Malattia acuta virale, altamente
contagiosa, dovuta all'Herpes-virus Varicella-Zooster, che una volta contratta conferisce di solito una immunità permanente, anche
se, successivamente, può svilupparsi l'Herpes Zooster (fuoco di
Sant'Antonio), malattia causata appunto dallo stesso virus.
Ha un
periodo di incubazione di 10-21 giorni con una media di 15 giorni.
Il primo sintomo solitamente è l'esantema, di tipo vescicolare, con
trasformazione in crosta nei giorni successivi; l'evoluzione comprende
vari stadi: macule, papule, vescicole con base eritematosa, pustole e
croste. Compare su tutta la superficie corporea, compreso il cuoio
capelluto e a livello delle mucose (bocca, ano, genitali). Esso tende a
manifestarsi a gittate successive (2-4 in 2-6 giorni) per cui possono
essere presenti elementi appartenenti a tutti gli stadi. Tra i sintomi il prurito è quello che maggiormente interessa il paziente,
prevalentemente nella fase pustolosa. Tuttavia altri sintomi di lieve
entità, come la febbre, spesso accompagnano la malattia.
Tra le complicazioni la
più frequente è l'infezione
delle vescicole. Più raramente si può
manifestare l'encefalite
e la sindrome di Reye.
Come trattamento, nei casi più gravi e nei pazienti immunocompromessi, va
somministrato l'acyclovir. Le terapie sintomatiche sono volte ad alleviare
il prurito mediante la somministrazione di antistaminici e ad abbassare
l'eventuale rialzo termico con antipiretici. Eventuali gravi infezioni
cutanee, spesso dovute a streptococchi o a stafilococchi, vanno trattate
con antibiotici. Altre misure generali di trattamento sono l'isolamento
del paziente per 6 giorni a partire dalla comparsa dell'esantema.
La prevenzione consiste nella vaccinazione
e nella somministrazione di immunoglobuline nei soggetti immunocompromessi.
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