Difficoltà in Spagna nel passaggio a Forze Armate professionali

Dal: Basler Zeitung - 02.06.00

Nel 2002 la Spagna disporrà di Forze Armate interamente professionali. Ma già si profila una scarsa disponibilità di soldati di professione. Così, per poter salvare la riforma della Difesa, politici e generali lanciano una campagna pubblicitaria.

Le porte delle caserme vengono aperte. E' benvenuto chiunque dimostri una sia pur flebile attitudine a rinforzare i ranghi dell'esercito professionale spagnolo. Infatti dal 2002 i generali dovranno definitivamente fare a meno dei coscritti

L'abbandono del servizio di leva, deciso nel 1996, diventa dunque realtà. Tuttavia, diversamente da quanto atteso, l'interesse dei più giovani verso la professione militare non è cresciuto. La domanda verso l'impiego fisso in caserma ristagna, nonostante gli incentivi economici e prerequisiti di arruolamento facilitati. Cresce la preoccupazione che il numero dei volontari non sia sufficiente ad assicurare il minimo necessario alla difesa del territorio nazionale.

Concorrenza sul mercato del lavoro
Almeno 102000 fra soldati e soldatesse dovranno essere coperti nel 2002. Quattro anni fa, quando iniziò il processo di professionalizzazione delle Forze Armate, ciò non pareva essere un problema. Tuttavia il quadro di riferimento da allora è cambiato. Ingannevole è stata la supposizione che le giovani i giovani spagnoli si sarebbero indirizzati in ogni caso verso ciò che poteva assicurare un sicuro benessere, anche un lavoro in caserma.

La gioventù è invece diventata più esigente. Le sue chances sul mercato del lavoro sono cresciute. L'economia cresce in modo sorprendente. Il governo di José Maria Aznar è riuscito a far calare il tasso di disoccupazione dal 22 al 15 per cento. E anche i coscritti spagnoli sono sempre meno interessati alla difesa della patria. Nel 1999 140000 coscritti hanno optato per l'obiezione di coscienza.

Il bello di tutto ciò, è che l'Esercito Spagnolo gode di un'immagine tutt'altro che negativa. I più anziani ricordano certo che furono proprio i militari a sostenere il dittatore Franco, mentre i più giovani, secondo una ricerca dell'Università Complutense di Madrid, collegano l'Esercito a fatti positivi, come l'impiego di soldati spagnoli in missioni di pace in Bosnia, Kosovo, o Timor Est. Così, per salvare le riforme militari, a suo tempo avviate fra gli applausi dell'opinione pubblica, per invertire la tendenza e rendere la vita militare appetibile ai giovani e alle giovani, sono stati investiti circa 40 milioni di Franchi Svizzeri in campagne promozionali, rivolte in particolare anche alle donne. La loro percentuale, con gli ultimi arruolamenti è salita al 16 per cento.

Un quoziente intellettivo pari a 70 è sufficiente
Fra l'ilarità dei loro compatrioti, i politici e i generali hanno spianato l'ultimo degli ostacoli contro cui il candidato potrebbe scontrarsi: il quoziente di intelligenza. Un quoziente pari a 70, praticamente il minimo, risulta sufficiente per potersi qualificare per un servizio armato.

Axel Veiel