LA FAMIGLIA BARRESI - DI NAPOLI

(da Famiglie feudali siciliane. Patrimoni redditi investimenti tra ‘500 e ‘600 di Timothy Davies - Salvatore Sciascia Editore)  

 

11 La produzione frumentaria e la dinamica dei redditi di Alessandria

 Non disponiamo che di pochi dati con cui possiamo tracciare le linee generali nel periodo a cavallo tra '500 e '600.  Ma il fortissimo aumento demografico, pari a 14 volte fra il 1594 e il 1681 (da 307 a 4246 abitanti )6 3 fa pensare che si ebbe pure un aumento di produzione molto consistente e piuttosto continuo.  Tale aumento non viene rispecchiato nelle gabelle in denaro riscosse da Carlo Barresi - tranne in pochi anni - nel trentennio tra la fondazione del paese e la sua morte (1588-1618).  Tra la morte di Nicolò (1558) e la fondazione (1588) la gabella di Alessandria era aumentata, credo, sino ad un massimo del 132%.  Nel ventennio seguente (1588-1608) l'aumento fu del 225%, circa.  Tra il 1608 e il 1679, mentre la popolazione di Alessandria aumentò del 325425% le gabelle rimasero piuttosto stabili, sulle 3000 onze annue.  Quindi si giunge alla conclusione che i Di Napoli non fossero in grado di trarre tanto vantaggio dall'aumento della produzione.

Come tanti feudatari, i Barresi preferivano affittare i loro feudi anziché gestirli in proprio, anche se nello stesso tempo prendevano in gabella i feudi altrui.  Sappiamo che di solito i Barresi richiedevano ai gabelloti di Alessandria di produrre un quantitativo di frumento sufficiente a riempire i quattro magazzini di Alessandria, la cui capacità totale era pari a 3.000 salme; in caso contrario, il gabelloto era obbligato a provvedere con propri mezzi.  Tale condizione si trova inserita nei contratti di gabella del 1578, del 1613 e del 1638 .64 Nel 1606, inoltre, Carlo Barresi richiese al gabelloto di concedere in lotti «a terraggio» terreno sufficiente a produrre 1.700 salme di frumento all'anno.

Durante il primo ventennio del '600 quantitativi molto consistenti di grano vennero assegnati da Carlo direttamente ai creditori. Fino alla metà del '600 nella maggior parte del contratti per la vendita del frumento è specificato il caricatore di Sciacca come consegna; anche se qualche volta il frumento venne spedito a quello di Termini . E’ probabile che la maggior parte di questa produzione fosse poi consumata in altre parti della Sicilia stessa, ma non v'è nessuna documentazione.  Dopo la metà del '600 pare che la maggior parte del frumento di Alessandria sia stata spedita a Palermo, conservata o nel magazzino di Elisabetta Barresi o in quelli di privati, oppure nel caricatore della Città.

E’ possibile che nel '600 anche dagli altri possedimenti della famiglia Di Napoli la maggior parte dei surplus frumentari venisse spedita a Palermo.  Giuseppe Il Di Napoli aveva un buon rapporto economico con la capitale e dovette essere proprio per rinforzare i legami che decise di comprare, nel 1670, un terreno ai Colli, nei suoi dintorni. Da Resuttano il frumento forse si spediva per lo piú al caricatore di Termini   come nel '700, quando finiva sia a Termini che a Palermo.70 Invece, il frumento di Campobello sembra che nel primo '600 sia stato spedito per lo piú a Mazara. Nel 1631, poco dopo la fondazione del paese, su una produzione totale di 328 salme, il 70% circa fu venduto a Mazara, mentre il 5% circa fu spedito al caricatore di Sciacca .