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EURO: ASPETTI CONTABILI E FISCALI


 

A seguito di numerose richieste di chiarimento, forniamo una sintetica relazione sugli adempimenti contabili e fiscali connessi con l’introduzione dell’EURO, alla luce della legislazione nazionale e comunitaria vigente e dei pronunciamenti ministeriali di recente emanazione.

1) La prima problematica da affrontare è relativa agli arrotondamenti.

A tal proposito occorre preliminarmente effettuare la distinzione tra:

- importi autonomi da pagare o contabilizzare;

- calcoli intermedi.

Gli "IMPORTI AUTONOMI" da pagare (o incassare) o contabilizzare sono costituiti ad esempio dall’imponibile, dall’IVA, dalla ritenuta, nonchè ovviamente dal totale di una fattura (elementi fiscalmente rilevanti).

La conversione delle Lire in Euro deve effettuarsi considerando due sole cifre decimali, fermandosi alla cosiddetta unità divisionale minima, cioè il centesimo.

Se la frazione non è inferiore a 0,005 Euro l’arrotondamento deve essere effettuato per eccesso, mentre se la frazione è inferiore a tale ammontare si dovrà arrotondare per difetto: sulla base di ciò, un importo di 10,254 Euro andrà arrotondato a 10,25 Euro, mentre un importo di 10,255 si arrotonderà a 10,26 Euro.

La conversione da Euro in Lire dovrà effettuarsi con arrotondamenti all’unità divisionale minima, cioè alla lira.

Analogamente a quanto detto prima, l’arrotondamento avverrà per difetto se la prima cifra dopo la virgola dell’importo convertito in lire è compresa tra 0 e 4, mentre si dovrà arrotondare per eccesso se la prima cifra dopo la virgola risulta compresa tra 5 e 9.

I "CALCOLI INTERMEDI" sono quei calcoli che vengono effettuati su importi che non vanno direttamente e autonomamente pagati o contabilizzati: in definitiva, trattasi di quei passaggi che si rendono necessari per determinare l’importo finale dovuto.

A titolo di esempio, si consideri il prezzo unitario di un prodotto da moltiplicare per la quantità venduta.

Per questi importi il D. Lgs. 213/98 determina precise modalità di conversione stabilendo l’utilizzo di almeno:

5 cifre decimali per importi originariamente espressi in unità di lire (da 1 a 9 lire);

4 cifre decimali " " " in decine di lire (da 10 a 99 lire);

3 cifre decimali " " " in centinaia di lire (da 100 a 999)

2 cifre decimali " " " in migliaia di lire (da 1000 a 9999)

2) Affrontiamo ora le modalità di emissione delle fatture.

Ricordiamo che, durante il periodo transitorio (1° gennaio 1999 - 31 dicembre 2001) è lasciata libertà di poter emettere fatture in Lire o in Euro (o alcune in Lire ed altre in Euro) ovvero riportare la doppia indicazione degli importi, prescindendo dalla moneta utilizzata per la contabilizzazione delle operazioni.

Qualunque sia la valuta in cui si emette la fattura, tutti gli elementi in essa contenuti (quali l’imponibile, l’imposta e il totale) devono essere espressi nella medesima valuta.

Allo scopo di agevolare i contribuenti è comunque consentita la doppia indicazione in fattura dei dati, sia in Lire che in Euro.

Nella conversione in Euro delle fatture emesse in Lire, l’arrotondamento è effettuato fino al centesimo di Euro, ossia fino a due cifre decimali e gli importi decimali devono essere separati dalle unità mediante i simboli convenzionalmente in uso: in Italia attualmente la virgola.

La conversione in Euro deve interessare gli elementi fiscalmente rilevanti (imponibile, imposta, ritenute, ecc.) contenuti nella fattura, negli ammontari in essa indicati, arrotondandoli secondo il criterio sopra enunciato e sommando gli importi già convertiti in Euro al fine di ottenere il totale nella stessa valuta. Quest’ultimo può anche discostarsi dal totale espresso in Lire, ma è da ritenere che la differenza potrà essere scarsamente rilevante.

Esempio:

Fattura

Imp. 500.000 : 1936,27 = 258,22845                  Arr. 258,23

IVA 100.000 : 1936,27 = 51,64569                      Arr. 51,65

                                                                        ____________

Tot. 600.000 : 1936,27 = 309,87414                           309,88

Si noti come il totale fattura andrebbe arrotondato a 309,87, importo non corrispondente alla somma dei singoli importi convertiti.

L’importo da considerare, sulla base della CM n° 291/E è in questo caso 309,88.

In merito alla conversione in Lire delle fatture emesse in Euro, si precisa che essa va effettuata con gli stessi criteri già descritti, con la conseguenza che dovranno essere convertiti in Lire l’imponibile e l’imposta indicati in Euro nella fattura.

Nel caso in cui dalla conversione degli importi dall’Euro in Lire risultino dei numeri decimali, gli importi medesimi devono essere arrotondati , come già segnalato, alla lira inferiore se la prima cifra dopo la virgola è compresa tra 0 e 4, alla lira superiore se tale cifra è compresa tra 5 e 9. Conseguentemente non risulta applicabile l’art. 21 del dpr n. 633 del 1972 secondo cui, invece, nella fattura l’aliquota e l’ammontare dell’imposta vanno espressi con arrotondamento alla Lira delle frazioni inferiori.

Esempio:

Fattura

Imp. 100 Euro x 1936,27 = Lit. 193.627                193.627

IVA 20 Euro x 1936,27 = Lit. 38.725,4                   38.725

                                                                            _______

Tot. 120                                                        Euro 232.352

Il totale fattura si ottiene sempre sommando l’IMPONIBILE e l’IVA convertiti.

Con riferimento alla conversione delle fatture intracomunitarie (argomento diffusamente trattato nella nostra comunicazione n. 3/35 del 26.1.99), nell’ipotesi di fatture d’acquisto espresse in una delle valute aderenti all’Unione Economica Monetaria, gli acquirenti nazionali dovranno effettuare le seguenti due operazioni:

- convertire gli importi in EURO, con arrotondamento almeno alla terza cifra decimale, per eccesso se la quarta cifra decimale è compresa tra 5 e 9 o per difetto se la stessa è compresa tra 0 e 4;

- convertire successivamente l’importo ottenuto in lire.

Non possono essere utilizzati metodi alternativi di calcolo a meno che non producano gli stessi risultati.

Non è pertanto possibile utilizzare la conversione diretta fra valute diverse (cosiddetto CROSS RATE), poichè si deve necessariamente transitare attraverso l’Euro.

Per quanto riguarda le cessioni INTRAUE, qualora sia emessa fattura in Euro, si rende necessario in ogni caso procedere alla conversione in Lire dell’ammontare dell’operazione ai fini della compilazione della colonna 4 del mod. Intra-1 bis, ferma restando, ovviamente, la possibilità di registrarla in Euro.

TENUTA DELLA CONTABILITA’ FISCALE

Nel periodo transitorio i contribuenti, indipendentemente dal regime contabile adottato (contabilità ordinaria, semplificata, ecc.), hanno la facoltà di effettuare le annotazioni delle operazioni nelle scritture contabili obbligatorie, in Lire o in Euro.

Si precisa che nel suddetto periodo transitorio la scelta tra l’una o l’altra valuta può essere effettuata senza alcuna formalità, essendo rilevante, al riguardo, il comportamento concludente del contribuente, e può aver luogo in qualsiasi momento del periodo d’imposta, senza che ciò comporti necessariamente l’attivazione di nuovi registri contabili, fermo restando l’obbligo di effettuare gli opportuni adattamenti.

Qualora il contribuente intenda tenere la contabilità in entrambe le valute, l’annotazione nel registro delle fatture emesse, fermo restando che l’operazione deve essere registrata una sola volta, sarà effettuata in relazione alla valuta prescelta nell’emissione della fattura. In particolare, saranno utilizzate soltanto le colonne denominate il Lire per le fatture emesse in tale valuta e quelle denominate in Euro per le fatture emesse in quest’ultima valuta.

Si precisa che per le fatture di acquisto, da registrare ai sensi dell’art. 25 del dpr n. 633 del 1972, si applicano gli stessi criteri sopra illustrati con riferimento alle fatture emesse.

Pertanto, nel caso un cui un soggetto riceva una fattura in una delle valute aderenti ovvero in valute diverse, lo stesso può registrarla in Euro o in Lire.


FATTURA/RICEVUTA REGISTRAZIONE

In Lire in Lire o in Euro, dipende dalla moneta di conto(se la contabiltà è in Euro non è necessario riportare le Lire)

In Euro in Lire o in Euro, dipende dalla moneta di conto (se lacontabilità è in Lire non è necessario riportare l’Euro)

In un’altra moneta in Lire o in Euro, dipende dalla moneta di conto (è opportunodi un Paese euro riportare ancora la moneta di fatturazione)

In una valuta diversa in Lire o in Euro, dipende dalla moneta di conto (è obbligatorio(moneta di Paesefatturazione) riportare la valuta di non Euro)


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