Il costume femminile

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Poco si sa dell'origine e dell'evoluzione del tipico costume contadino indossato ancora oggi dalle donne più anziane di Tiriolo, ma ben note ne sono le caratteristiche e le funzioni.

Composto da diversi pezzi tessuti o ricavati a mano (panno, jippune, dubriettu, vancale, tuppi, ricciu, mantesinu, suttana, maniche, mandile), il costume delle "pacchiane" ha una struttura costante sulla quale si articola una varietà di ornamenti che mutano in base agli stati d'animo e alle occasioni di chi l'indossa: nei giorni di festa, la donna tiriolese porta tuppi colorati, ricci sfavillanti e si avvolge a nodo la coda del dubriettu (gonna pieghettata); in occasione di lutto dal costume spariscono i colori e il dubriettu si lascia cadere a ruota intorno alle gambe per nascondere il vivace rosso del pannu. Oggi il costume viene comunemente indossato solo dalle donne anziane, non certo per praticità, ma per un senso di abitudine o di inconscia identificazione etnica. Alcuni elaboratissimi ed antichi costumi vengono ancora gelosamente conservati nelle case per essere utilizzati in punto di morte. La mano delle "vicine", nell'accomodare gli abiti sul corpo della defunta, sigilla tra la donna e il suo vestito una profonda unità culturale.

Si riporta di seguito un brano, contenente la descrizione del costume, tratto dal testo di A. G. Strutt "Almanacco calabrese", dell'anno 1951:

"… a Tiriolo eravamo incantati dal costume dei contadini; tanto incantati che ci fermammo a fare lo schizzo di una deliziosa fanciulla. La ragazza che aveva attirato la nostra attenzione, era bruna, sui quindici anni, alta, ben formata, dai lineamenti delicati ed espressivi.

Fin da quando avevo lasciato Roma non avevo visto una giovinetta così carina; anche la ricchezza e la singolarità del suo costume aumentavano non poco la sua bellezza. Aveva un copricapo bianco ricamato sulla fronte, che con un'ampia piega pendeva giù dietro le spalle.

Un giubbotto verde scuro completamente aperto davanti, era allacciato con un cordone giallo, sopra una specie di camiciuola rossa orlata di blu. Maniche corti verdi che arrivavano solo al gomito e non erano tutte di un pezzo col giubbotto, erano attaccate alle bretelle coi nastrini gialli

La sola camicia le copriva il collo, le spalle e le braccia dal gomito ai polsi; la gonna blu lucida era tirata su dal di dietro; un corto grembiulino scuro, guarnito di giallo prendeva il suo posto davanti; ed una sottana scarlatta abbastanza corta da lasciar scorgere un palmo di sottana bianca, che pendeva giù fino a metà della gamba; calzari blu scuri salivano fino alla caviglia e lasciavano i piedi nudi; aggiungete che portava grandi orecchini e numerose collane, coralli, medagliette sacre intorno al collo, e avrete il suo costume esatto. …"

 

 

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