ACHARYA S

Le origini del Cristianesimo e la ricerca sulla storicita' di Gesu Cristo

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PARTE I di III

Introduzione

Nel corso dei secoli ed in ogni parte del mondo, molto e' stato scritto sulle religioni, sulla loro importanza e la loro influenza sul pensiero umano. Nel mondo occidentale, in particolar modo, sono stati prodotti ponderosi tomi, con il compito di indagare sulla natura e sui riferimenti storici del suo piu' significativo personaggio: Gesu Cristo. Molti hanno tentato di indagare a fondo sui pochi preziosi indizi atti a far luce sulla identita' di Gesu e tracciarne un profilo biografico, anche per rinforzare la fede in questo uomo-dio, al quale molti si riferiscono. Considerando il tempo e le energie spese in queste ricerche si puo' comprendere quanta importanza abbiano il cristianesimo ed il suo leggendario fondatore nel pensiero e nella cultura occidentale.



La controversia

Malgrado l'enorme quantita' di opere che vengono continuamente prodotte e l'importanza attribuita a tanto soggetto, non si puo' fare a meno di rilevare come il grande pubblico manchi sostanzialmente di una solida cultura di ordine religioso, congiunta ad una generalizzata disinformazione sui problemi di ordine generale mitologici e religiosi. Ad esempio, per cio' che concerne le origini della religione cristiana, la maggior parte della gente apprende, a scuola o in chiesa, che Gesu e' stato un personaggio storico realmente vissuto; al piu' nasce qualche contesa su determinate qualita' che gli vengono attribuite: Figlio di Dio oppure Messia, che alcuni cristiani sono disposti ad accettare mentre alcuni altri le negano. Queste sono oggi le motivazioni di alcuni grandi dibattiti tra le varie confessioni che in fin dei conti hanno ben poca importanza.

Il problema vero e fondamentale, che puo' anche scandalizzare i credenti, e' invece quello di stabilire se una persona chiamata Gesu Cristo sia o meno realmente esistita.

Se questo problema puo' apparire poco evidente, nelle pubblicazioni che normalmente si possono reperire in libreria, (1) quando si decide di affrontare in maniera approfondita la questione, ci si trova di fronte ad una enorme quantita' di scritti che, anche se poco noti, tendono a dimostrare, in maniera logica ed intelligente, che Gesu Cristo e' solo e soltanto una figura mitologica, desunta ed in linea con la mitologia Greca, la Romana, l'Egizia o con quella dei Sumeri, dei Fenici, degli Indiani o di altri uomini-dio, per i quali oggi nessuno dubita trattarsi di miti e non di figure storiche. (2)

Esaminando con attenzione questa grande massa di documenti risulta evidente che la figura di Gesu e' stata ritagliata da alcuni miti, o da eroi mitici, presenti in tutte le parti del mondo e risalenti a tempi collocabili in un passato estremamente remoto. Si scopre quindi che la storia di Gesu Cristo non e' certo quella di un falegname ebreo e ribelle, fisicamente incarnatosi in Palestina 2000 anni or sono. Da secoli ormai si sta continuamente cercando di dimostrare che la figura di Gesu e' una pura invenzione e che, tanto meno, si tratta di una persona reale che alcuni seguaci entusiasti hanno, in secondo tempo, trasformato in un semi-dio. (3)

Storia e termini del dibattito

Il dibattito sulla natura di Gesu e' praticamente iniziato con la nascita del cristianesimo. Gli stessi Padri della chiesa hanno lasciato intendere, nei loro scritti, come siano stati piu' volte costretti a battersi per difendere cio' che i non cristiani, oppure altri cristiani (eretici), (4) consideravano come un racconto assurdo e pretestuoso, messo in piedi a dispetto di qualsiasi riscontro storico. Ecco cosa il Rev. Robert Taylor scrive a questo proposito: "A partire dall'eta' degli Apostoli in poi, con un susseguirsi mai interrotto, l'esistenza terrena del Cristo fu sempre fermamente negata; in particolar modo cio' avvenne nei tempi primitivi del cristianesimo." (5)

L'imperatore Giuliano, giunto al potere dopo il regno del buon cristiano Costantino (fanatico ed assassino), cercando di riportare le masse al culto degli dei pagani, diceva: "Affinche' qualcuno possa credere alla verita' come la intendete voi cristiani, allora dovrebbe assommare in se l'improntitudine della razza ebraica e la indifferenza e l'ignoranza dei gentili. Questo e' cio' che voi cristiani siete. (6) Coerentemente con quanto detto, il Nuovo Testamento dovrebbe a rigore essere definito il Vangelo Inventato." (7)

Un secolo fa Albert Churchward, studioso esperto di mitologia, diceva: "I vangeli canonici possono essere considerati come una raccolta di detti prelevati dai miti e dalla escatologia degli egizi." (8) Nel suo libro Forgery in Christianity, Joseph Wheless dice: "I vangeli sono delle falsificazioni sacerdotali eseguite almeno un secolo dopo gli eventi citati." (9) Alcuni di coloro, che hanno falsificato decine di vangeli apocrifi ed epistole, durante i primi secoli d.C., hanno essi stessi ammesso di aver commesso il falso. (10)

La falsificazione dei testi, avvenuta durante i primi secoli di esistenza della chiesa, divenne, ad un certo punto, talmente sfrenata che fu necessario giustificarla coniando il motto la pia frode. (11) Tali falsita' sono ripetutamente ammesse dalla Catholic Encyclopedia. (12) Alcuni grandi padri della chiesa, come ad esempio Eusebio, (13) furono apertamente incitati, dai loro contemporanei, a mentire su cio' che stavano scrivendo in merito a quello che il Signore aveva detto o fatto durante il suo supposto soggiorno terreno. (14)


La prova

La tesi che Gesu Cristo sia una figura mitica puo' essere sostenuta, non solo mediante gli studi dei dissenzienti, ma anche da quei pagani che, al loro tempo, avevano conosciuto la verita' e che furono confutati, ed a volte proditoriamente assassinati, per impedire la loro battaglia contro i preti e contro i padri della chiesa che stavano ingannando le masse con le loro menzogne. Ma la tesi puo' anche essere sostenuta dalle incaute dichiarazioni dei cristiani stessi, i quali, continuamente, erano stati costretti ad ammettere di aver sempre saputo che la figura di Gesu Cristo era un mito fondato su altre piu' antiche credenze diffuse nel mondo dell'antichita' piu' remota. Si ricorda il Papa Leone X che, a conoscenza della verita' in virtu' della sua rilevante posizione, dichiarava senza remore. "...quanto profitto ci ha portato questa FAVOLA di Gesu!"(Enfasi aggiunta) (15)


I Gnostici

A causa delle loro stesse ammissioni, i primi cristiani erano di continuo sottoposti a critiche da parte di eruditi, loro contemporanei che, malgrado il loro grande prestigio, finirono con l'essere additati come pagani dai loro avversari. A questa ultima categoria appartenevano molti gnostici che si erano fermamente opposti al concetto di incarnazione attribuito al loro dio. Per altro verso e' facile constatare come i cristiani stessi abbiano assorbito alcune delle caratteristiche divine del loro uomo-dio dalle idee dei gnostici stessi; in fondo coloro che sanno (i gnostici) era una particolare disignazione usata per indicare gli appartenenti alle numerose scuole esoteriche ed alle confraternite.

Le polemiche dei cristiani contro i gnostici ci fanno capire come il concetto di uomo-dio fosse recepito dai gnostici stessi come un vero e proprio insulto alla loro intelligenza, sostenendo essi che nessun dio avrebbe mai potuto assumere forma umana. (16)


Fonti Bibliche

E' stato piu' volte sottolineato come alcuni dei piu' antichi documenti cristiani, le epistole attribuite a Paolo, non parlano mai delle origini terrene di Gesu, ma si riferiscono esclusivamente a lui come ad una entita' spirituale, simile a quella nota a tutte le sette gnostiche da centinaia, e a volte migliaia, di anni. I pochi riferimenti storici, riportati nelle epistole, riferibili ad una reale esistenza terrena di Gesu, sono stati dimostrati essere falsi o introdotti in un secondo tempo; secondo Wheless, le epistole in questione non sarebbero neanche state scritte da Paolo. (17)

Se si esclude un breve cenno a Ponzio Pilato, nella prima epistola a Timoteo 6:13, epistola che sarebbe databile nel 144 d.C. e quindi non scritta da Paolo, tutta la letteratura paolina (come e' stato rilevato da Edouard Dujardin) non accenna mai a Pilato, (18) a Caifa, al Sinedrio, ad Erode, (19) a Giuda, o alle buone donne, o a chiunque appaia nel racconto evangelico della Passione; non esiste quindi la minima allusione sia alle persone elencate, sia agli eventi stessi della Passione. (20) Dujardin inoltre fa notare come altri documenti primitivi cristiani, che enfatizzano la Rivelazione, non accennano mai a dettagli o avvenimenti storici. (21)

Mangasarian ci fa rilevare come Paolo non riporti mai brani dei sermoni di Gesu, citazioni, parabole o preghiere; non accenna mai alla strabiliante nascita di Gesu o ai suoi strepitosi miracoli. E' presumibile che tutte queste cose fossero molto importanti per i suoi seguaci e pertanto avrebbero dovuto esserlo anche allo stesso Paolo. (22)

Venendo ora a parlare dei vangeli, che sono stati redatti tra il 170-180 d.C., (22a) i loro presunti autori, cioe' gli apostoli, non solo ci dicono assai poco sulla storia e sulla genealogia di Gesu, ma entrano piu' volte in contraddizione con se stessi. La data di nascita di Gesu viene indicata in momenti diversi. Nascita ed infanzia di Gesu non sono menzionate in Marco mentre, d'altro canto, in Matteo e Luca si afferma che e' nato da una vergine e la sua ascendenza risale alla Casa di Davide, tramite il legame con Giuseppe; inoltre sarebbe nato in accordo con una precedente profezia. (23) Nei primi tre vangeli (sinottici) si dice abbia predicato un anno prima di morire, mentre in Giovanni si afferma trattarsi di tre anni. Matteo ci racconta che Gesu predico' il Sermone della Montagna (24) davanti ad una moltitudine di persone, mentre secondo Luca, si sarebbe trattato di una conversazione privata riservata ai soli apostoli.

I racconti della Passione e della Resurrezione differiscono notevolmente tra di loro e nessuno degli estensori dei vangeli ci informa su quale eta' avesse Gesu quando mori'. (25) Wheless dice che: "i cosidetti libri canonici del Nuovo Testamento, come anche quelli del Vecchio Testamento, sono una congerie di contraddizioni e confusioni testuali; attualmente si possono stimare in 150.000 ed oltre le varianti di lettura conosciute ed ammesse." (26) E questo accade anche per dozzine di vangeli, alcuni dei quali, una volta, erano considerati canonici, mentre piu' tardi vennero rifiutati come apocrifi e viceversa. Questo vale per tanta parte della infallibile parola di Dio e della infallibile parola chiesa. Tutta questa confusione e' stata generata dai plagiatori cristiani che, durante l'avvicendarsi dei secoli, si impegnarono per amalgamare e fondere qualsiasi mito, favole, leggende, dottrine, o particelle di saggezza raccattate nelle innumerevoli religioni misteriche e nelle filosofie esistenti a quei tempi. Questi testi furono cosi' falsificati, interpolati, ridotti, mutati e riscritti per interi secoli. (27)

Fonti non bibliche

Di fatto non esiste nessun riferimento, per l'individuazione di un Gesu storico, da parte di qualsiasi scrittore, noto ed operante, durante e dopo il verificarsi dei supposti eventi a Gesu stesso riferiti. Walker dice: "Nessun letterato di quei tempi parla di Lui in uno qualsiasi degli scritti conosciuti." Un eminente storico e filosofo, ebreo-ellenista, quale Philo Judaeus (20 a.C.-50 d.C.), vissuto quindi nel supposto tempo di Gesu, non ne fa alcun cenno. E parimenti si comportano gli altri 40 storici che vissero e scrissero nel corso del primo e del secondo secolo dell'era volgare. "Rimangono abbastanza lavori, di (questi) autori, per.....mettere in piedi una intera biblioteca. Eppure in tutta questa mole di letteratura ebraica e pagana, al di fuori di due brani falsificati nell'opera di un autore ebraico e di due brani discutibili attribuiti ad uno scrittore romano, non si riesce a trovare il minimo accenno a Gesu Cristo. (28) Il loro silenzio e' quindi una indiscutibile prova contro i sostenitori della figura storica di Gesu.

Nell'intera opera dello storico ebreo Giuseppe Flavio, costituita da numerosi volumi, appaiono solo due paragrafi che potrebbero essere riferiti a Gesu. Quantunque si sia insistito molto su questi due riferimenti, essi sono stati respinti dagli studiosi, ed anche dagli apologisti cristiani, come mere falsificazioni e cosi' anche per quelle che fanno riferimento a Giovanni Battista ed a Giacomo,fratello di Gesu. Il Vescovo Warburton ha definito le interpolazioni sui lavori di Giuseppe Flavio, concernenti Gesu, come una emerita quanto stupida falsificazione. (29) Wheless fa notare che "il primo riferimento in assoluto, a questo brano ed al suo contenuto, si trova nella Storia della Chiesa di quel grande disonesto che fu il vescovo Eusebio, nel quarto secolo....; CE(Catholic Encyclopedia)dichiara che ".....il brano sopra citato non era noto ad Origene ed ai primi scrittori patristici." Wheless (giurista) e Taylor (sacerdote) sono entrambi d'accordo sul fatto che possa essere stato Eusebio stesso a falsificare il brano.

Considerando ora la lettera a Traiano, che si suppone sia stata scritta da Plinio il Giovane, essa costituisce uno dei pochi ed inconsistenti riferimenti a Gesu ed al cristianesimo, che invece i cristiani ritengono una salda dimostrazione dell'esistenza di Gesu. Nella lettera esiste una sola parola -Christian- ed anche per questa e' stato dimostrato trattarsi di una contraffazione, cosa che oltre tutto si suppone anche per l'intera lettera. Per quanto poi riguarda la citazione contenuta in uno scritto dello storico Tacito, che non fu contemporaneo di Gesu ma nacque venti anni dopo la sua presunta morte, anche questa e' stata considerata, da competenti studiosi, come un falso tardivamente interpolato. (30) I difensori delle tesi cristiane si attaccano anche ad un passaggio, presente nel lavoro di Svetonio, che si riferisce a qualcuno chiamato Chrestus o Chresto, che essi ritengono possa indicare in qualche modo il loro Redentore. In effetti, alcuni ritengono si trattasse di un romano di quei tempi, in quanto il nome Chrestus o Chresto, il cui significato e' utile, era assai frequentemente assegnato ai liberti. Altri infine sono convinti che anche questo passo sia frutto di una interpolazione.

A questi presunti riferimenti ed al loro costante rigurgito da parte degli apologisti cristiani, il Dott. Alvin Boyd Kuhn oppone le seguenti argomentazioni:

"Il comune prete cristiano, che non ha mai letto nulla di cio' che sta al di fuori dello steccato posto dalle autorita' della chiesa, rispondera' al parrochiano, desideroso di informarsi, che nessun evento storico e' meglio provato di quanto non lo sia il racconto della vita di Gesu, fatto dai vangeli. Non solo, ma egli andra' ben oltre le normali citazioni degli storici che dovrebbero parlare di Gesu e delle lettere che si pretende siano state scritte su di lui. Quando l'interrogante credulone, che confida nella intelligenza e nella fede del suo sacerdote, riceve tali risposte, se ne va sicuro della veridicita' storica dei vangeli. Il prete non deve dimostrare e nemmeno dire nulla riguardo alle abitudini falsarie, alle finzioni ed alla evidente tendenza al favolismo della chiesa primitiva. Quindi, nel puro interesse della verita', e' importante esaminare il complesso di testimonianze allegate alla storia secolare e controllarne l'autorita' ed il livello di credibilita'.

Per prima cosa, gli storici che nei loro lavori annotano la presunta esistenza di Gesu, sono solo quattro: Plinio, Tacito, Svetonio e Giuseppe Flavio; nei lavori di ciascuno di essi appaiono alcuni brevi paragrafi, due in quello di Giuseppe Flavio. La quantita' di questo materiale, come calcolata da Harry Elmer Barnes in "The Twilight of Chistianity", ammonta a circa 24 righe. Ma supponiamo che questo totale possa essere un po' di piu', diciamo il doppio. Quindi, una tanto scarsa testimonianza, costituirebbe il nucleo del complesso di prove di "uno dei meglio dimostrati eventi della storia". Se anche questo fosse accettato come indiscutibilmente vero, costituirebbe sempre e comunque un supporto alquanto vacillante per un evento storico che ha dominato il pensiero di mezzo mondo per diciotto secoli.

Ma quale e' il livello di attendibilita' di tali testmonianze? Nessun studioso cattolico, di qualche rilievo, si e' mai opposto alla generale opinione dei ricercatori accademici che questi brani, qualcuno o tutti, siano stati falsificati e interpolati dagli zelanti scribi cristiani, che desideravano fare collimare la storia evangelica della vita di Gesu con l'autorita' di questi importanti storici. In una storia di secoli, la somma totale di quaranta o cinquanta righe, sulla esistenza di Gesu di Nazaret, risulta essere non una prova ma solamente un discredito." (30a)


A proposito di questi riferimenti Dujardin dice: "Se anche fossero autentici e derivati da fonti primitive, essi non ci riportano al periodo nel quale la leggenda evangelica prese forma e pertanto potrebbero attestare solo la leggenda di Gesu e non la sua storicita'. In ogni caso questi riferimenti, scarsi e brevi, ad un uomo, che si suppone abbia scosso il mondo, sono difficili da accettare come prova della sua esistenza ed e' assurdo che la supposta storicita' dell'intera religione cristiana sia basata su di essi." (31) Come comunemente si dice: "Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie; invece, nessuna prova, di nessun genere, sulla storicita' di Gesu e' mai apparsa od in procinto di apparire."



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(1) Nel 1980 questa polemica si e' riaccesa quando G.A.Welles pubblico' prima Did Jesus exist? e piu' tardi The historical evidence for Jesus, con entrambi i quali cerco' di provare che Gesu non e' un personaggio storico. Un tentativo di contraddire Welles fu fatto da Ian Wilson con il lavoro Jesus: the evidence; si tratta di un intero volume scritto per stabilire che Gesu era realmente esistito. (Contiene un capitolo Did Jesus even exist? nel quale rischia di insinuare un dubbio nella mente del lettore.) Si potrebbe osservare che nessun libro di questo genere dovrebbe essere necessario se l'esistenza di Gesu Cristo, come personaggio storico, fosse un fatto provato ed accettato da tutti.
(2) Considerati i lavori di Erich Von Daniken, Zecharia Sitchin e di altri, dovrebbe ormai essere chiaro che ben poche delle storie di antiche divinita' possono essere accettate come rivelazioni di maestri non umani o di presenze ed influenze aliene. Molti di questi personaggi sono, a detta degli esperti, chiaramente dei miti.
(3) Teoria dell'evemerismo, derivata dal nome del filosofo greco Evemeras, quarto secolo a.C., il quale, contrariamente a quanto sostenuto dagli intelletuali della sua epoca, riteneva che le creature mitologiche derivassero da personaggi storici come re, imperatori ed eroi diversi, le gesta dei quali furono in seguito mitificate. L'evemerismo ha gettato il seme per la produzione di una notevole massa di opere letterarie, intese a dimostrare che Gesu era stato un grande riformatore ebraico ed un rivoluzionario contro il perdurare dello status quo e, per questo, fu messo a morte. Sfortunatamente per la valenza storica di questi fatti nessun storico, di quella supposta epoca, ha dato notizia di questo grande riformatore. Nello scritto Ancient History of the God Jesus Dujardin dice: "Questa dottrina (evemerismo) e' oggi screditata eccetto quando viene riferita a Gesu. Nessuno studioso crede che Osiride, o Giove, o Dioniso fossero dei personaggi storici, promossi ad un rango divino, mentre invece l'unica eccezione viene fatta a favore di Gesu.....E' impossibile dare credito al colossale lavoro fatto dal cristianesimo su Gesu inteso come uomo". L'argomentazione comune del cristianesimo evemerista e' che nessuno come Gesu, privato dei suoi miracoli e degli altri attributi sopranaturali, avrebbe potuto essere adorato come un dio e salutato come il messia d'Israele. Argomentazione a doppio taglio: nessun uomo avrebbe potuto causare tanto tumulto e tanto diabolico fanatismo, il risultato del quale e' stato un infinito spargimento di sangue. L'ispirazione folle che ha tenuto a galla la chiesa non fa altro che confermare le origini mitiche di questa favola. Il presupposto generale dei vangeli canonici e' "che il fondamento storico sia la base di tutto e che le credenze si siano sviluppate intorno a questo fondamento; mentre invece, essendo i miti pre-esistenti, si dimostra che al nucleo primo e mitico della materia si e' voluto aggiungere il riscontro storico per conferire al tutto una maggiore credibilita'......E' accaduto che la storia dell'umanita' e' stata usata per ammantare la divinita' e non che un umano sia diventato divino". (Massey, The Historical Jesus and the Mytical Christ; nel testo MC.) Il fatto e' che quando si rimuovono tutti gli elementi riferiti a precedenti divinita' ed ai miti che hanno contribuito alla formulazione dell'uomo-dio ebraico, - cosa che l'evemerismo intende fare - non resta piu' nulla di storico a cui guardare. Come Massey dice: ".....una composizione fatta di almeno venti differenti persone tra loro mescolate.....non genera nessuna persona.(MC)
(4) "Quelli che negano l'umanita' del Cristo sono stati i primi che hanno professato il cristianesimo e non solo i primi in ordine di tempo, ma primi per dignita' personale, per intelligenza ed anche per levatura morale." (Taylor) Coloro che avevano sostenuto il mito gnostico e millenario del Cristo, precedettero i sostenitori dell'incarnazione (quelli che volevano il Cristo in carne ed ossa), e stabilirono particolari rituali e dottrine; essi furono poi accusati di essere eretici dai loro giovani ed ignoranti cugini della "incarnazione" i quali, in realta', erano i veri eretici. Taylor: "I negatori dell'umanita' del Cristo, o, in altre parole, i cristiani professanti che negavano che un qualsiasi uomo come Gesu Cristo fosse mai esistito; quelli che usavano il nome di Gesu Cristo per indicare solo una astrazione, cioe' il principio della Ragione personificata; quelli che intendevano l'intera storia evangelica come una sublime allegoria..... essi furono i primi (non e' un disonore per il cristianesimo ammetterlo), i migliori e i piu' razionali dei Cristiani".
(5) Rev. Robert Taylor, "The Diegesis". Il Rev. Taylor e' stato un pastore inglese largamente noto per i suoi sermoni eretici che egli inizio' a diffondere, dopo aver scoperto, grazie ad una superiore educazione classica, che il Cristo era un personaggio mitologico. Nel 1820 fu imprigionato due volte, in Inghilterra, per blasfemia. Taylor e' stato uno dei primi liberi pensatori, sebbene sostenesse di essere un deista e pertanto non ateo. Taylor soffri' tremende persecuzioni per le sue idee ed, in prigione, compose 'The Diegesis', una notevole e dotta dissertazione di alta qualita'.
(6) Ibid.
(7) Con riconoscenza a Randel Helms, autore di 'Gospel Fiction'.
(8) "The Origin and Evolution of Religion" by Albert Churchward.
(9) "Forger in Christianity" di Joseph Wheless: "Come e' stato affermato dal grande critico Salomon Reinach, e con eccezione di Papias, il quale parla di una descrizione di Marco e di una collezione di detti di Gesu, nessun scrittore cristiano della prima meta' del secondo secolo (cioe' sino al 150 d.C.) parla di vangeli e dei loro presunti autori." In 'The Book Your Church Doesn't Want to Read', John Remsburg afferma: "I quattro vangeli erano sconosciuti ai primi padri cristiani. Giustino Martire, il piu' eminente tra i primi padri, scrisse intorno alla meta' del secondo secolo. I suoi scritti, a riprova della divinita' del Cristo, avrebbero richiesto l'uso dei vangeli, se essi fossero esistiti a quel tempo. Giustino ha fatto piu' di trecento citazioni dai libri del Vecchio Testamento e circa un centinaio da libri apocrifi del Nuovo Testamento, ma nessuna dai quattro vangeli. Gli stessi nomi degli evangelisti Matteo, Marco, Luca, Giovanni non sono mai stati da lui (Giustino) menzionati e non appaiono una sola volta in tutti i suoi scritti." In 'A Short History of the Bible', Keeler dice: "I libri (vangeli canonici) non sono menzionati prima del 150 d.C., quando Gesu era gia' morto da circa 120 anni. Nessun scrittore ne fa la minima menzione prima del 150 d.C."
(10) Wheless cita dalla 'Catholic Encyclopedia': "Spiriti intraprendenti seguirono la loro naturale aspirazione a presunti vangeli, pieni di favole romantiche e di notevoli fantasiosi dettagli; i loro prodotti furono attentamente letti ed accettati come veri dalla gente comune, che era priva di qualsiasi facolta' critica ed era predisposta a credere a cio' che cosi lussuriosamente alimentava la sua pia curiosita'. Sia i cattolici che i gnostici sono stati coinvolti nella scrittura di queste fantasie. I primi non avevano altra giustificazione se non quella della pia frode."
(11) Wheless, op.cit., Mangasarian dice: "Lo storico della chiesa Mosheim scrive che ' i padri cristiani ritenevano un atto pio quello di impiegare l'inganno e la frode.'"(Ecclesiastical Hist.,Vol.I p. 347). Inoltre egli dice: "I maestri, anche i piu' grandi ed i piu' pii, erano tutti affetti da questa lebbra. Nessun credente ci dira' mai perche' la frode e l'inganno fossero necessari per dimostrare la storicita' di Gesu....." Un altro storico, Milman, scrive che: "La pia frode fu ammessa e riconosciuta dai primi missionari di Gesu." "E' stata un'epoca di frodi letterarie," scrive il vecovo Ellicott, parlando dei tempi immediatamente seguenti la presunta crocifissione di Gesu. Il Dott. Giles dichiara che: "Non ci sono dubbi che un gran numero di libri furono scritti senz'altro scopo che quello di ingannare." E questa e' anche l'opinione del Dott. Robertson Smith: "C'era una enorme massa di letteratura spuria generata per sostenere determinati punti di vista del movimento."
(12) Wheless: "Le confessioni clericali delle bugie e delle frodi, contenute nei ponderosi volumi della Catholic Encyclopedia, bastano da sole per rovinare la chiesa e distruggere totalmente la religione cristiana....; la chiesa esiste unicamente in virtu' della propria ricchezza e per la capacita' di automantenimento: se si smettesse di versare denaro ai preti si potrebbe distruggere l'intera organizzazione in un paio di anni. Questo e' il rimedio piu' sicuro."
(13) In uno dei suoi lavori, Eusebio ha redatto questo significativo capitolo intitolato: "Non c'e' nulla di piu' legittimo e di piu' idoneo che usare la menzogna come medicina per il beneficio di coloro che desiderano essere ingannati."(Wheless) Wheless chiama pure Giustino Martire, Eusebio e Tertulliano i "tre illuminati bugiardi." Keeler: "I primi padri cristiani erano estremamente ignoranti e superstiziosi; essi erano particolarmente incompetenti a trattare con i concetti del sovranaturale."
(14) Wheless: "Se i pii cristiani, come hanno confessato, commisero tante e cosi' estese falsificazioni e frodi, al fine di adattare la popolare favola ebraica di dio e dei santi personaggi, alla nuova figura cristiana di Gesu e dei suoi apostoli, non dobbiamo poi meravigliarci quando scopriamo che gli stessi cristiani falsificarono del tutto la nuova fantastica favola del loro Cristo, aggiungendo la finzione dei piu' noti nomi cristiani, mascherandosi dietro vangeli ispirati, epistole, atti ed apocalissi.....Una cinquantina di Vangeli di Gesu Cristo apostolici, falsi e fraudolenti, uniti a numerose altre scritture falsificate, furono il prodotto, come tale lo conosciamo oggi, del pensiero bugiardo dei pii cristiani nei primi due secoli del cristianesimo, l'eta' della letteratura apocrifa......Almeno ognuno degli apostoli venne associato ad un vangelo, scritto su sua misura, da sette primitive o da altri.....Se la favola evangelica era vera perche' Dio avrebbe avuto bisogno di tante pie bugie per darle credito? Bugie e falsificazioni sono sempre state necessarie per sostenere le menzogne.....Ma la figura di Gesu Cristo aveva bisogno di essere diffusa con bugie su bugie ed allora quale migliore prova della sua esistenza se non quella di esibire lettere scritte da lui, di sua propria mano? La Catholic Encyclopedia (C.E.) e' una miniera inesauribile di queste falsita' clericali. Alla fine, i libercoli contraffatti del Nuovo Testamento e gli scritti esiliranti dei padri della chiesa, sono queste le uniche prove che si esibiscono per testimoniare fatti e dottrine della nostra piu' santa fede?
(15) The Woman's Encyclopedia of Myts and Secrets, di Barbara Walker, p.471 e Rev. Taylor, in The Diegesis, riportano versioni lievemente differenti dell'affermazione di Leone X: "Sappiamo benissimo quanto questa favola del Cristo ci sia stata profittevole."
(16) Massey, MC: "Sono stati i gnostici che hanno fedelmente preservata la vera tradizione. Questo e' dovuto al fatto che essi continuarono, senza modificarli, i miti provenienti dall'Egitto; sono stati essi che hanno creato le immagini della iconografia cristiana ed hanno inciso sulle pietre talismaniche e nelle catacombe di Roma lo Iao-Chnubis ed il Kamite Horus....."
(17) "L'intero gruppo di scritti paolini appartiene allo stesso gruppo di falsi...dice E.B.(Encyclopedia Biblica)....Per cio' che concerne le epistole canoniche paoline....nessuna e' di Paolo; ne le quattordici, ne le tredici e neanche le quattro, cosi' a lungo considerate come indubitabili....Esse appartengono tutte ad un falsificatore anonimo e privo di ispirazione per il dolce amore del Cristo.(Wheless)
(18) Walker: "Il personaggio, con maggiori riferimenti storici, citato dai vangeli, e' stato Ponzio Pilato, davanti al quale Gesu fu condotto come re dei giudei ed anche come criminale, meritevole di morte per reato di blasfemia, in quanto egli chiamava se stesso il Cristo, figlio dell'Altissimo.....Questo ultimo crimine non era in realta' un vero reato. Le provincie orientali pululavano di gente che si attribuiva la qualifica di Cristo o di Messia, chiamando se stessi Figli di Dio, venuti ad annunciare la fine del mondo. Nessuno di essi fu mai condannato per blasfemia."
Massey (MC) afferma: "Il Grande Giudice della Morte di Amenti (luogo egiziano dove si transitava per l'aldila') era indicato come Rhat in egiziano e come Rhadamantus in greco. Il termine Rhat con la lettera L al posto della R diventa Lat, e con l'articolo maschile Pi, diventa Pilat, il giudice di Amenti." Mangasarian dice: "Questo giudice romano, il quale ammette di non trovare a carico di Gesu colpe meritevoli di morte, viene descritto come uno che, dopo averlo fatto fustigare, lo affida la giudizio della folla per farlo assassinare. Nessun giudice romano avrebbe potuto comportarsi come Pilato nel corso di un giudizio." Riguardo agli Atti di Pilato, un documento apocrifo e spurio che descrive il processo di Gesu, in accordo con i vangeli canonici ma con maggiori dettagli, Mead riferisce che uno studioso, chiamato Rendel Harris, e' della opinione che le scene degli Atti siano state derivate direttamente dall'Iliade"....Pilato sarebbe Achille, Giuseppe (d'Arimatea) sarebbe il buon vecchio Priamo che si prende cura del corpo di Ettore; l'intera storia sarebbe quindi basata sui drammatici versi del libro 24 dell'Iliade." (Did Jesus Live 100 a.C.?) Jacolliot aggiunge: ".....l'Iliade di Omero non e' altro che una eco, un pallido ricordo del Ramayana, un poema indiano nel quale Rama va, alla testa dei suoi alleati, a riprendersi la moglie Sita che era stata rapita dal re di Ceylon."
(19) Massey, ibid.: "Si puo' dimostrare che Erode e' il mitico derivato di una specie di serpente: l'Apophis, ritenuto grande nemico del dio Sole. In Siria Erode era un drago rosso. Erode in ebraico significa terrore. Her (egiziano) sta' per 'terrorizzare' ed Herrut (egiziano) indica comunemente il serpente."
(20) 'Ancient History of the God Jesus' di Edouard Dujardin, p.33.
(21) Ibid. p.36.
(22) E' concepibile che un predicatore potesse andare per il mondo a convertire la gente agli insegnamenti di Gesu, come fece Paolo, senza lasciare traccia o almeno qualche segno delle sue predicazioni? Supposto che Paolo sapesse che Gesu aveva predicato un sermone, formulata una preghiera, o detto cose ispirate a eventi di questo o dell'altro mondo, egli avrebbe per lo meno dovuto riferirsi alle parole del suo maestro. Se il cristianesimo ha potuto essere cosi' diffuso trascurando la conoscenza degli insegnamenti di Gesu, allora che necessita' c'era che Gesu venisse come maestro e dove sono i suoi insegnamenti derivati da divina ispirazione?.... Se Paolo conobbe i miracoli operati da Gesu, come quello di nutrire una moltitudine con pochi pani e pesci, oppure quello di comandare ad un sepolcro di aprirsi, oppure quello di cacciare i demoni e ripulire i luogi dove imperversava l'immonda lebbra, se anche sapeva che Egli poteva fare e fece molti altri prodigi per convincere una generazione di miscredenti della sua natura divina, e' allora concepibile che, intenzionalmente o inavvertitamente, Paolo non abbia mai fatto riferimento a tutto cio' nelle sue predicazioni?.....Il fatto quindi che non ci sia un solo detto di Gesu, riportato nei vangeli, citato da Paolo nelle sue molteplici epistole, e' incontestabile e certamente fatale alla teoria della storicita' del Gesu evengelico. (Mangasarian)
Massey: " I detti (logia) erano una proprieta' comune ai misteri antichi, prima che essi venissero scritti."(MC) Considerato quindi che essi non sono nati con Gesu, si e' indotti a concludere che Paolo e la sua equipe non erano iniziati ai misteri e tanto meno conoscevano la pratica della logia.
(22a) ".....il Nuovo Testamento non e' un singolo libro ma una raccolta di libri in un solo volume. Questi libri, all'inizio e per un lungo periodo, hanno circolato separatamente.....i vangeli sono stati trovati disposti in qualsiasi ordine.......la tradizione egiziana pone Giovanni come il primo dei vangeli."(Mead, The Gospels and the Gospel)
(23) Wheless: "Entrambe le genealogie sono liste false di nomi fittizi."
(24) Wheless: "A proposito del Sermone della Montagna, la preghiera e' una miscellanea di antichi detti della 'Scrittura' messi insieme, ad arte, come si puo' dimostrare mediante appositi riferimenti incrociati. Si puo' inoltre aggiungere che la 'Scrittura' non deriva solo dal Vecchio Testamento ma e' anche parte di antichi rituali/mitici. Molti dei concetti espressi dal 'Sermone', che i difensori del cristianesimo ritengono come il nucleo degli insegnamenti di Gesu ed un riflesso della sua 'compassione', possono essere ritrovati nei Veda, come detti appartenenti alla 'compassione di Krishna, nelle dottrine dei Terapeuti e nel Dhammapada che riflette la 'compassione' del Budda. Non c'e' quindi nulla di nuovo che giustifichi quella attenzione che e' stata data alla figura di Gesu. Inoltre e' stata rilevata una certa somiglianza con il discorso detto Il Sermone Segreto della Montagna, contenuto nella tradizione ermetica egizia, o tradizione Trismegistica; pertanto quello che si considera il Sermone della Montagna e' soltanto una comune versione ripresa e derivata dai Miti e dai Rituali mitici." (Mead, 'Did Jesus Live')
(25) Molti dei hanno avuto il loro momento di passione. Dujardin: "Molti studiosi sono stati colpiti dalla somiglianza tra la passione di Gesu, come viene raccontata nei vangeli e le cerimonie di alcune feste popolari, quali la Sacaea in Babilonia, la festa di Kronos in Grecia e i Saturnalia in Italia....Se le storie delle passioni di Dioniso, Attis, Osiride e Demetra sono delle trasposizioni di manifestazioni cultuali, e non eventi effettivamente accaduti, e' molto difficile pensare altrimenti della passione di Gesu. (V. nota 93) Per quanto concerne il resoconto della resurrezione, Grave dice: "In merito alle persone che per prime visitarono il sepolcro, Matteo dice che furono Maria Maddalena ed un'altra Maria; Luca dice che furono Maria Maddalena, Giovanna, Maria madre di Giacomo ed altre donne; secondo Giovanni invece Maria Maddalena era sola. Si puo' pertanto osservare che a detta del primo infallibile 'testimonio' c'erano due presenze; per il secondo le presenze erano quattro e per il terzo testimone solo una. La convergenza di opinioni e' notevole! Nessun tribunale del mondo civile accetterebbe testimonianze cosi' discordanti!"
(26) Nei vangeli canonici, Gesu stesso, con i suoi insegnamenti piu' importanti, cade in molte ed illogiche contraddizioni. Per primo egli ripetutamente afferma di essere stato inviato come la pecorella smarrita di Israele e proibisce ai suoi discepoli di predicare ai gentili. Poi, in seguito viene fuori a dire: andate quindi ed insegnate a tutte le Nazioni, battezzateli in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. (E' interessante notare che la Trinita' e' stata introdotta nella chiesa a partire dal quarto secolo, molto tempo dopo la definizione che Gesu ne aveva data. Proselitismo quindi notevolmente lento nella proposizione di questa dottrina!). In altra occasione Gesu dichiaro' che la fine del mondo era imminente e raccomando' ai suoi discepoli di prepararsi per tempo; poi disse loro di costruire una chiesa dalla quale diffondere il suo messaggio. A cosa serve costruire qualcosa se la fine del momdo e' in arrivo? Sapendo ora che questa profezia non si e' mai avverata, Gesu non fece nulla per aggiornare le sue previsioni; se anche fosse realmente vissuto non sarebbe stato quindi meritevole di ascolto. La chiesa del Cristo dei gentili non gode percio' di alcuna divina sanzione; non puo' essere considerata come creata da Gesu Cristo. La chiesa cristiana e' pertanto fondata sulla falsificazione di pretese parole, attribuite ad un preteso Cristo...."(Wheless) "Parecchi dei detti attribuiti a Gesu sono chiaramente risalenti ad un tempo in cui egli non poteva aver vissuto." (Mead)
(27) Wheless: ".....i falsari religiosi, ebraici e greci, erano cosi' ignoranti e carenti di spirito critico, che essi interpolarono le loro nuove frodi nei vecchi manoscritti senza neanche curarsi di cancellare o sopprimere i passi precedenti in aperta contraddizione con le nuove interpolazioni." La fabbrica dei falsi religiosi non si limito' a produrre scritti, ma nel corso dei secoli vennero anche prodotte centinaia di reliquie del Signore, dei suoi apostoli e dei santi. La Sindone di Torino, tra innumerevoli altre, rientra in questo gruppo. "Ci sono almeno altri 26 autentici sudari distribuiti ed occultati nelle abbazie europee e di questi, quello si Torino e' solo uno degli esemplari.....La Sindone di Torino e' una delle molte reliquie fabbricate, a scopo di lucro, nel Medio Evo. Non appena una nuova Sindone salta fuori viene subito rilasciata una compiacente dichiarazione di qualche vescovo che ne attesta l'autenticita'. La Sindone di Torino inoltre contrasta con quanto relazionato dai vangeli sulla sepoltura di Gesu; i vangeli parlano di bende e salviette separate disposte sulla sua faccia." (Freethought Dataset #5, Atheist United) Ci fu un momento che un gran numero di chiese dichiaro' di possedere il vero sudario e c'erano in giro abbastanza schegge della vera croce che Calvino affermo' che, messe insieme, sarebbero bastate per costruire un vascello." (Wheless) La deplorevolissima lista di assurdita' e di frodi continua ad allungarsi e, come disse il papa Leone X, essa e' stata di enorme profitto per la chiesa. E quando la frode crolla, prevalgono la forza e la paura, tanto che milioni di individui furono torturati ed assassinati in nome del preteso principe della Pace, durante l'eta' buia della fede che getto' l'umanita in un abisso di ignoranza.
(28) McKlintock and Strong's Cyclopaedia of Theological Literature.
(29) Mangasarian. Wheless: "Il fatto e' che, fatta eccezione per un incongruo passaggio falsificato, Sezione 3, il venditore di meraviglie Giuseppe Flavio non fa il minimo cenno al venditore di meraviglie e compaesano Gesu il Cristo; e anche se riporta alcuni appunti di un altro Joshuas o Jesuses, non fa pero' menzione alle sue trascendenti meraviglie.
(30) Massey, Mangasarian, Taylor. Eusebio, geloso difensore della fede, non cita mai il passo di Tacito e neppure lo fanno altri prima del XV secolo d.C.
(30a) Who is this King of Glory?, p. 258-9.
(31) Vedere Taylor e Wheless per altre informazioni sulla falsa natura di questo passo. "E' sempre stata inesauribile fonte di meraviglia, per i ricercatori storici sull'inizio del Cristianesimo, che non esista una sola parola, uscita dalla penna di un qualsiasi scrittore pagano, del primo secolo della nostra era, che possa in qualsiasi modo essere riferita alle storie meravigliose raccontate dai vangeli. L'esistenza stessa di Gesu sembra essere quindi sconosciuta.

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