Il valore politico delle tragedie di Eschilo

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Eschilo nelle sette tragedie pervenuteci non ha come tematica fondamentale la politica ma, per il fatto stesso che queste venivano messe in scena davanti all'intera cittadinanza, e che le funzioni fondamentali dello spettacolo tragico erano l'educazione etico- religiosa e la fondazione della realtà, alcuni motivi politici sono chiaramente individuabili; inoltre Eschilo compone l'unica tragedia, tra quelle che noi conosciamo, che affronti un argomento storico anziché mitico: i Persiani.

La tragedia più antica di Eschilo giunta fino ai nostri giorni fa riferimento a quello che i Greci ritennero l'evento più importante della loro storia: la sconfitta dei "barbari"; essa fu rappresentata solo otto anni dopo la vittoria di Salamina e parla della sciagura di Serse, inserendo una vera e propria propaganda nei confronti della flotta ateniese che aveva sbaragliato quella persiana e che, con la lega Delo-Attica, si era affermata come la più grande potenza navale del Mare Mediterraneo. 

Affermazioni politiche si trovano nella tragedia Sette contro Tebe in cui si dice che qualora chi comanda la città si comporti in modo sbagliato non deve essere punito, ma deve continuare ad essere rispettato, in quanto ciò che ha fatto, il più delle volte, lo ha realizzato per il bene della suo popolo. 

Valori politici si possono trovare anche nella trilogia Orestea, dove trionfano democrazia e diritto: le Erinni, da vendicatrici di un mondo arcaico, vengono trasformate da Atena in Eumenidi, divinità benevole di un mondo nuovo dove non esiste più la vendetta personale, dove, con la limitazione dei poteri dell'Aeropago, il poeta e la città di Atene mostrano la loro adesione ad una politica moderata caratterizzata dall'equilibrio e dalla saggezza.
Qualche critico intravvede nelle tragedie di Eschilo, compiute in un momento di passaggio dalla tirannide alla democrazia, l'animo di un retrivo conservatore; in realtà egli ha un grande rispetto per gli antichi valori, come la fede nella patria e negli dei, la libertà dall'oppressore, ma nello stesso tempo produce anche stimoli nuovi, sente il bisogno di un compromesso tra aristocrazia e comunità cittadina, in lotta per il progresso sociale e culturale, come avviene nella trilogia Orestea.
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