CHI ERA EDOARDO SCHURÈ?

ARTICIOC



UN IMBECILLE

Nel 1887 esce in Francia "I grandi iniziati". E' un libro scritto da tal Edoardo Schurè, esoterista, già di idee wagneriane ed autore di una Storia del Lied e L'Alsazia e le pretese dei prussiani (e già qua cominciamo male essendo l'Alsazia abitata perlopiù da germanofoni...).
In quegli anni lo studio delle tradizioni esoteriche e le teorie antropologiche più strampalate erano di moda ed il Nostro pensò bene di lanciarsi nella mischia. La vecchia mentalità medievale andava sempre più diradandosi a causa del passaggio degli individui dalla società agricola campagnola a quella industriale urbana che poco spazio concede a superstizioni ed antiche tradizioni; pertanto alcuni ravvisarono la necessità di una nuova spiritualità e di una nuova mentalità trainante che divenisse per l'evo contemporaneo quello che il cristianesimo fu per medioevo ed età moderna. Fra i pionieri di questa corrente di pensiero troviamo lo Schurè.
Nella prefazione di I grandi iniziati si legge il programma del Nostro: "A forza di materialismo, di positivismo e di scetticismo, questa età nostra si è fatta una idea semplicemente sbagliata della verità e del progresso... l'epoca nostra non può concepire lo sviluppo dell'età se non come una verità indefinita, [...] nè mai accessibile.
Ma la verità era tutt'altra cosa per i sapienti ed i teosofi dell'Oriente e della Grecia. Essi sapevano anzitutto che la verità risiede... nella vita spirituale dell'anima. Per essi l'anima era l'unica, divina realtà, la chiave dell'universo."
Egli individua quindi 7 grandi uomini, alcuni dei quali divinizzati dalle religioni, cioè Krishna, Buda, Zoroastro, Ermete, Mosè, Pitagora, Gesù. Il libro I Grandi iniziati inzia con Rama, quindi se n'è pure dimenticato uno.
"L'ora è delle più gravi -segue la prefazione dello Schurè alla sua opera- oggi nè la Chiesa, imprigionata nei suoi dogmi, nè la scienza, costretta nella materia, sanno più produrre degli uomini completi. L'arte di creare e formare le anime è andata perduta, e non verrà ritrovata che quando la scienza e la religione, fuse nuovamente in una forza viva, lavoreranno insieme di comune accordo pel bene dell'umanità. Per raggiungere ciò sarebbe necessario non che la scienza cambiasse di sistema ma che ne estendesse il dominio... il cristianesimo comprendesse le [proprie] origini, la essenza e la portata."
Quest'epoca lo Schurè la sente vicina: "Quando la scienza saprà, la religione potrà e l'uomo agirà con nuova energia." Solo col loro accordo le arti porteranno, dice il Nostro, l'uomo ad un piano superiore.
Lo Schurè poi inizia col suo libro delineando quella che egli pensa che siano "essenza e portata" delle antiche religioni (pronte per una nuova imminente e necessaria rielaborazione moderna) attraverso la descrizione biografica dei fondatori di religioni e di famosi filosofi.
BENE! In pratica Edoardo Schurè vorrebbe cambiare una civiltà ancora nuova dalle premesse sorprendentemente positive facendo un passo indietro a cancellar secoli di faticosa distinzione fra scienza e religione ed anche, se vogliamo, di teologia, prendendo a modello gente che proprio perchè vissuta nei primordi è tutt'altro che affidabile per la guida del progresso umano. Krishna, Paltone ecc. potevano essere degli illuminati per i loro tempi ma noi non ci sogneremmo mai di ricorrere alla buona vecchia Ford T per le nuove linee delle automobili del 2000. Oltretutto risulta anche abbastanza chiaro che Schurè voglia diventare l'ottavo (o nono) della lista dei sette (od otto) sapienti o "iniziati", anzitutto iniziando ad illuminarne l'"essenza". Da notare che la frase "L'ora è delle più gravi" vien detta di solito dai peggiori cacciaballe di mezza tacca per attirare su di sè l'attenzione.

Pure, le idee dello Schurè si potrebbero ancora rivelare intelligenti, magari geniali; magari l'autore di questo libro potrebbe se non proprio fondare un nuovo tipo di società almeno farci comprendere la materia della quale è fatta la civiltà precedente alla nostra. Ma cosa il Nostro ha scritto in I grandi iniziati? Quali perle di saggezza ha diffuso nelle sue pagine?
Prendiamo ad esempio l'edizione italiana del suo I grandi iniziati, tradotta da Arnaldo Cervesato ed edita in Italia nel 1938-XVI e.f.

3° pagina del primo capitolo.
"I negri invasero il sud dell'Europa nei tempi preistorici e ne furono scacciati dai bianchi." I negri erano organizzati attorno ad una teocrazia le cui scoperte teoriche erano però totalmente slegate dal feticismo delle masse: primo passo per la loro decadenza (come del resto lo Schurè prevede per i suoi tempi). La civiltà negra entrò in una fase di decadenza ed i bianchi riconquistarono l'Europa fino al Sahara.
Beh, si tratta di un passo scritto nell'ottocento, quando antropologia ed archeologia muovevano i primi passi; questa glie la si può passar per buona, cionondimeno notiamo subito una contraddizione a p.24 : "i popoli iperborei, di cui parla la greca mitologia, uomini dai rossi capelli e dall'occhio glauco, discesi dal nord attraverso le foreste illuminate dai bagliori boreali, seguiti da cani e da renne, comandati da capi temerari e spinti da donne veggenti. Crini d'oro e occhi d'azzurro: colori predestinati. Questa razza...". Ve lo riporto intero così non avrete da sospettare alcun taroccamento. Avrete notato che prima lo Schurè dice che gli "iperborei" sono rossi di capelli, due righe sotto che son biondi.
EEEEEEEEH? Ma che errore di merda è? E nel '38, dopo 51 anni dalla prima edizione, nessuno se ne è accorto?

"Lungo il Caucaso [Rama] dovette conquistare molte fortezze ciclopiche dei negri, ed in ricordo di tali vittorie le colonie bianche scolpirono poi gigantesche teste di ariete sulle rocce del Caucaso." p. 38.
Qui lo Schurè attribuisce a Rama, eroe della mitologia indiana, la guida delle popolazioni ariane migrate in India dopo la fine della cultura di Harappa e Mohenio-Daro. Non ho letto i Veda, ma non mi risulta che sulle rocce caucasiche vi siano scolpite delle teste d'ariete.

"I sacerdoti dei negri, i quali ormai regnavano solo grazie ad un culto molto basso, avevano costume di nutrire nei loro templi enormi serpenti e pterodattili, rari avanzi di animali antidiluviani, che essi facevano adorare quali dèi e nutrivano di prigionieri". pp. 41-42
Jurassic Park? No, Edoardo Schurè.

a p. 63, capitolo su Krishna, lo Schurè avvalora una immacolata concezione: "Allora, adombrata dallo Spirito dei mondi, cadde priva di sensi e nell'oblio della terra... concepì il fanciullo divino." Il corsivo è del libro.

A proposito dell'Arca dell'Alleanza (p. 157, Mosè): "Quest'arca sarà lo strumento dei fenomeni elettrici e luminosi prodotti dalla magia del prete d'Osiride [Mosè]". L'arca d'oro conterrebbe anche un libro di cosmogonia in geroglifico, la bacchetta magica di Mosè, il libro dell'Alleanza e le tavole della legge. Secondo voi Spielberg ha letto Schurè prima di girare I predatori dell'arca perduta?

p.170 (Orfeo): "Erano i tempi di Mosè, 5 secoli prima di Omero, 13 secoli prima di Cristo... Sotto il colosso di Rodi, eretto su' due moli del porto, passavano flotte ecc."
La storiografia classica attribuisce la costruzione del Colosso di Rodi dopo la morte di Alessandro Magno, quando i rodiesi lo edificarono col bottino lasciato sull'isola dopo un inutile assedio da Demetrio Poliorcete.

Che dire? Ed ho raccolto solo le stronzate più grosse tralasciando particolareggiatissime descrizioni d'eventi e rituali avvenuti senza testimoni o senza nessuno che li avesse descritti prima dell'Autore. Comunque questo grande filosofo-profeta-iniziato che è Edoardo Schurè (una volta per tutte si pronuncia sciurè) era -ed è- soprattutto un gran cazzaro, che parlava di unificare religione e scienza sotto un unico slancio mistico quando non se ne sentiva -nè se ne sente oggi- il bisogno, facendo anche previsioni a breve scadenza, le quali come per il 90% dei profeti ed il 99% dei cazzari si rivelano regolarmente false. Da notare che la bibliografia a fine testo non c'è (sintomo di troiaio completo) ed i testi citati ogni tanto nelle note a fondo pagina non compensano la gran messe di balle presenti ne I grandi iniziati. La cosa comica è che lo Schurè godè di grandissimo prestigio a Parigi e nel mondo, tant'è che quella che ho in mano adesso è la 4° ristampa della V edizione di I grandi iniziati, addirittura se n'e' fatta una edizione economica, quando ci sarebbero da mettere in testa scritti ben più importanti e rari come vangeli gnostici e classici greci e latini come Pausania, Enea Tattico, Stazio ecc...
Boh, c'è anche chi ha votato Pannella.
Vorrei fare anche notare che lo Schurè è un nano di fronte a scrittori come Graham Hanckock, che almeno si impegnano per trovare contraddizioni nelle versioni ufficiali dell'archeologia, vanno sul campo e si inventano storie ben più palusibili; l'autore di I grandi iniziati andrebbe a malapena bene in quell'arena di ciarlatani che era Stargate-linea di confine con Giacobbo.

Nella stessa collana del 1938 l'Editore italiano teneva titoli come Il vangelo di Budda, La fine del mondo, Oltre la vita, Barriere illusorie fra materia e spirito, Il grande incantesimo, Teoria d'una magia naturale fondata sulla dottrina cosmica  di Kant, Pensiero umano e pensiero cosmico nonchè tutti i capolavori dello Schurè. Sarebbe stato meglio che l'Editore si fosse concentrato sulla stampa dei discorsi di Mussolini.



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