Modelli semiotici

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Modelli semiotici 
della comunicazione ed attivita' del fruitore
Nell'ambito degli studi sulla comunicazione la semiotica ha dato un apporto di grande rilievo, contribuendo sul piano teorico al passaggio da un modello comunicativo trasmissivo e gerarchico ad uno relazionale e interattivo. Ora mi voglio soffermare in particolare su quei modelli semiotici della comunicazione che hanno consentito di ridefinire il ruolo e la posizione dell'enunciatario nello scambio comunicativo, in modo da stabilire una relazione fra queste teorie e le caratteristiche proprie della fruizione ipertestuale. 

Un grande passo in avanti negli studi sulla comunicazione fu sicuramente fatto negli anni Sessanta allorchè venne elaborato il cosiddetto modello semiotico-informazionale, in cui si inseriva il problema della significazione nel vecchio modello comunicativo della teoria dell'informazione. Il modello informazionale classico, quello delle prime ricerche massmediologiche, prevede uno schema lineare, in cui fra la fonte di informazione e il destinatario si inseriscono un apparato trasmittente ed uno ricevente connessi mediante un canale, il problema fondamentale in questo modello, che ha un'origine tecnica, è la correzione degli eventuali rumori e delle interferenze fisiche che possono disturbare il segnale. Il seguente schema esemplifica il modello: 
 
 
fonte di 
rumore
|
|
V
fonte 
dell'informazione
>> apparato
trasmittente
>> segnale >> apparato 
ricevente
>> destinatario

In questo modello, detto anche di Shannon e Weaver, la nozione di informazione è legata a quella di segnale, non vi è un contenuto semanticamente determinato, non vi è un significato da veicolare, ma solo un valore matematico legato alle caratteristiche del segnale.

Nel modello semiotico-informazionale la linearità dello scambio comunicativo viene vincolata non più alla trasmissione di semplici segnali, ma ad un processo di codifica e decodifica di precisi fattori sintattici e semantici, ovvero significanti e significati. Eco e Fabbri propongono il modello semiotico-informazionale secondo la seguente rappresentazione:
 
 
fonte >> codifica >> messaggio
emesso
come 
significante
che veicola
un
significato
>>canale>> messaggio 
ricevuto 
come 
significante
>>decodifica >> messaggio
ricevuto
come 
significato

 

Il modello prevede una fonte che emette un messaggio-significante (formale) che veicola un certo significato (sostanziale), il messaggio attraversa un canale e viene ricevuto dal destinatario sotto forma di significante. A questo punto il soggetto ricevente opererà processi di codifica e decodifica per trasformare il significante in significato. Pertanto il modello concede al destinatario un ruolo attivo, lasciando spazio all'eventualità che chi riceve il messaggio lo possa interpretare in maniera distorta, diversa rispetto alle intenzioni dell'emittente, visto che i due soggetti operano i processi di codifica e decodifica sulla base di codici differenti. 

Lo sviluppo degli studi semiotici applicati alle comunicazioni di massa porterà ad una correzione del modello semiotico-informazionale partendo da tre considerazioni: in primo luogo i destinatari non ricevono messaggi singoli, ma insiemi testuali, la nozione di testo estende quella di messaggio a più codici e linguaggi; in secondo luogo gli strumenti che guidano i processi di interpreatazione non sono dei codici strutturati, ma insiemi di pratiche testuali, ovvero un'insieme di competenze che si acquisisce con l'esperienza di fruizioni passate e continuate nel tempo; infine i destinatari non ricevono mai un solo messaggio, ma ne ricevono molti, sia contemporaneamente che in successione nel tempo. Il nuovo modello che scaturisce da queste correzioni è stato denominato, da Eco e Fabbri, semiotico-testuale. 

Un ulteriore apporto della semiotica allo studio dei processi comunicativi si è avuto col modello semiotico-enunciazionale, il quale sottolinea, con maggior evidenza, l'interattività della comunicazione, in quanto teorizza una sorta di scambio e di simbiosi operante fra enunciatario-fruitore ed enunciatore-autore  sulla superficie del testo-enunciato. 

Il merito fondamentale di queste teorie è quello di deipostatizzare e riposizionare i ruoli dei soggetti coinvolti nel processo comunicativo, riconfigurando soprattutto l'opera del destinatario di un messaggio, sia esso un testo complesso o una semplice enunciazione. Se riflettiamo ora sulle caratteristiche della fruizione ipertestuale, con la sua natura creativa ed interattiva, possiamo sicuramente affermare che l'ipertestualità realizza ed invera una forma di decodifica attiva del testo molto simile a quella richiamata dai modelli semiotici. Inoltre se ripensiamo il modello semiotico-testuale in chiave ipertestuale, possiamo certo notare come certe osservazioni, in particolare quella sulla ricezione del messaggio come insiemi testuali, quella sull'interpretazione guidata da pratiche testuali e quella sulla diacronicità e sincronicità dei messaggi, abbiano un'attinenza con le modalità di scambio comunicativo che l'ipertestualità prefigura. 
 
 


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