AICO

Vita associativa

 

 

1' Assemblea generale dell'AICO
Empoli FI, 9 febbraio 2002

 

Un resoconto dell'incontro (vedi oltre)

Altri commenti sull'incontro

Elenco dei partecipanti

Relazione del Presidente

Risultato delle votazioni (26 febbraio 2002)

Un resoconto dell'incontro:

----- Original Message ----
Sent: Sunday, February 10, 2002 4:21 PM
Subject: 14.
AICO. Incontro del 9.2.2002

Ciao a tutti, vi mando un breve resoconto dell'incontro di sabato 9 febbraio a Empoli. In allegato l'elenco dei 33 partecipanti.

Prima di tutto voglio dire che l'incontro di ieri è stata per me un'esperienza molto positiva. Mi ha fatto molto piacere incontare gli amici 'vicini', quelli con cui ci sentiamo e vediamo spesso a Firenze e dintorni, le operatrici dello sportello di Massa (finalmente nell'associazione, assieme a Biancangela), le Livornesi, e ugualmente molto piacere incontrare gli altri colleghi, adesso amici, venuti da altre parti d'Italia: Beppe e Ines da Torino, Fabrizio da Genova, Alberto e Marina dalla Lombardia, Daniela e Laura da Roma, Tiziana e Mariangela dalla Puglia.Se hanno un momento di tempo vorrei chiedere ai partecipanti di scrivere un breve resoconto dell'incontro di ieri, raccontando sia le proprie impressioni personali, sia quelli che sono sembrati i temi più importanti emersi nella discussione sull'associazione. Vi dico le mie.

Mi sembra che le principali proposte siano state:

1. mettere a punto dei 'prodotti' AICO: un modello di bilancio AICO (Beppe), un bilancio AICO per interventi nelle carceri (Laura) attravreso la costituzione di gruppi di lavoro che lavorano a distanza su singoli temi (Giulio)

2. mettere a punto un modello teorico 'forte' e ben definito di orientamento (il modello AICO) su cui aggregare altre persone (Maria GIovanna e Maria Giuliana, e in maniera simile Biancangela -aggregare solo gli orientatori 'bravi', Giulio: discutere lo statuto definendo meglio ruoli e filosofie di attività)

3. dare una base territoriale all'associazione (Ines, Leonardo)

4. promuovere attività formative per gli iscritti e non (Marina, Giulio e altri)

5. fare dell'AICO un 'sindacato' degli orientatori (Rosanna, Leonardo e altri)

6. continuare a crescere in termini di iscritti (la mia proposta: ogni iscritto si impegna a trovare 5 nuovi iscritti) e a promuovere prima di tutto la costituzione di reti e un'attività di lobby

Per quel che mi riguarda (e vi invito a spiegare in dettaglio i vostri punti di vista, in modo che possiamo farli girare fra tutti gli iscritti), penso che gli obiettivi primari dell'associazione debbano essere nell'ordine:

A. promuovere la costituzione di reti fra gli orientatori, sia a livello locale che nazionale su singoli temi di interesse. La creazione di rapporti di conoscenza e dibattito è di per sé positiva. Anche in considerazione del fatto che la normativa sull'orientamento si sta differenziando su base regionale, e per poter meglio fare lobby, credo che la dimensione territoriale sia molto importante. Nel dibattito ho usato la metafora del franchising: l'AICO è un franchising (gratuito) per chi vuol creare reti di orientatori a livello locale. Per promuove gruppi territoriali credo sia importante individuare in ogni regione uno o più referenti che si occupano di far crescere l'associazione a livello locale (per lombardia, piemonte, liguria, puglia, lazio potrebbero essere le persone che sono venute all'assemblea) e di promuovere momenti di dibattito locali (incontri di studio e di testimonianza sia su temi locali, sia attraverso iniziative formative che arrivano da 'fuori' tramite soci AICO di altre regioni -ad esempio Beppe potrebbe fare il suo corso breve sull'handicap in regioni diverse).

Cosa fa il coordinatore (o i coordinatori) regionali: il coordinatore è il motore dello sviluppo locale:

  • si preoccupa, assieme agli altri soci, di far crescere il numero degli iscritti, in maniera da raggiungere un numero tale da poter promuovere altre iniziative
  • organizza, assieme agli altri soci, iniziative quali incontri per scambi di esperienze, incontri di formazione (anche a pagamento, e se opportuno coinvolgendo come docenti soci AICO di altre regioni), incontri di supervisione. Gli incontri di supervisione mi sembrano particolarmente importanti. Al momento si sono dette disponibili solo 3-4 persone, ma se ci sono altri interessati (sia fra quanti sono venuti all'incontro di Empoli sia fra gli altri soci) a partecipare ai gruppi li invito a segnalarsi in modo che posso aggiungere il loro nome alla pagina dedicata alla supervisione sul sito dell'AICO
  • fa circolare fra gli iscritti notizie di interesse locale
  • fa 'lobby' sulle autorità locali su questioni di carattere locale.

Se riusciamo a individuare alcuni supervisori, io posso segnalare il loro nome a tutti i nuovi iscritti della regione, invitandoli a mettersi in contatto. Se ci sono persone interessate a coprire il ruolo di coordinatore regionale (sia fra quanti erano all'incontro di Empoli, sia fra gli altri associati), li invito a segnalarsi.

B. fare del'AICO un 'sindacato' degli orientatori, facendo conoscere l'Associazione fra i vari soggetti istituzionali che si occupano di orientamento. Bisogna distinguere fra dimensione regionale e nazionale. Per quello che riguarda la dimensione regionale tocca ai coordinatori regionali e ai vari soci regionali. Per la dimensione nazionale penso sia molto importante l'attività di quei soci che hanno molte relazioni e/o che abitano a Roma e Milano. Penso in particolare a Laura, Marina, Giulio, Beppe. Per far conoscere l'associazione non vedo necessario al momento un mandato formalizzato. Va tutto bene, nell'ambito dei due punti fermi che caratterizzano l'AICO: orientamento basato sulla persona e accesso alle professioni dell'orientamento legato alle competenze acquisite e non a un determinato titolo di studio. Prima però di prendere impegni stringenti, parlarne con me e gli altri soci del Consiglio Direttivo (sul Consiglio Direttivo, la mia proposta è che, per il 2002, vi partecipino tutti quanti sono interressati a parteciparvi -iscritti alle sezioni dell'albo A, B, C, sulla base di una autocandidatura).

C. promuovere iniziative di formazione. Penso però che almeno per il momento la formazione non debba essere targata AICO. Non vorrei caricare l'AICO di problematiche contabili/amministrative (partita IVA, impianto di una contabilità). Secondo me, almeno per il momento, l'AICO dovrebbe segnalare iniziative formative promosse dai soci o da altri soggetti che ci sembrano significative, posto che i soci AICO hanno uno sconto.

D. prodotti AICO (es: bilancio), progetti AICO (es: intervento nelle carceri), modello AICO di orientamento. Sono poco convinto. Penso che dobbiamo distinguere fra associazione professionale e singola corrente teorica. Ad esempio abbiamo l'ordine degli psicologi e le varie scuole di psicologia. Un ordine professionale deve avere un codice etico con alcuni principi generali (e noi lo abbiamo), ma non sposare o dare vita a una singola scuola teorica, altrimenti perde la sua impostazione universalista e le capacità di lobby sono drasticamente ridotte. Se l'ordine degli psicologi 'sposasse' una delle varie scuole di psicologia, cesserebbe immediatamente di essere un ordine. Non ho niente da obiettare se gruppi di soci elaborano strumenti particolari (es: modello di bilancio) e l'AICO lo può segnalare agli iscritti. Ma sarà ad esempio il modello Picker/Iannis e non il modello AICO (anche perché, se poi il gruppo di studio dovesse dividersi e fare due modelli, qual è quello AICO?). Lo stesso per i progetti. Il fine di un'associazione di categoria non è normalmente fare singoli progetti. Fare un progetto richiede un impegno, un coinvolgimento e una responsabilità che è meglio che un'associazione professionale non si assuma, perché è rischioso e laterale rispetto agli altri obiettivi primari. Di nuovo, niente da dire se singoli soci decidono assieme di sviluppare progetti specifici, l'AICO può far circolare idee e proposte di collaborazione. Due parole anche sul fatto di associare solo i 'bravi'. Il fine di un'associazione è anche far 'crescere' professionalmente gli iscritti. C'è spazio perciò anche per gli inesperti, altrimenti diventa una cosa d'elite.

Riparlandone stamani, Donatella Allori mi ha fatto notare avremmo dovuto terminare l'incontro di ieri fissando un elenco di cose da fare e individuare delle persone che le portano avanti, fissando in linea di massima una data per un prossimo incontro (es: fra 3 mesi). Può aver ragione. Per il momento abbiamo solo individuato:

-Marina Picker che si occuperà di ridefinire la home page del sito, esplicitando meglio la mission dell'associazione ('persone che orientano persone')
-Giulio Iannis si occuperà di promuovere iniziative formative
-Beppe che verificherà se è possibile utilizzare una sede a Fiesole per un'iniziativa ulteriore e eventualmente di mettere a punto un fine settimana sull'orientamento a disabili.

C'è comunque il vantaggio che, essendo la nostra ancora un'Associazione poco strutturata, sono possibili con facilità nuove iniziative. Perciò, se volete partecipare di più alla vita dell'associazione, come coordinatori regionali, partecipanti o promotori di gruppi di supervisione, partecipanti o promotori di gruppi di discussione (anche a distanza), per la realizzazione di strumenti o per realizzare progetti, fatevi avanti.

Saluti, Leonardo Evangelista

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Ultima modifica febbraio 2002. Tutto il materiale in questo sito è copyright AICO.


 

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