3/35 F I S C A L E 26/01/99
FATTURE PER OPERAZIONI INTRACOMUNITARIE DAL 1 GENNAIO 1999
Con Circolare Ministero Finanze n. 291/E del 23.12.98 pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 2 alla G. U. n. 4 del 7.1.99 sono stati definiti i criteri per il trattamento delle fatture INTRAUE in seguito allintroduzione dellEURO.
Con riferimento particolare agli acquisti intracomunitari ci si comporterà come segue:
a) se la fattura emessa dal cedente o prestatore comunitario nei confronti dellacquirente o committente nazionale è espressa in valuta estera aderente allEURO, si dovranno applicare i tassi di conversione in euro delle due monete aderenti (cosiddette parità fisse, vedi nostra comunicazione n. 2/23 del 19.1.1999).
b) se invece la fattura emessa dal cedente o prestatore comunitario nei confronti dellacquirente o committente nazionale è espressa in valuta non aderente allEURO, occorre utilizzare il cambio del giorno di effettuazione delloperazione per la trasformazione di tale valuta in EURO e in seguito convertire limporto ottenuto in lire.
Ricordiamo che gli Stati aderenti allUEM sono solo undici dei quindici appartenenti allUnione Europea (attualmente Gran Bretagna, Grecia, Danimarca e Svezia sono esclusi).
Si riportano sinteticamente qui di seguito le varie fattispecie illustrate nella circolare sopracitata.
CEDENTE FRANCESE CHE EMETTE FATTURA IN FRANCHI FRANCESI
Lacquirente italiano deve innanzitutto convertire i franchi in euro, quindi trasformare limporto ottenuto in lire. Questultimo passaggio, necessario anche quando il cessionario abbia scelto di tenere una contabilità in euro, è indispensabile, oltre che per espressa disposizione contenuta nel Regolamento Ce n. 1103/97, anche per la compilazione della colonna 5 del mod. Intra-2-bis, concernente il riepilogo degli acquisti intracomunitari di beni.
Nelle dichiarazioni Intrastat continuano ad essere utilizzate le due valute dei differenti Stati e non vanno riportati gli importi espressi in euro.
CEDENTE FRANCESE CHE EMETTE FATTURA IN EURO
Lacquirente italiano deve convertire limporto in euro sia in lire italiane sia in franchi francesi. La doppia operazione è necessaria al fine anche della compilazione delle colonne 4 e 5 del mod. Intra-2-bis.
CEDENTE FRANCESE CHE EMETTE FATTURA IN DOLLARI STATUNITENSI
Lacquirente italiano deve innanzitutto convertire i dollari in euro quindi trasformare limporto ottenuto sia in lire italiane sia in franchi francesi. Questo anche ai fini della compilazione delle colonne 4 e 5 del citato mod. Intra-2-bis.
La conversione dollari-euro deve essere eseguita con riferimento alla data di effettuazione delloperazione, se la stessa è indicata in fattura, o, in mancanza, con riferimento alla data della fattura stessa, utilizzando il tasso di cambio giornalmente comunicato dalla Banca dItalia, o, in sua assenza, quello del giorno antecedente più prossimo.
CEDENTE INGLESE CHE EMETTE FATTURA IN STERLINE INGLESI
Dato che il cedente appartiene ad uno Stato non UEM, lacquirente italiano deve in primo luogo convertire le sterline in euro secondo il tasso di cambio giornalmente comunicato dagli organi competenti, e, in un secondo tempo, trasformare in lire limporto ottenuto in euro.