infrarosso e di nuova avionica, oltre alla
possibilità di installare una mitragliatrice da 20mm sotto il muso e gli AAM Stinger.
Il programma di aggiornamento è già iniziato e dovrebbe essere completato nel 2006.
Il "peso massimo" della CdA è il Boeing Vertol CH-47C (ETM-1, Elicottero da Trasporto
Medio) costruito in Italia dalla Elicotteri Meridionali (Agusta). L’AvEs acquistò una
trentina di questi capaci mezzi, utilizzati per il trasporto sia di persone sia di
materiali. Nella stagione estiva i Chinook sono frequentemente utilizzati anche per
la lotta antincendio. Per ragioni di semplicità logistica, tutti i CH-47C sono di stanza
a Viterbo. Fra i velivoli ad ala fissa in servizio vi sono alcuni addestratori SM.1019,
tre Dornier Do 228 e tre Piaggio P.180 Avanti. Gli ultimi due tipi sono utilizzati per
compiti di trasporto e collegamento regionale. Tutti gli aeroplani sono basati a Viterbo.
L'organizzazione e l'addestramento della CdA
L’AvEs, oggi CdA, ha il suo quartier generale a Roma, ma Viterbo è il luogo principale
di comando e controllo. E’ costituita da Reggimenti che raggruppano due o più Gruppi
Squadroni, formati da uno o più squadroni. Alcuni Gruppi Squadroni non sono assegnati
ad alcun Reggimento e operano come unità autonome in appoggio ad alcuni dei più alti
comandi dell’Esecito. Il comando di Viterbo ha sotto il suo controllo il CAE (Centro
Aviazione Esercito, in futuro Centro Cavalleria dell’Aria), il 1° Reggimento, il 5°
Reggimento, il 21° Gruppo Squadroni e il 28° Gruppo Squadroni; il 4° Reggimento è
controllato dal Comando Truppe Alpine di stanza a Bolzano, mentre il 7° Reggimento è
sotto controllo della Brigata Aeromobile "Friuli" recentemente costituita e di stanza
a Bologna. Il comando della 2° FOD (Forza di Difesa) controlla il 2° Reggimento, mentre
la Brigata Paracadutisti "Folgore" controlla il 26° Gruppo Squadroni. L’ispettorato
Logistico ha, attraverso il Reparto Mobilità, il controllo di quattro Reggimenti di
Sostegno. Questi forniscono supporto logistico e di manutenzione alle unità operative.
I Reggimenti di Sostegno sono il 1° Reggimento "Idra" a Bracciano, il 2° Reggimento
"Orione" a Bologna, il 3° Reggimento "Aquila" a Orio al Serio e il 4° Reggimento
"Scorpione" a Viterbo. I futuri piloti d’elicottero della CdA ricevono l’addestramento
basico presso il 72° Stormo dell’Aeronautica Militare, dove acquisiscono il brevetto
di pilota d’elicottero in circa 60 missioni. In seguito si trasferiscono a Viterbo e
frequentano i corsi operativi al Centro Aviazione dell’Esercito, usando anche i simulatori
dell’AB 205 e dell’A 129. I piloti per i velivoli ad ala fissa sono inizialmente assegnati
al 70° Stormo dell’Aeronautica Militare di Latina, dove seguono un corso completo di
addestramento sull’SF.260. Il passaggio sul Dornier o sul P.180 viene svolto presso il
CAE. Tutti i tecnici di servizio a terra sono istruiti presso il CAE a Viterbo.
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