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CONSORZIO "API FIDI Como"

Nota illustrativa


 

Per utilità di aggiornamento da parte delle Aziende, alle pagine seguenti proponiamo una scheda illustrativa delle caratteristiche e modalità operative del nostro consorzio di finanziamento "API FIDI Como", che, sin dal 1979, affianca l’API con azione di supporto alle Aziende, svolgendo il ruolo di garante delle Aziende stesse nei confronti di Istituti di credito convenzionati per operazioni di finanziamento.

CONSORZIO DI FINANZIAMENTO

"API FIDI COMO"

INDICAZIONI GENERALI SU FINALITAI,CARATTERISTICHE,

REGOLAMENTO

 

Il Consorzio API FIDI Corno è convenzionato con otto banche operanti nella nostra provincia (Cariplo - Banca Popolare di Milano - Istituto San Paolo di Torino - Popolare di Lecco - Popolare di Bergamo/Credito Varesino - Popolare di Luino e Varese - Banco di Brescia - Banca di Credito Cooperativo Dell'Alta Brianza).

Il Consorzio è nato per operazioni di finanziamento a breve termine (da 5 mesi per linee particolari a 36 mesi per investimenti veri e propri) effettuate dalle nostre Aziende.

Linee di finanziamento possibili:

- investimenti durata 36 mesi

- materie prime durata 24 mesi

- liquidità durata 12 mesi

- 13a / 14a durata 5 mesi

- anticipo imposte durata 6 mesi

- anticipo IVA durata 12 mesi

- linee speciali ecologia durata 24 mesi

- altre "linee speciali" durata 36 mesi

Il plafond finanziabile è di duecento milioni: la durata del finanziamento èdecisa in base alla tipologia degli investimenti, mentre il rimborso avviene in rate trimestrali o mensili con una definizione pratica lasciata al rapporto diretto aziende/banca.

La decisione per la concessione del finanziamento deve avvenire concordemente sia da parte del Consorzio, che da parte dell'Istituto di Credito.

Il Consorzio infatti impegna una sua garanzia per il 50% dell'ammontare del finanziamento a copertura di eventuali insolvenze.

L'adesione al Consorzio viene effettuata dall'Azienda mediante:

- sottoscrizione di una fidejussione pari ad almeno Lit. 1.000.000.=

- versamento della quota "una tantum" di iscrizione, prevista in Lit. 100.000.= per le Aziende associate all'A.P.I., Lit.500.000.= per le Aziende non associate all'A.P.I. .

L'iter procedurale per le richieste di finanziamento è il seguente:

1. compilazione e firma da parte dell'Azienda della domanda su apposito modulo (disponibile presso il Consorzio);

2. presentazione della domanda stessa al Consorzio, accompagnata dai due bilanci più recenti dell'Azienda e da altri eventuali documenti a seconda del tipo di finanziamento richiesto;

3. esame della domanda da parte della commissione del Consorzio con nota positiva o negativa;

4. trasmissione del tutto alla banca per esame e relativa delibera;

5. se anche la decisione della banca sarà stata positiva, viene richiesta all'Azienda la sottoscrizione di una fidejussione per un valore pari al 10% dell'importo deliberato.

A questo punto il prestito diventa operante.

Al momento della concessione del prestito, la banca addebita automaticamente all'Azienda un importo destinato a fondo rischi pari all' 1% annuo della cifra erogata. Per le linee a brevissimo termine (5 - 6 mesi) la percentuale del fondo rischi è ridotta allo 0,50%. Per le "linee speciali" a 36 mesi, il fondo rischi è stabilito nella misura dell'1% una tantum.

Le fidejussioni (iniziale di iscrizione e aggiuntiva su finanziamento ottenuto) sottoscritte dall'Azienda sono da considerarsi come forma di riserva eccezionale per il Consorzio, alla quale attingere in misura proporzionale in caso di insolvenze di Aziende affidate, insolvenze per le quali il Consorzio deve rispondere alla banca nella misura del 50%.

La richiesta di escussione delle fidejussioni è possibile qualora il Consorzio non riesca a coprire l'ammontare a suo carico per l'insolvenza utilizzando la riserva normale costituita dal fondo rischi.

Si tratta comunque di un' ipotesi molto remota, che non si è mai verificata nemmeno nei primi anni di attività del Consorzio, quando il Fondo Rischi era esiguo e quindi esistevano maggiori possibilità che esso fosse insufficiente per fronteggiare le insolvenze.

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