LA FLUIDITA’ DELL’INFORMAZIONE

di Alessandra Cruciani

L’espansione del mondo industriale si è basata soprattutto sullo sfruttamento delle risorse naturali e dell’energia. Oggi essa dipende dalla capacità di trattare e di utilizzare una materia prima di nuovo genere che sorge continuamente dal lavoro umano: l’informazione. Senza il dominio dell’informazione, che rende concrete le conoscenze, cioè la possibilità di agire sulle cose e sugli eventi, la nostra società di scambi e di comunicazioni non potrebbe continuare a crescere e forse neppure a sopravvivere. 

L’aereo era stato preceduto dal treno; la televisione dalla radio. Il computer invece consegna alla storia di questo secolo una capacità umana completamente nuova. Si colloca nel cuore stesso delle attività dell’uomo, come acceleratore del progresso ed innesca cambiamenti che toccano la vita del lavoro ed un po’ per volta, anche gli aspetti più quotidiani dell’esistenza. Eppure l’informatica può dirsi ancora allo stato nascente: la sua funzione, le sue prospettive non sono ancora definibili.

Il "signor computer" ha rivoluzionato la storia dell’informazione. Archivi, banche dati, calcoli scientifici, grafica, scrittura testi, impaginazione, calcolo non sono più gli stessi da quando questa macchina ha fatto la sua comparsa. La tradizionale staticità dell’informazione cartacea è stata infatti sostituita in rete da un livello di fluidità talora così accentuato da generare una sensazione di evanescenza dell’informazione. Un’infinità di pagine web, di informazioni, di documenti sono incessantemente generate, riprodotte, moltiplicate, trasformate.

Molteplici i vantaggi della logica ipertestuale, peculiare potenza dell’organizzazione dell’informazione in rete. Azzera di fatto i confini tra risorse informative appartenenti ad aree geografiche diverse; annulla la distanza materiale tra risorse fisicamente conservate a grande distanza geografica; propone una logica di accesso all’informazione che supera quella lineare ed indiscutibilmente standardizzata come quella dell’informazione cartacea; favorisce l’offerta di una reticolare pluralità di percorsi in cui l’utente si avventura scegliendo autonomamente tra i sentieri e gli incroci disponibili con un livello di arbitrarietà corrispondente alla qualità di alternative disegnate. 

Questa logica consente con estrema facilità di passare da una risorsa informativa ad un’altra, di spostarsi virtualmente di migliaia di chilometri in pochi istanti, di consultare un catalogo o una biblioteca e poi passare ad una lista di discussione o ad un newsgroup inerente l’informazione di nostro interesse. 

E’ ovvio che questa fluidità di collocazione, di contenuto e di presenza, può generare qualche comprensibile disorientamento in particolar modo alle persone che come noi non sono nate nell’era elettronica e quindi conservano un giustificato e profondo legame con la carta, la sua fisicità, la sua staticità nel tempo. Allo stesso tempo l’inafferabile fluidità dell’informazione in Internet, la costante opportunità di trasformazione, aggiornamento e adattamento, può provocare la cosiddetta fossilizzazione. 

Cercando risorse informative può infatti succedere di imbattersi in un’informazione obsoleta, superata che non consente all’utente, complice un livello di competenza non all’altezza per quel tipo specifico di informazione, una valutazione obiettiva ed immediata. 

Un altro rischio concreto per l’utente è di trovare tanta "informazione-spazzatura", cioè un’informazione inadeguata in termini di correttezza scientifica, aggiornamento, attualità, pertinenza. Non sempre si riesce a stabilire facilmente se un sito web è di buona qualità. Spesso i gadget, le immagini, gli effetti di colore e di movimento che avvolgono l’informazione, rendono poco evidente la sua reale qualità. 


 
 


 
 
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