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Ipertestualita' e Internet
L'ipertesto è stato pensato, sin dalle prime intuizioni di Nelson, come una struttura intrareticolare, ma soprattutto interreticolare e intertestuale, ovvero l'applicazione principale, per cui questa tecnologia è stata prima teorizzata e poi realizzata, è quella di interconnettere elettronicamente testi lontani nello spazio fisico, ma avvicinabili e collegabili nello spazio virtuale delle reti telematiche. Non è un caso che Nelson accostò quasi subito  la tecnologia ipertestuale alla realizzazione del progetto Xanadu. Pertanto potremo sostenere che l'ambiente più fertile per lo sfruttamento pieno dell'ipertestualità e delle sue peculiarità è la rete, uno spazio  in grado di esplicitare al meglio la dimensione intertestuale degli ipertesti digitali. In effetti un sistema di questo tipo sino a pochissimi anni fa era ancora irrealizzabile e l'editoria ipertestuale si limitava a supporti "fissi", magnetici, come i floppy, od ottici, come i CD-ROM, certamente in grado di esplicitare le potenzialità  multimediali e intratestuali dei nuovi strumenti, ma ancora chiusi nei confini di un dialogo extratestuale limitato, se non addirittura nullo. A potenziare e rendere pienamente operativa l'ipertestualità è stata la creazione di un ambiente ipertestuale-ipermediale in Internet, il cosiddetto World Wide Web o WWW.

Col termine World Wide Web si può indicare un sistema di pubblicazione, presentazione ed interconnessione tra documenti ipertestuali distribuiti su una rete di computer accessibile per mezzo di tecnologie telematiche. C'è da sottolineare che il World Wide Web è stato l'ultimo servizio informativo a venire messo a disposizione su Internet, ma il suo successo è stato tale che, oggi come oggi, per la maggior parte degli utenti, il WWW è sinonimo di Internet, malgrado tale convinzione sia, sul piano strettamente tecnico, poco corretta. Comunque il successo planetario e commerciale di Internet è senz'altro legata alla diffusione di questo strumento. 

La storia di World Wide Web inizia nel 1990, quando Tim Berners Lee, un ricercatore del CERN di Ginevra presenta ai dirigenti del laboratorio svizzero un progetto dal titolo "Information Management: a Proposal". Berners Lee intendeva sviluppare un sistema di pubblicazione e reperimento delle informazioni distribuito su rete telematica che tenesse in contatto la comunità scientifica internazionale . Secondo quanto sostiene lo stesso Berners Lee, "al fine di permettere al sistema di manipolare ogni sorta di informazioni, la speranza è di arrivare ad un sistema di sviluppo che cresca e si evolva con il progetto che descrive. Per questo il metodo di archiviazione utilizzato non deve porre sue limitazioni alla ricerca. Una "ragnatela" di link tra documenti sarà sicuramente più utile rispetto ad un sistema rigidamente gerarchico" (Berners Lee, 1989). 

Le prime ricerche partiranno alla fine dello stesso 1990, ma per alcuni anni il World Wide Web resterà uno strumento alquanto misterioso. Una spinta decisiva al suo sviluppo arriverà solo agli inizi del 1993, quando il National Center for Supercomputing Applications (NCSA) dell'Università dell'Illinois, basandosi sulle ricerche del CERN, svilupperà la prima versione di "Mosaic", il primo browser ovvero il primo programma per la navigazione in rete in grado di sfruttare al meglio le peculiarità del World Wide Web e di estenderne l'utilizzo anche agli utenti meno esperti. 

Con l'avvento questo sistema si è avuta come la realizzazione dell'utopia di Nelson, esiste ora un ambiente ipertestuale globale, capace di ricomprendere potenzialmente tutta la conoscenza umana e di interconnetterla sulla base di legami associativi. In poco tempo il WWW si è imposto come il servizio più usato dagli utenti di Internet, questo successo è sostanzialmente dovuto alla strutturazione ipertestuale e reticolare delle informazioni e dei documenti che caratterizza questo ambiente. Col World Wide Web ai fruitori sono concesse modalità di lettura innovative, fondate su un criterio associativo, interattivo e multimediale. La fruzione ipertestuale on-line si caratterizza per una grande facilità nell'accesso, nella consultazione e nel reperimento di ogni forma di informazione. 

Potremmo ora addirittura spingerci verso una definizione di Internet, da intendersi qui in senso estensivo e non solo come WWW, come una sorta di "ipertesto assoluto", ovvero come la Rete per eccellenza, in cui si realizza una connettività pressoché illimitata fra gli snodi e i frammenti testuali che la strutturano. Internet, consentendo di configurare intere ragnatele di link, rimandi e nessi, apre la strada alla creazione di sistemi di interconnessioni potenzialmente infiniti e concretizza, pertanto, in maniera radicale e quasi estrema, il paradigma dell'ipertestualità. 
 
 


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