Sono episodi caratterizzati da perdita di coscienza e movimenti rapidi, a volte
violenti, degli arti; altre volte possono manifestarsi con uno stato di irrigidimento o di rilasciamento
muscolare; spesso a queste manifestazioni si accompagna vomito o emissione di
muco dalla bocca.
Nei bambini solitamente sono causate dalla febbre che improvvisamente si eleva e
perciò sono dette "CONVULSIONI FEBBRILI" o "CONVULSIONI in corso
di FEBBRE".
In genere la crisi dura pochi minuti, seguita spesso da una profonda sonnolenza, che rappresenta il periodo di ritorno
alla normalità. È raro che vi sia più di una crisi durante il singolo
episodio
febbrile.
Nella maggioranza dei casi l'episodio convulsivo è unico
in tutta la vita del bambino, altre volte è possibile che compaiano recidive anche a
distanza di mesi, ma sempre in presenza di febbre.
COME PREVENIRE LE RECIDIVE
Per ridurre il rischio del ripetersi delle crisi è necessario instaurare
tutti i provvedimenti atti a mantenere la temperatura a valori non elevati e
soprattutto a non far subire alla temperatura corporea bruschi sbalzi, sia in
aumento che nella discesa.
Tali provvedimenti vanno iniziati all'insorgere della
febbre:
|
cercare di rimanere calmi |
|
posizionate il bambino sdraiato su un fianco in un luogo dove
non possa cadere e farsi male |
|
liberarlo da eventuali vestiti stretti |
|
pulire velocemente la bocca dalla
saliva e da eventuali residui alimentari fuoriusciti con il vomito |
|
somministrare al più presto il diazepam (Valium) per via endorettale come spiegato di seguito:
|
prendere una siringa da 2.5 ml e aspirare il
farmaco secondo le seguenti istruzioni:
|
½ fiala (= 1 ml), se il bambino è al di sotto dei 3 anni
d'età |
|
1 fiala (= 2 ml), se il bambino è al di sopra dei 3 anni
d'età |
|
|
|
togliere l'ago e applicare sulla siringa una piccola sonda lunga
circa 5
cm |
|
mettere il bambino con il sederino scoperto e introdurre la sonda
nel retto |
|
iniettare il contenuto abbastanza rapidamente |
|
tenere per qualche istante le natiche accostate per evitare che il
farmaco fuoriesca. |