DEMOCRITO
-
L’anima è
mortale in quanto composta da atomi leggerissimi e in grado di attraversare il
corpo
-
L’occhio del
filosofo deve spingersi oltre la scena mutevole e variopinta del mondo per
cercare di raggiungere la realtà autentica delle cose.
-
I sensi
vengono alla superficie. La conoscenza intellettuale riesce a cogliere l’essere
vero del mondo.
-
La
conoscenza secondo l’atomismo:
a)
Si sviluppa
mediante un’autonoma elaborazione intellettuale e logica dei dati;
b)
Perviene ad
una teoria in grado di spiegare ciò che i sensi si limitano a mostrare;
c)
Perviene ad
una teoria in grado di spiegare ciò che i sensi si limitano a mostrare;
-
Principale
scopo degli atomisti è quello di dar ragione a ciò che i sensi si limitano ad
attestare;
-
Gli atomi
sono pieni, immutabili, ingenerati ed eterni…
-
Tutte le
figure dei corpi dipendono o dalla figura degl’atomi o dall’ordine e dalla
combinazione di essi.
-
Nulla viene
dal nulla e nulla ritorna al nulla;
-
Alla base
del mondo non vi è alcuna intelligenza (Dei), la materia è la sostanza e la
causa ultima delle cose(MATERIALISMO).
-
Metodo di
analizzare le cose che si propone di spiegarle tramite un sistema di “cause
meccaniche” e non di fini o scopi(MECCANICISMO);
-
Si cerca di
spiegare le cose in virtù delle cause;
-
Anche
Democrito afferma che non bisogna cercare lo scopo delle cose bensì le cause;
-
Democrito si
sofferma sulla quantità, non qualità delle cose;
-
Il termine
deriva da sophiés (sapiente); essi
facevano professione di sapienza e la insegnavano dietro compenso
(secondo
Aristotele, Socrate e Platone ciò era scandaloso);
-
I sofisti
erano filosofi dell’uomo e della città (si concentravano su politica, leggi,
religione, lingua…)
-
Caratteristiche:
a)
La sofistica
è definita come “Illuminismo greco”
b)
Hanno per
primi elaborato il concetto di “cultura” (la virtù non dipende dai natali, ma
dal sapere)
-
I sofisti
non sono una scuola compatta di pensatori poiché presentano dottrine distinte e
talora opposte;
-
Tesi
fondamentale: “L’uomo è misura di tutte
le cose, delle cose che sono in quanto sono, delle cose che non sono in quanto
non sono”
-
La posizione
di Protagora è di umanista (in quanto l’uomo è al centro), di fenomenismo (noi
abbiamo sempre a che fare con il fenomeno) di relativismo conoscitivo e morale
(in quanto non esiste una realtà assoluta);
-
In assenza
di verità assolute l’uomo si attiene al principio di scelta per cui l’utile (principio debole dell”Utile”) viene
inteso come il bene del singolo e della comunità;
-
Protagora
sviluppa l’arte del costruire due discorsi contrastanti su di una stessa
questione (discorso doppio);
-
Basamenti
ideologici:
a)
Nulla c’è;
b)
Anche se c’è
qualcosa non è conoscibile all’uomo;
c)
Se anche è
conoscibile è incomunicabile agl’altri;
-
Temi
ricorrenti in Gorgia sono l’agnosticismo
(non si possiedono mezzi adeguati per ammettere o escludere l’esistenza di Dio
e per pronunciarsi riguardo ad un argomento qualsiasi(agnosticismo metafisico)) e lo scetticismo
metafisico (pone in discussone la possibilità umana di conoscere l’essere o
di pronunciarsi intorno al reale)
-
Gorgia
sembra ritenere che l’esistenza sia qualcosa di fondamentalmente irrazionale e
misterioso; gli uomini sono
continuamente preda di un qualcosa che li supera e li tiene in pugno
(essi sono determinati e incolpevoli al tempo stesso) significativo a riguardo è “L’encomio di Elena”;
-
Per Gorgia,
l’arte del ben parlare diviene l’arte della persuasione, chi le detiene ha in mano la città.;
IPPIA
Distinzione tra leggi immutabili (valide in tutti i paesi) e mutabili; preferisce quelle immutabili perché uniscono gli uomini anziché dividerli.
ANTIFONTE
Ritiene vera solo la legge di natura e reputa
falsa quella umana; la legge di natura è la spinta verso il giovevole e la
concordia.
TRASIMACO
La giustizia serve a nascondere gl’interessi dei
potenti (è infatti “l’utile dei più
forti”).
CRIZIA
Anche secondo Crizia le leggi sono strumenti dei
potenti è proprio per farle rispettare che essi inventano il timore degli Dei.
CALLICLE
La legge di natura si identifica con “il diritto
del più forte” e che le leggi civili sono soltanto mezzi di difesa “inventati”
dai più deboli per salvaguardarsi dai potenti.
-
Intese la
ricerca filosofica come un’incessante esame di se stessi e degl’altri;
-
Non scrisse
nulla perché riteneva che uno scritto può comunicare una dottrina, non lo
stimolo alla ricerca perché non vi è modo di avere un dibattito e una
discussione con esso;
-
Socrate è
legato all’Illuminismo sofistico da:
a)
attenzione
per l’uomo e disinteresse per il cosmo;
b)
tendenza a
cercare nell’uomo e non al di fuori di esso i criteri del pensiero e
dell’azione;
c)
le cose si
accettano solo attraverso il vaglio critico e la discussione;
d)
inclinazione
verso la dialettica e il paradosso;
-
Ciò che al
contrario lo allontana da sofisti è:
a)
amore per la
verità e rifiuto di ridurre la filosofia a retorica o esibizionismo;
b)
tentativo di
andar oltre al relativismo conoscitivo e morale;
-
Non si è uomini se fra uomini;
-
Una vita senza esame non è degna di essere
vissuta;
-
Sapiente è soltanto chi sa di non sapere;
-
Nessuno pecca volontariamente e chi fa il male lo
fa per ignoranza del bene;
-
La tesi
chiave della morale di Socrate è la virtù intesa come ricerca e scienza.
-
Caratteristica
fondamentale di Socrate è l’ironia
consisteva cioè nel fingersi ignoranti rispetto all’interlocutore onde
confutare meglio le sue certezze (rappresenta il metodo usato da Socrate per
svelare agli uomini la loro ignoranza e per gettarli in una situazione di dubbio)
-
Dopo la
sottile arte dell’ironia, il filosofo, utilizzava quella della maieutica che consisteva nell’aspetto
positivo – ricostruttivo, il quale così facendo aiutava il prossimo tramite
domande a “partorire” la verità che quest’ultimo custodiva.
-
Socrate per
primo approda alla definizione di “Concetto” ossia della definizione universale
di una determinata cosa, non una definizione data tramite esempi;
-
Per il
filosofo la virtù non è la bellezza del corpo o la ricchezza, bensì le virtù
sono i valori dell’anima, che si riscontrano e ritrovano nella conoscenza;