ANALISI DEL PENSIERO

ARTICIOC





Potremmo dire che l'uomo e' diverso dall'animale perche' pensa e ragiona. Ma quali sono i modi di pensare?

Facendo i confronti con tutta una letteratura, secondo me si possono catalogare i vari modi di pensare in quattro categorie, scelte non tanto per la loro esistenza in assoluto ma perche' ognuna di esse riassume un particolare aspetto del pensiero, cioe' ognuna ha un rapporto diverso colle caratteristiche fondamentali del ragionamento umano che potremmo sintetizzare in due coppie antinomiche:
- praticita'-idealita'
- logica-mitologia

Il pensiero dell'uomo moderno e' attraversato sopratutto dalla tensione fra queste coppie antitetiche, ma teniamo presente che esso si e' evoluto dal pensiero "selvaggio", per usare un termine di Levy-Strauss. Ma andiamo con ordine.

Quindi il primo e piu' arcaico e' quello magico: il "pensatore magico", cioe' l'uomo delle caverne e delle tende di pelle, confonde soprannaturale e naturale e vive in un mondo in cui le suggestioni sono altrettanto importanti dei fatti.
Personalizza tutte le forze invisibili con cui ha a che fare: tuono, pioggia, malattia, paura e via dicendo e con esse si comporta proprio come con delle persone; le omaggia, talvolta le minaccia, cerca sopratutto di farsi amiche le piu' devestanti (il tuono per la sua potenza, la pioggia per la sua importanza nella vita, ecc.).

Se prendiamo la stregoneria, cioe' il pensiero di coloro che praticavano la magia in campagna, essa non e' una religione (come sosteneva M.Murray), ma un modo di pensare, appunto il modo di pensare "selvaggio". Il ragionamento fatto dalla (vera) strega e' simile a quello fatto dal selvaggio indiano o dell'Oceania, basato cioe' su una serie di similitudini (magia simpatica: la mandragora, essendo simile di forma al corpo umano, ne possiede le proprieta') e personificazioni (gli eventi e le forze naturali sono "personaggi" viventi ai quali rivolgersi come a persone).

Ancora, la mentalita' magica lega quanto viene fatto durante il rito a quanto accadra' poi nella realta'; potremmo dunque dire che alla base del ragionamento magico o selvaggio c'e' il principio di emulazione, dal quale derivano due leggi:
- la legge di similitudine, cioe' qualcosa di simile ad un altro ne ha anche parzialmente le caratteristiche (corollario principale: essendo l'uomo fatto ad imitazione degli dei, quindi gli dei sono simili all'uomo ed il loro comportamento sara' simile a quello dell'uomo)
- e la legge di simulazione, cioe' certe azioni, dette magiche, sono in grado di causare un effetto reale mediante l'appoggio di forze sovrumane, che agiscono simulando l'azione costrette dal rito magico che la ha accompagnata.

Un metodo di pensare infantile (come detto, la razionalita' logica si e' evoluta piu' tardi) e che costituiva una devianza nei confronti della cristianita' e della sua logica imperniata non sulla ragione ma sulla Bibbia: venne tollerato fino al periodo della Riforma, dove appunto si cercarono in entrambi i campi, cattolico e protestante, di eliminare ogni minima devianza.

Notiamo anche che c'e' una differenza fra magia campagnola ed urbana: la prima e' l'ultimo rimasuglio del pensiero selvaggio in Europa, era praticata da analfabeti e si rifaceva a tradizioni pagane, la seconda e' nata in ambiente cabalistico-giudaico, era praticata da gente d'una certa cultura e si rifaceva alla Bibbia ed a vari libri gnostici, ermetici, alchemici e chi piu' ne ha piu' ne metta.

In seguito il pensiero inizia a raffinarsi ed a separare cio' che si manifesta da cio' che rimane occulto: questo potremmo definirlo "pensiero analitico".
Definendo le quattro categorie del pensiero analitico teniam conto che i nomi che le contraddistinguono sono etichette (e non definizioni in verbo) e possono non corrispondere a tutti i significati dati loro dal nostro vocabolario. Comunque, secondo una mia schematizzazione, il pensiero analitico si divide in quattro sfere:

TIPI DI
RAGIONAMENTO
PENSIERO RIVOLTO ALLO
STUDIO DEL MONDO
PENSIERO RIVOLTO ALLE
DOMANDE ESISTENZIALI
Logico-concettualeScienzaFilosofia
Ragionamento miticoFavolaMito e religione


C'e' anche da segnalare subito l'esistenza dei "ponti" che collegano sfere diverse:
  • la teologia, ponte fra religione e filosofia;
  • l'arte, ponte fra favola e mito;
    • come arte intendiamo tutte le opere creative della musica, della letteratura, delle arti figurative (principalmente la pittura colla scultura e le altre arti plastiche)
    • come mimesi l'arte applicata ad una delle sfere di pensiero per dar un contenuto piacevole alle loro esposizioni dialettiche.
  • l'arte moderna, ponte fra scienza e filosofia;
  • l'alchimia, fra tutte e quattro le sfere.
Adesso torniamo pero' alle sfere, cioe' ai tipi principali di pensiero, e diamo un po' le loro caratteristiche.

§ La filosofia studia i grandi "perche'" dell'uomo mediante concetti e ragionamenti logici; essa nasce dal mito (i presocratici) ed attraverso il mito (Platone) giunge al ragionamento organico (da Aristotele in poi). Il suo ultimo grande rappresentante "puro" puo' essere considerato M. Heidegger.

§ La religione studia i grandi "perche'" in forma mitica; cioe' attraverso narrazioni e conclusioni irrazionali. Essa e' composta da:

1 - superstizione
2 - mito
3 - talvolta da teologia.
  • La superstizione comprende:
    • a) riti, cioe' cerimonie religiose, usanze e costumi (talvolta volti al mantenimento dei sacerdoti); e
    • b) credenze, che rimandano al mito.
  • Il mito e' una maniera figurativa di spiegazione della realta'. Puo' essere:
    • a) leggendario: e' una serie di racconti il cui significato originale e' andato perso, p.e. le fatiche di Ercole, che volevano spiegare la nascita di tradizioni e di dinastie ma che gia' in periodo classico non avevano ormai piu' contatto con la realta'.
    • b) escatologico: e' una serie di racconti che spiega grandi domande, p.e. la cacciata di Adamo ed Eva dall'Eden spiega il perche' delle sofferenze umane.
    • c) religioso: spiega il perche' di riti, usanze e costumi ed altro, p.e. il passo evangelico in cui Gesu consegna le chiavi a Pietro spiega il potere della Chiesa.
  • La teologia: esplica il mito in termini razionalistici, riuscendoci quasi mai.
    Definita dal barone d'Holbach "un insulto continuo alla ragione umana" e da Tommaso Hobbes "il regno delle tenebre", la teologia (almeno quella cristiana) e' composta da un insieme di proposizioni e pensamenti che presi singolarmente sono quasi tutti validi e ragionevoli, ma che nel complesso crollano miseramente facendo acqua da tutte le parti. Questo perche' principio fondamentale di ogni ragionamento teologico e' la pura fede irrazionale: le Summæ theologiæ medievali partivano sempre acriticamente con la proposizione "Deum est", e non si chiedevano mai se esso ci fosse o no.
§ La scienza studia i fatti nel loro svolgersi, ma non nel loro perche' metafisico; nel momento in cui sto facendo questo discorso, parlo in termini logico-concettuali scientifici. A chi dice -come E. Schurè- che la scienza e' vuota senza porsi dei perche', dico che la scienza in tre secoli ha fatto piu' che la filosofia in ventuno e che la religione promette il paradiso e l'inferno nell'aldila' mentre la scienza cerca di realizzarli nell'aldiqua'.
Potremmo mettere sotto alla scienza l'ingegneria (intendendo ogni esperienza umana in ambito tecnologico che vada dalle cose piu' complesse alle piu' rudimentali, dall'aeronautica allo scavo dei fossi per far defluire l'acqua) che e' tanto il suo braccio pratico, tanto la base pratica da cui sono sorti quegli interrogativi che poi han generato la scienza, ordinando le loro risposte con una razionalita' in parte presa a modello dalla filosofia.
La tecnologia e' indubbiamente la figlia della scienza e dell'ingegneria, e la ragione per la quale esse esistono.
Tecnologia è tutto quell'insieme di strumenti e conoscenze di impiego immediato, sul campo, che l'uomo fa, anzi che si fa per risolvere i suoi problemi e campar meglio.

§ La favola interpreta degli avvenimenti secondo il ragionamento popolare e cioe' li sussume a schemi preordinati (talvolta discordanti) e li esplica in detti, modi di dire, proverbi, fiabe, ecc. E' quella che anche vien detta "sapienza popolare" o "buon senso". E' probabilmente la prima forma di pensiero analitico concepita dall'uomo ed evolutasi direttamente dal pensiero selvaggio.

§ L'alchimia e' la tendenza olistica a coniugare le quattro sfere di ragionamento e magari anche il pensiero magico con esse. Guardando bene pero' il compito e' disperato, l'alchimia "fallisce" (cioe' passa di moda) nel '6-'700. Le sue eredi odierne sono le sette massoniche.
Il dialogo e' lo stile narrativo preferito dagli alchimisti proprio perche' esso consente di render figurativo (quindi mitico) l'analitico; la scelta del dialogo (sintesi fra due espressioni di due sfere di pensiero) riflette la tendenza sintetica e sincretica dell'alchimia.

§ Per l'arte in generale molti pensatori, filosofi del passato, dai neoplatonici a Freud, hanno sempre considerato l'arte come un ragionamento a se, dedito ad esplorare (seppure irrazionalmente) la realta' superiore. Ora, a mio avviso, mi pare si possa considerare l'arte come una forma di comunicazione aliena di per se da ulteriori significati sia perche' considero l'esplorazione irrazionale dell'astratto come mito, sia perche' questa idea neoplatonica dell'arte non e' stata recepita che da pochissimi artisti i cui risultati sono appena comprensibili agli iniziati piu' esperti. Gli altri artisti si sono limitati a decorare chiese e sedi bancarie.
All'interno della mia concezione l'arte, quando vuole esprimere concetti superiori ricade automaticamente nel ragionamento mitico.

§ Per la poesia e le arti figurative, basti analizare di sfuggita le imprese di quattro generazioni di poeti latini:
- Ennio e Pacuvio volevano educare i cittadini ad essere patriottici,
- Lucrezio voleva insegnare loro a pensare,
- Virgilio fece propaganda (piu' ad Augusto ed alla sua famiglia che a Roma*),
- mentre Lucano e Seneca tragico scrivevano per fare una sensazionalita' fine a se stessa, romantica e barocca al contempo.

La civilta' occidentale ha prodotto di tutte e tre le sfere di ragionamento la loro versione piu' raffinata:
- la scienza sperimentale, capolavoro del pensiero logico-concettuale rivolto al mondo (prima di Galileo, Bacone e Newton gli scienziati scrivano piu' per opinione indotta che per ragionamenti comprovati; e chiunque legga Paracelso o Plinio il Vecchio se ne puo' rendere conto) e' un'esclusiva europea;

- la teologia, il piu' alto livello di ragionamento mistico astratto, non e' solo un primato europeo, vistoche' mediorientali ed indiani raggiunsero cime altrettanto alte;

- per quanto riguarda il ragionamento mitico mondano, che c'e' di piu' grandioso della letteratura romanzesca commerciale stampata oggigiorno? La quale si' diletta, ma anche espone la propria rappresentazione del mondo e da una serie di consigli pratici (anche se non sempre utili, come credere che sicuramente il vostro migliore amico e' l'assassino che vi perseguita) in maniera piu' estesa della favola e dei proverbi;

- infine per quanto riguarda il pensiero logico-concettuale astratto, la filosofia dei vari Platone, Hegel e Heidegger (all'altezza degli analoghi cinesi, arabi, ebrei ed indiani) nel XX secolo ha preso una svolta del tutto originale: e' diventata una versione filosoficheggiante delle scienze antropologiche, una pseudo-scienza (chiamata "scienze umanistiche") votata non al raggiungimento del fine ultimo ma alla dimensione sociale dove anziche' parlare di Idee, Assoluto e Divino, si e' passati a parlare di Arte, Cultura e Uomo, cambiando cosi' il fumo ma non l'arrosto.
Viene il sospetto che i filosofi moderni siano passati dall'epistemé all'epistemologia di fronte all'impossibilita' di fare meglio dei loro predecessori, un po' come e' successo all'arte moderna.
Speriamo che non capiti anche alla scienza.


*) L'Eneide parla piu' delle origini della gente Iulia che di quelle di Roma; se Virgilio avesse voluto glorificare solo Roma, avrebbe scrito un poema sulla sua fondazione; ma scegliendo Enea come tema della sua opera, ha glorificato Roma per mezzo della gente Iulia, cioe' dei suoi protettori.




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