'' La nostra Sibilla"




Abbiamo raccolto pių di 10.000 firme per promuovere studi archeologici
sulla "grotta della Sibilla"



Comunitā montana dei Sibillini
Comune di Montefortino(AP)
Santuario Madonna dell' Ambro


La Grotta della Sibilla era probabilmente nota sin dall'etā preistorica e testimonianze letterarie risalgono allo storico latino Svetonio, vissuto ai tempi degli imperatori Flavi. Ne parlano nel Medio Evo e nel Rinascimento poeti e letterati e in ogni tempo studiosi hanno indagato le favole belle sorte intorno alla Grotta e alla sua abitatrice.
Secondo le tradizioni, era abitata da una misteriosa profetessa (la Sibilla Appenninica), condannata da Dio nelle profonditā della montagna, in cui dovrā  rimanere sino al Giudizio universale, per essersi a Lui ribellata
dopo aver appreso che non sarebbe stata lei la madre del Cristo, ma un'umile Vergine ebrea.
Secondo tradizioni locali, la Sibilla č invece una Fata benefica, le cui ancelle scendono a volte nei paeselli vicini ed insegnano alle fanciulle tutti i pių bei segreti della filatura e della tessitura, ed a volte si trattengono a danzare con i giovani.
Ma alla mezzanotte devono rientrare nelle loro sedi.
Dal punto di vista letterario, ampie testimonianze e minuziose descrizioni sono date da Andrea da Barberino e da Antoine De La Sale.
Andrea da Barberino, nel suo romanzo "IL GUERRIN MESCHINO" composto verso il 1409, fa approdare il suo eroe, che disperatamente cerca i genitori, nella
grotta per interpellare la maga Alcina o Sibilla.
Il Meschino sale da Norcia verso fa grotta e dopo varie peripezie, lungo aspri sentieri, riesce a raggiungere la porta d'ingresso della reggia incantata.
Qui nč le lusinghe, nč le minacce della maga Alcina, nč le tenere carezze delle bellissime Fate riuscirono a piegare il virtuoso Meschino. Antoine De La Sale nella celebre opera "LE PARADIS DE LA REINE SIBYLLE" descrive la grotta in modo particolareggiato
Narra la sua escursione al monte Sibilla, avvenuta il 18 maggio 1420, partendo da Montemonaco.



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