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IL PROBLEMA DELL’ESSERE

I primi filosofi studiano l’origine della realtà mediante dei principi: per Talete è l’acqua, per Anassimandro è l’Apeiron (infinito), per Anassimene l’aria. Pitagora studia il problema dell’essere e della realtà in modo completamente diverso: essendo lui un matematico, riteneva causa delle cose e dell’essere i numeri, poiché essi spiegano come e perché ogni cosa si forma. Il più grande studioso dell’essere è Parmenide. Per Parmenide l’essere è e non può in alcun modo non essere, il non essere non è e non può in alcun modo essere. Da questa definizione trae le caratteristiche dell’essere: ingenerato, incorruttibile (l’essere morendo cadrebbe nel non essere e questo non è possibile), immobile, immutabile, finito, uguale, sferiforme. Per Parmenide pensiero (logos) e essere coincidono. Un ulteriore studio portò Empedocle e Anassagora a migliorare la concezione dell’essere, Empedocle riprese i primi filosofi naturalisti dicendo però che non bastava solo un principio, ma l’unione di tutti i principi (aria, terra, acqua, fuoco).Anassagora adottò invece come principio il nóus (l’intelletto) con infiniti elementi (non solo aria, terra, acqua, fuoco).Completamente diversa la visione di Democrito: per lui l’essere è formato da atomi (visti come unità prima della materia) che si dividono per forma, ordine e spazio.Al periodo naturalista seguì il sofismo che però non si interessò all’essere, se non con Gorgia che assunse una posizione contro l’essere, dicendo che l’essere non può essere pensato, poiché il pensiero non esprime l’essere ma il nulla.Platone affronta la questione dell’essere non più soltanto dal punto di vista gnoseologico (ossia che riguarda la conoscenza) ma anche ontologico (ossia che riguarda l’essere). L’essere quindi ha bisogno delle idee per esistere.Le idee, per Platone sono collocate nell’Iperuranio, mondo metafisico. Tra le idee esiste una gerarchia: uno o bene (principio formale), diade (principio materiale), le idee e per ultimi gli enti matematici. Per l’esistenza delle cose, Platone introduce il Demiurgo che plasma la diade e la chora con le idee (interne poi all’essere creato). Più articolato invece è Aristotele, che amplia ulteriormente la dottrina platonica, pur muovendo delle critiche a Platone per quanto riguarda le idee, che per Aristotele devono essere esterne alla cosa creata. Aristotele studia l’essere con la metafisica che definisce filosofia prima e ne da 4 definizioni: 1) studia le cause e i principi primi, 2) studia l'essere in quanto essere, 3) studia la sostanza, 4) studia Dio e la sostanza immobile. Aristotele raccoglie in una tavola i significati dell'essere: a) l'essere come accidente; b) l'essere come categorie; c) l'essere come vero; d) l'essere come atto e potenza.Le categorie sono le caratteristiche fondamentali e strutturali dell'essere: la sostanza, la qualità, la quantità, la relazione, l'agire, il subire, il dove, il quando, l'avere (lo stato) e il giacere (l'essere in una certa situazione).Struttura dell’essere: a) sostanza (forma essenziale di una cosa, struttura fissa e immutabile che la definisce), b) accidenti (qualità, quantità che può avere o non avere, senza per questo cessare di essere quella determinata cosa).Ogni sostanza forma un sinolo (unione di forma + materia). La forma è la sua natura propria, la struttura che rende quella cosa quello che è, è l'elemento attivo e determinante del sinolo, è la sostanzialità della sostanza (ciò che fa sì che un individuo sia quello che è). La materia è il materiale che compone quella cosa, il sostrato del suo divenire, elemento passivo e determinato, strutturato dalla forma. Dopo Aristotele e Platone, nasce nella Grecia ellenistica il movimento epicureista e successivamente lo stoicismo.La nascita dell’epicureismo rappresenta un passo indietro per la filosofia. Infatti Epicuro riprende la dottrina di Democrito, cioè riprende l’atomismo, gli atomi differiscono da quelli di Democrito per: forma, peso e grandezza. Epicuro afferma che la formazione di tutti gli esseri avviene con il solo movimento degli atomi (clinamen).Lo stoicismo afferma che tutto ciò che esiste è materiale. Il principio primo è il lógos identificato con il fuoco, la materia è un principio secondario.Plotino (stoico) chiarisce l’origine dell’uno (Platone e Aristotele no) e l’origine della materia. L’uno per Plotino si è autoposto e tramite dei passaggi va a formare prima il nóus, poi l’anima (che si differenzia a sua volta), e infine la materia, che ha origine dalla lontananza dall’uno (perde metafisicità).Dopo l’ellenismo troviamo la filosofia cristiana, ed essa cambia radicalmente la filosofia precedente. Abbiamo innanzi tutto una visione rettilinea della storia (al contrario dello stoicismo), una creazione dove Dio è l’essere per eccellenza ed è colui che dà l’essere.Strutturalmente la filosofia cristiana platonica o neoplatonica riprende Plotino (ad esempio Agostino), solo che l’essere non diviene automaticamente, ma secondo una scelta libera di Dio, che crea a propria immagine.Tommaso amplia ulteriormente il concetto di Dio creatore, affermando che oltre all’essere Dio e all’essere mondo vi è analogia; l’uno sta all’altro come la causa all’effetto.Anselmo d’Aosta per dimostrare l’essere Dio presenta il proslogion e il monologion fino ad affermare che Dio è l’essere più grande che si possa pensare.