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 Zenodoto di Efeso.  Zenodoto, attivo nel primo quarto del III secolo A.C., curò edizioni di omero e dei lirici, ma non ha lasciato né scritti esegetici né trattazioni monografiche di singole questioni controverse. Per questo è particolarmente difficile ricostruire le motivazioni delle scelte testuali di Zenodoto, che si sono conservate negli scoli.

Nel caso di Omero, Zenodoto si trovò di fronte ad un gran numero di testi largamente divergenti , che lo costrinsero a operare una scelta tra le varianti.

Le lezioni di Zenodoto hanno spesso provenienza documentaria e non congettuale.

La sua prudenza nel correggere il testo sembra comunque testimoniata dall’invenzione dell’obelos , un segno critico che indicava i versi considerati non autentici dall’editore. A Zenodoto risale la tradizionale divisione dell’Iliade e dell’Odissea in 24 libri. Poche tracce abbiamo delle edizioni dei lirici.

 

Callimaco . Callimaco non ebbe mai la sovrintendeza della biblioteca di Alessandria, ma contribuì in maniera determinante a rendere accessibile l’immenso patrimonio librario raccolto dai Tolomei. Si occupò di antichità teatrali e di  agoni, si impegnò anche nell’organizzazione delle raccolte dei lirici.

 

Apollonio Rodio. Successore di Zenodoto alla guida della biblioteca fu Apollonio Rodio, che contestò i risultati delle ricerche del predecessore in un Contro Zenodoto, compose il primo trattato Su Archiloco di cui abbiamo notizia e si occupò di problemi di autenticità del corpus esiodeo. Nel campo della filologia sembra che Apollonio abbia preferito non accettare l’edizione omerica di Zenodoto, e abbia scelto le lezioni delle vecchie edizioni correnti.

 

 

 

 

Eratostene di Cirene .   Nativo di Cirene come Callimaco unì interessi letterari e      scientifici

 

L’attività critica.  Nel campo che ci interessa più da vicino Eratostene scrisse un trattato Sulla commedia Antica. Molto meno sappiamo dei Grammatikaa in due libri, forse una miscellanea filologica. Nei suoi Geografika, nei quali contestava lo sterile accanimento di chi considerava omero una fonte storica, sottolineando che lo scopo dei poeti è dilettare, non insegnare.

 

Paradossografia. Con il termine paradossografia si designa un genere letterario che nasce con Callimaco: la raccolta di qaumata , coiè di fatti naturali straordinari, di eccezionali opere dell’uomo.

 

Aristofane di Bisanzio.  La cronologia tradizionale 8 fondata sul presupposto che Aristofane sarebbe succeduto ad Eratostene ala sua morte) colloca la vita di Aristofane tra il 225 e il 180 a.C. Aristofane fu continuatore di Callimaco nell’opera di catalogazione e di attribuzione.

Grazie alla testimonianza delle raccolte dei commenti ad Omero a noi pervenute, possiamo ricostruire con una certa precisione il metodo seguito da Aristofane nel suo lavoro editoriale. Non ci è dato però di ricostruire compiutamente la fisionomia delle sue edizioni omeriche; segni critici e annotazioni marginali sono spesso caduti o sono stati alterati nel corso della tradizione.

Nel campo della poesia lirica, Aristofane si dedicò alla classificazione dei generi e alla colometria ( impaginazione del testo9.

Per quel che riguarda la poesia scenica, alle edizioni di Aristofane risalgono i primi tentativi di colometria delle parti corali e le  upoweseis proposte alle tragedie e contenenti notizie sulla trama, la data di rappresentazione, le altre opere presentate nella stessa occasione e l’esito del concorso drammarurgico. Del lavoro svolto da Aristofane sulla poesia comica abbiamo poche tracce, ma si può supporre che fosse analogo a quello della tragedia.

E’ il caso di ricordare che l’opera di Aristofane e degli altri filologi mirava ad incidere sulla prassi didattica. I filologi alessandrini, infatti, allestirono i canoni non tanto come astratto esercizio di classificazione e valutazione letteraria quanto come contributo alle scelte educative: i poetarum iudices  ( così Quintiliano chiama gli antichi grammatici) , in un mondo ormai dominato dalla comunicazione scritta, si arrogano un compito che , in epoche precedenti, era stato dei rapsodi, dei kritikoi, dei filosofi.

Aristofane ha un posto importante anche nella storia della lessicografia: la sua raccolta di lexeis organizzata per categorie ( neologismi, denominazione delle età, termini di parentela).

Come le ricerche lessicografiche , anche quelle grammaticali sono connesse all’attività editoriale.

 

Aristarco di Samotracia : Il successore di Apollonmio fu Aristarco di Samotracia,. Diresse la biblioteca in un periodo di frequenti e gravi crisi dinastiche. Aristarco si dedicò ad n’intensa opera che coinvolse non solo omero, ma anche la restante poesia epica, lirica e drammatica e la prosa.

La nostra conoscenza di Aristarco si basa essenzialmente sugli socli del codice Veneto Marciano 454 dell’Iliade. Il metodo arisctarcheo , normalmente riassunto nella formula “ spiegare omero sulla base di omero” , era basato su un’approfondita conoscenza della lingua omerica e sull’impiego di tutti gli strumenti di analisi che allora erano disponibili: correttezza morfologica e sintattica, metrica, coerenza narrativa , rispetto del principio del prepon . presupposto della critica aristarchea è che il grande poeta dell’Iliade e dell’Odissea era di gran lunga superiore ai poeti del ciclo epico.