In filosofia e teologia, si definisce come Dio una creatura
giusta,
buona, onnipotente, onnisciente, necessaria (cio+AOg- che deve per forza
esistere per potersi cos+AOw- motivare l+IBg-esistenza di tutte le cose che
esistono) e la cui esistenza sia comprovata di per s+AOk- e non a causa
di qualche altra necessit+AOE-. Ora, sembra che filosofi e teologi abbiano
agito a s+AOk-guito di interessi materiali (stipendio o soddisfazione personale)
dacch+AOk- le principali prove apportate sulla sua esistenza sono 4:
1) prova cosmologica:
"chi ha creato l+IBg-Universo,
ovvero l+IBg-insieme di tutte le cose che esistono? Sicuramente un essere
superiore preesistente al Tutto."
Ora, a parte che non si capisce per
quale motivo l+IBg-Universo debba venir per forza creato dal nulla
anzich+AOk- esistere in eterno, se Dio esiste, per forza fa parte del Tutto
(cio+AOg- dell+IBg-insieme di ogni cosa esistente), e quindi non +AOg- una causa
esterna ad aver creato il Tutto stesso ma una causa interna al Tutto. Dacch+AOk-
si consegue che qualcosa del Tutto +AOg- sempre esistita (se no non avrebbe
potuto creare il resto) e quindi il Tutto, almeno in una sua componente,
+AOg- eterno.
In pi+APk- va detto che non +AOg- possibile creare qualcosa
dal niente, perch+AOk- ci+APM- che esiste, esiste, ci+API- che non esiste non
esiste e nessuna cosa non +AOg- (il niente, essendo niente, non esiste),
quindi qualcosa del creaturo (o meglio, del creato) +AOg- sempre esistito.
Da ci+API- se ne consegue che Dio non ha creato (non pu+API- aver creato) nulla
dal nulla e che non +AOg- necessario affermare la sua esistenza per motivare
di rimando l+IBg-esistenza del Tutto; in pi+APk- si dir+AOA- anche che tutt+IBg-al
pi+APk- Dio potr+AOA- aver trasformato la materia universale gi+AOA- esistente,
ma non +AOg- necessario n+AOk- dimostrabile che egli debba per forza esistere
per aver compiuto questa evoluzione, essendosi la materia universale eterna
potuta benissimo evolvere da sola.
2) prova teleologica:
"in ogni cosa della natura troviamo
non solo ordine e regolarit+AOA- tali da presupporre una mente creatrice che
le abbia create, ma addirittura formano un sistema convergente verso un+IBg-unit+AOA-
suprema, come ad un fine ultimo. Ogni creatura tende, e per forza tende
a qualcosa di diverso da s+AOk- stessa +IBM- se no non cambierebbe o muterebbe
o si trasformerebbe: in ultima analisi tende a Dio, e Dio stesso tende
a s+AOk- stesso".
A questa teoria si pu+API- obiettare che non +AOg- assolutamente
provato e certo che in ogni cosa ci sia ordine, regolarit+AOA- o convergenza
verso qualcosa; anzi ci sembra questa tendenza un presupposto architettato
da filosofi e teologi per i motivi di cui sopra.
"Ma Dio per definizione
tende a s+AOk- stesso (+AOg- insomma un 'motore immobile')".
A me non sembra
affatto ragionevole che un motore possa tendere verso s+AOk- stesso; perch+AOk-
proprio lui deve tendere verso s+AOk- stesso per definizione e non qualcos+IBg-altro,
dacch+AOg- entrambi sarebbero scelti per arbitrio? Se gli stessi filosofi
e teologi han dimostrato che tutte le cose (compreso dio) tendono(1) e se
una cosa tende deve per forza tendere verso ci+API- che non +AOg-, non si capisce
come mai Dio debba essere l+IBg-unico che tende verso s+AOk- stesso e non verso
altre cose. Non ha senso dire che Dio possa mutare per non mutare, +AOg- un
nonsenso.
3) prova morale:
architettata dal filosofo tedesco
Emanuele Kant per sostituirsi a tutte le altre prove, afferma che se esiste
una legge morale in noi deve per forza esistere un Dio al di fuori di noi
che la giustifichi. Tuttavia questa non +AOg- una prova inconfutabile, giacch+AOg-
presuppone
l+IBg-esistenza di una legge morale; anche ammettendo che detta legge morale
esista veramente, Dio per definizione deve essere giustificato direttamente
e non per mezzo di altre dimostrazioni o la sua esistenza sar+AOA- dipendente
da qualcos+IBg-altro, il che +AOg- assurdo.
4) prova ontologica:
"noi pensiamo un essere
perfetto, che abbia ogni potere ed ogni perfezione; ma questo essere deve
per forza esistere, perch+AOk- se no non sarebbe perfetto, non avendo
la perfezione di esistere".
E che? Forse +AOg- il nostro solo pensiero in
grado di generare d+AOg-i? Forse che cento talleri reali non contengono pi+APk-
note essenziali di cento talleri pensati - come diceva Kant? Quest+IBg-affermazione
parte dall+IBg-ambito della possibilit+AOA- per tentare di affermare il sicuro,
presupponendo che nel concetto di una cosa sia contenuta
l+IBg-esistenza come nota essenziale: forse che tutte le
cose che pensiamo in nuce esistono nella realt+AOA-? Non sarebbe pi+APk-
facile ribaltare l+IBg-affermazione ontologica dicendo: "siccome una creatura
perfetta esiste solo nei nostri pensieri, allora non pu+API- esistere"?.
A rafforzare i ragionamenti contro la prova ontologica,
facciamo un attimo attenzione a queste due affermazioni (non mie):
Da ci+API- se ne deduce che Dio non +AOg- perfetto, quindi non
onnipotente, non giusto, non tendente a s+AOk- stesso, infine non necessario;
tutte le ulteriori concezioni filosofiche qui non enunciate [e quasi impossibili
da smontare] riducono Dio ad una creatura totalmente limitata al campo
metafisico, senza contatto colla fisicit+AOA- nella quale viviamo noi: sicch+AOg-
Dio e noi viviamo in due sfere totalmente diverse senza contatto le une
dalle altre; noi infatti, per quanto possiamo essere intelligenti o virtuose,
siamo sempre tuttavia creature limitate alla fisicit+AOA-; non abbiamo dunque
un+IBg-anima immortale soggetta a leggi metafisiche emanate da un Dio non
fisico. In ultima analisi, non essendo Dio fisico ma solo metafisico, per
noi +AOg- come se non esistesse, e non ci dobbiamo preoccupare della sua eventuale
esistenza.
a) "Dio vuole togliere il male da questo mondo, e non
lo puo', o lo puo' e non lo vuole; o non lo vuole ne lo puo'; o finalmente
lo vuole e lo puo'. Se lo vuole e non lo puo', e' un caso di impotenza,
che e' contrario alla natura di
Dio; se lo puo' e non lo vuole, e' malvagita', che e'
ancor piu' contrario alla sua natura. Se non lo volesse n+AOk- lo potesse,
sarebbe malvagita' e impotenza insieme; e se infine lo vuole e lo puo'
(il solo di questi casi che convenga all'idea di Dio), donde ha origine
allora il male che e' sulla terra?" (Lattanzio).(*)
b) "Le cose esistenti non sono perfette (nessuno avrebbe
il coraggio di sostenere il contrario)(2) ma Dio +IBM-per definizione- +AOg-
assolutamente e totalmente perfetto. Dio +AOg- anche il creatore dell+IBg-Universo,
o delle cose che han creato l+IBg-Universo (passiamola per buona). Come
pu+API- un essere assolutamente e totalmente perfetto aver creato cose imperfette?
Non +AOg- possibile che da un essere totalmente perfetto possa derivare qualcosa
di imperfetto: sarebbe un controsenso". (Chad Docterman)
Parimenti lo
stesso autore sostiene che se Dio ricambiasse le colpe con punizioni eterne,
non sarebbe giusto: infatti una colpa, per quanto grande, +AOg- commessa da
uomini limitati e finiti di per s+AOk- stessi che quindi non possono peccare
in maniera infinita; per quanto grande una colpa +AOg- sempre finita (n+AOk-
potrebbe durare per sempre) e punirla per sempre sarebbe fare una sproporzione
e quindi un+IBg-ingiustizia.
Entrambi questi ragionamenti mi sembrano incontestabili
e tali da poter tranquillamente scalzare gli arzigogolati sofismi enunciati
poco sopra come "prove dell+IBg-esistenza di Dio".
Ma mettiamo pure che esista. E perch+AOk- dovremmo interessarci
a lui? Quale utilit+AOA- ne trarremmo? Non possiamo studiarlo essendo
al
di fuori della portata di qualsiasi nostro strumento mentale o materiale,
n+AOk- ci sar+AOE- utile pregarlo non potendo agire sul nostro mondo totalmente
fisico; neppure potr+AOA- salvare la nostra anima, che non esiste.
Infatti che cos'e' l'anima? Non puo' essere il corpo,
per definizione: qualunque filosofo o teologo dir+AOA- che sono due concetti
diversi se non opposti.
E' allora l+IBg-anima cio' che ci fa vivere, muovere,
respirare (come si riteneva nei tempi antichi)? No, quello dipende
dal battito del nostro cuore, dal respiro dei nostri polmoni e dal funzionamento
delle nostre cellule a s+AOg-guito di reazioni chimiche, quindi in ultima
analisi dal nostro corpo.
E' dunque il nostro pensare? Nemmeno, perche'
il pensiero dipende dai rapporti chimici fra i neuroni del nostro cervello,
quindi nuovamente dal corpo.
+AMg- forse la nostra coscienza, il nostro sapere
di esserci? Anch+IBg-esso +AOg- un derivato dei processi chimici dei nostri
neuroni; e a parte questo, non si capisce come una consapevolezza, attributo
della nostra intelligenza,(3) possa essere di per s+AOk- immortale.
Come pu+API- una cosa immortale, metafisica, immateriale,
perfetta e derivata (forse) da Dio, quale si suppone che sia
l+IBg-anima, avere a che fare con un corpo mortale , fisico, materiale
ed imperfetto?
E allora che cos'e' l'anima? Un immortale fardello cui
devo credere soltanto per fede, fardello inutile che servira' solo a farmi
cadere nell'inferno o che dovro' sopportare per giungere in paradiso?
Si pu+API- sostenere che esiste un Dio immateriale ma non
che esista un+IBg-anima immateriale.
(+ALk-) cio+AOg- si mutano verso una forma diversa. In questa
trattazione +IBo-tendere+IBg- significher+AOA- 'muoversi verso qualcosa di diverso
da s+AOk- stessi'.
(+ALI-) soprattutto i suddetti filosofi e teologi, dacch+AOk-
sono i primi ad affermare che le cose tendono a qualcos+IBg-altro. Mettiamo
anche, per assurdo, che l+IBg-Universo sia perfetto ma che noi non ce ne
accorgiamo: il fatto stesso di non accorgersi di questa sua perfezione
+AOg-
una imperfezione, quindi noi siamo imperfetti.
(+ALM-) intelligenza che sopra abbiamo dimostrato fisica e
dunque mortale.
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