Trasformazioni del teatro

Il teatro ha subito varie modificazioni nel tempo; il primo tragediografo ateniese fu Eschilo, seguito poi da Sofocle ed Euripide.

Nell'ambito scenografico Eschilo fu il primo ad inserire un'imponente scenografia che fu modificata da Sofocle con l'introduzione della skhnografi,a, cioè di scenari e sfondi di palcoscenico dipinti, mentre Euripide basava tutto sui colpi di scena.

I personaggi, in Eschilo, erano divinità mostruose o comunque personaggi legati all'etica arcaica; in Sofocle i personaggi invece erano figure di grande spessore individuale in Euripide gli eroi antichi quasi scompaiono sostituiti dagli figure affini agli uomini comuni, e dei primi ne rimangono solo debolezze e fragilità.

I drammi di Eschilo avevano un carattere prevalentemente corale che però diminuisce con l'inserimento, da parte sua, del secondo attore sulla scena; in Sofocle i coreuti passano da 12 a 15 e il coro funge da protagonista, dando rilievo alla sua statura eroica; in più Sofocle viene indicato come colui che inserì un terzo attore con funzioni sceniche ridotte. Euripide invece emargina totalmente il coro dall'azione ricorrendo sempre all'intreccio e ad un lieto fine della tragedia.

In ultima analisi Euripide affidò il finale ad un "deus ex machina", che sottolinea la tendenza di Euripide a risolvere in modo inatteso alcune situazioni.

 

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