L'arte della tessitura

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L'arte della tessitura ha radici antichissime, già tra le prime civiltà si tessevano preziose e ricercate stoffe. Negli scavi archeologici condotti a Tiriolo sono venuti alla luce i pesi da telaio in terracotta di forma piramidale, con un solo foro, che servivano a tendere la trama dell'ormai identificato telaio greco.

Possiamo, così, affermare che in questi luoghi si tesseva sin dall'antichità.

Nel '600 la produzione serica e la lavorazione della seta avevano notevole importanza nell'economia locale.

Il telaio tutt'ora in uso a Tiriolo è del tipo quattrocentesco diffusosi in quest'epoca un pò ovunque in Italia.

In alcune botteghe artigiane si è ripreso di recente l'uso dell'antico telaio a mano per ricreare i tradizionali tessuti destinati (nella foto particolari del vestito della pacchiana) in passato ed ancora oggi ad arricchire la dote delle ragazze pronte a prendere marito.

Si tesse dunque il lino, la lana, la seta, dando forma a stuoie, scialli e tappeti (mappine, vancali, pezzare) Degno di nota è il caratteristico Vancale, scialle di lana o di seta a fondo nero attraversato da sottili strisce colorate e da ricorenti decorazioni monocrome (greche). Si confeziona pure il ricco e coloratissimo costume tradizionale femminile della pacchiana, che esperte maestre ricamatrici creano riprendendo gli antichi disegni, le preziose e ricercate stoffe di seta e velluto operato, nella continuità dell'uso che ancora oggi le donne anziane di Tiriolo ne fanno nelle occasioni importanti quali le feste di matriminio, battesimo, ecc.

Fino a pochi anni or sono era in uso la lavorazione della ginestra. Tale pianta, raccolta in piccoli mazzetti (Mattulli), era bollita e lasciata marcire nell'acqua stagnante. Quindi era rotolata a spinta con mani e piedi nudi nella sabbia, infine, pulita e filata col fuso era pronta per essere tessuta.

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