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Lo sviluppo e la diffusione dell'innovazione
tecnologica hanno cambiato, stanno cambiando e sempre più, in futuro,
cambieranno il nostro rapporto coi mezzi di comunicazione e le caratteristiche
fondamentali della fruizione mediale.
I satelliti, le reti telematiche, i cavi
in fibra ottica, le tecnologie informatiche hanno ormai assunto un ruolo
strategico fondamentale, sia sul piano politico ed economico, che su quello
socio-culturale. Il potere, oggi come oggi, è nelle mani di chi
ha informazioni e conoscenze e gli strumenti migliori per controllarle,
gestirle e diffonderle. Non è credo un caso se l'uomo più
ricco della Terra è il proprietario della maggiore azienda mondiale
nel campo del software. Questo scenario propone un progressivo mutamento
di stili di vita, abitudini, modelli cognitivi, istituzioni sociali, tutto
tende a ridefinirsi all'ombra di un'innovazione tecnologica che si diffonde
secondo percorsi mutevoli, di natura reticolare, non-causale e non-lineare.
Sicuramente uno degli spazi più
coinvolti, se non il più coinvolto, dall'innovazione è quello
delle comunicazioni di massa; le possibilità offerte dai satelliti,
dai cavi in fibra ottica, dal potenziamento delle reti telematiche schiudono
orizzonti imprevedibilmente affascinanti e ci mettono di fronte ad una
attualità in continuo divenire. I new media, le nuove forme e modalità
di interazione che ci offrono le tecnologie avanzate consentono una ridefinizione
profonda del rapporto fra utente e mezzi di comunicazione. Il fruitore
è ora in grado di affrancarsi in pieno dalla tirannia dei media
generalisti, così come nell'ipertesto al lettore è consentito
di creare percorsi personali, allo stesso modo l'utente dei new media può
gestire, tramite molteplici canali, le informazioni e i contenuti
più vicini alle sue preferenze ed alle sue attitudini. Come sostiene
Mario Morcellini "la crisi dei media generalisti è determinata anche
dal modello comunicativo che essi istituiscono: trasmissivo, gerarchico,
informazionale e sostanzialmente unidirezionale. Persino il possibile feed-back
appare rigidamente necessitato. I vecchi media si fondano essenzialmente
sulla logica della trasmissione... l'emittente è sempre dotato di
uno status superiore, possiede in qualche modo autorità, mentre
il destinatario è passivo recettore", invece "i new media... istituiscono...
rapporti face to face, fondati sulle capacità ermeneutiche dell'individuo
in relazione al codice; la connessione è funzionale; il rapporto
comunicativo si trasforma in direzione di una maggiore relazionalità"
(M.Morcellini in Morcellini
e Sorice, 1998).
Ora nell'ambito degli studi sui mass media
si tende a distinguere una serie di tipologie correlate con le modalità
comunicative che i canali instaurano col destinatario. Si parla a questo
proposito di sistemi broadcast, narrowcast, multipointcast.
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Broadcasting. Il sistema broadcast o broadcasting
è la forma tradizionale e classica di fruizione mediale. Secondo
la definizione che ne dà Ugo Volli "broadcasting è una comunicazione
in cui l'emittente è una e i destinatari sono molti, generalmente
privi della possibilità di rispondere. La comunicazione è
simultanea e consiste in una larghissima riproduzione del suono nello spazio"
(Volli, 1994), pertanto è un
sistema trasmissivo gerarchico, da uno a molti. La televisione italiana
finora è stata un sistema broadcast, ad esempio, ed in generale
sono sistemi broadcast tutti i media generalisti, in cui si instaurano
processi comunicativi verticali ed in cui il destinatario ha un ruolo prevalentemente
passivo.
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Narrowcasting. I sistemi narrowcast sono più
recenti e caratterizzano la fruizione dei new media. Nel narrowcasting
la comunicazione è interattiva, il destinatario può interagire
con grandi masse di informazione, la struttura del sistema trasmissivo
prevede un rapporto da molti ad uno, ovvero molti canali a disposizione
di un unico soggetto-utente che può scegliere in base ad interessi
ed attitudini personali. La tv via cavo, la pay-per-view, la pay-tv, il
video on demand sono tutti coniderabili sistemi narrowcast, in cui la gestione
del consumo mediale passa direttamente nelle mani del fruitore, il quale
può costruire un palinsesto ideale sfruttando la miriade di canali
tematici che caratterizzano questi sistemi. Il narrowcast prefigura pertanto
una modalità fruitiva personalista ed interattiva, molto vicina
a quella ipertestuale.
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Multipointcasting. I sistemi multipointcast
hanno una architettura reticolare, consentono modalità comunicative
orizzontali, trasversali, da molti a molti, in questi sistemi i punti di
ricezione e di trasmissione sono mobili, instabili, le figure dell'emittente
e del ricevente si confondono. Internet è un sistema multipointcast.
Oggi come oggi si assiste ad un passaggio
da modalità fruitive classiche, quelle dei sistemi broadcast, che
caratterizzano i media generalisti, a tipologie di fruizione mediale più
elaborate ed interattive, incentrate su sistemi narrowcast e multipointcast.
L'innovazione tecnologica permette pertanto un consumo dei mezzi di comunicazione
sempre più interattivo ed orientato verso strategie personali ed
individuali. A tale proposito mi sembra che si possa parlare di una più
generale riconfigurazione della fruizione mediale, le nuove tecnologie
della comunicazione danno la possibilità all'utente di instaurare
un rapporto più diretto coi canali comunicativi, coi testi, con
le informazioni. Pertanto il passaggio dai sistemi broadcast ai sistemi
narrowcast e quello dalla testualità all'ipertestualità possono
essere letti in parallelo, come risultati di un processo continuo di liberazione
ed affrancamento dell'utente da tipologie fruitive orientate e vincolate.
I new media, gli ipertesti, i sistemi multipointcast procedono verso
una ricostruzione degli ambienti comunicativi orientata verso l'individuo,
in prticolar modo "tramite l'interattività, la simulazione,
la multimedialità, il recupero dell'indivisibilità della
sfera sensoriale, il rispetto delle attitudini creative e dell'attività
del fruitore" (Capucci, 1993).
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