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LA VITA

 

Italo Svevo è lo pseudonimo di Aron Hector Schmitz.

" … sembra affratellare la razza italiana e quella germanica".

 

Nasce a Trieste nel dicembre 1861. a tredici anni si reca in Baviera a studiare, e qui entra in contatto con le opere di scrittori e filosofi tedeschi che lo influenzeranno molto(Schopenhauer).

Inizia a lavorare in una banca a Trieste e, dopo essersi sposato, si avvia alla carriera industriale.

Sviluppa una stimolante amicizia con James Joyce (che dimorava a Trieste). Sarà proprio Joyce a farlo conoscere all’opinione pubblica e adargli la prima fama.

 

LA CELEBRITÀ’ GIUNGE IN CHIUSURA DI VITA E SVEVO LA CONOSCE BREVEMENTE, perché muore nel settembre del 1928, a causa di un incidente stradale.

 

 

 

 

 

SVEVO E IL SUPERAMENTO DEL NATURALISMO

Le innovazioni che Svevo apporta al romanzo contribuiscono a superare definitivamente il Naturalismo e i suoi canoni: impersonalità dell’arte e narratore onnisciente.

 

Svevo supera gradualmente il Naturalismo, fino ad arrivare alle straordinarie innovazioni de "LA COSCIENZA DI ZENO":

 

 

 

 

 

 

 

CARATTERI COMUNI NEI TESTI SVEVIANI

  1. La figura dell’inetto.
  2. Es. - Nell’"Assassinio di via Belpoggio", il protagonista si autodenuncia.

    Questa concezione è riconducibile alla filosofia di Schopenhauer, che distingueva gli uomini in due categorie:

    La figura dell’inetto traduce la CRISI ESISTENZIALE dell’uomo novecentesco, che non riesce a ritagliarsi un ruolo autonomo in una società dominata dai valori economici, la ricerca del successo e la "massificazione dell’individuo". (In cui l’individuo non esiste più come entità unica e autonoma, ma come parte di un tutto).

     

    1. La scrittura analitica e problematica
    2. La scrittura diventa uno strumento di conoscenza degli eventi e dei personaggi, in chiave, però, psicologica.

      Le vicende non si conoscono più in modo realista, ma secondo la lettura che la coscienza del narratore fa di esse.

      È la coscienza del protagonista a descrivere, attraverso la sua ironia (spesso autoironia) contraddittorietà e imprevedibilità.

       

    3. Concezione della malattia

    La malattia diventa uno STATO NORMALE DELL’UOMO.

    Svevo (e più in generale gli intellettuali del tempo) vede nella malattia un’opposizione e una via d’uscita al banale quieto vivere borghese. Egli non vuole "piegarsi" al buon senso comune, alla normalità borghese, basata su una vita salubre e tranquilla.

    EVOLUZIONE LETTERARIA

    Inoltre partecipa, in quegli anni, alla redazione del giornale irredentista (esaltazione dei valori nazionali, contro la dominazione straniera), "L’Indipendente".

    ETTORE SCHMITZ:

    Serio lavoratore, integrato nel modello di vita borghese del tardo Ottocento.

    ITALO SVEVO:

    Intellettuale eversivo, che non ottiene il successo meritato, perché troppo in anticipo sui tempi e antitetico alle mode letterarie del tempo ( D’Annunzio).

     

     

     

     

    "UNA VITA"

    È il primo romanzo di Italo Svevo, pubblicato a spese dello stesso autore nel 1892. Il titolo primitivo dell'opera era "Un inetto".

    Questo romanzo associa elementi naturalistici ad elementi del tutto innovativi: la descrizione minuziosa e monotona delle giornate del protagonista non è obiettiva e impersonale, ma è riletta e scandita dalla COSCIENZA del protagonista che esprime il suo rifiuto per la società borghese e la sua incapacità di lottare per affermarsi.

    NATURALISMO: cornice esteriore

    MONOLOGO INTERIORE: il protagonista tenta di analizzarsi, tenta di nascondere a se stesso le proprie nevrosi.

    Trama: il protagonista è un piccolo-borghse, Alfonso Nitti, costretto a lavorare in banca (lavoro ripetitivo e spersonalizzante). A disagio per l'estrazione contadina e la sua inadeguatezza nel mondo cittadino, si consola e si esalta convincendosi di essere superiore agli altri: vive di fantasia e cerca nella letteratura un'alternativa ad una società fondata sulle leggi economiche del profitto.

    Egli cerca di superare la sua frustrazione di impiegato tentando di sedurre la figlia del padrone della banca, ma non riesce a comportarsi come un arrampicatore sociale (abbandona la ragazza senza motivazioni spiegabili) e si uccide.

    NON PUO' ACCETTARE UNA VITA CHE SIA SOLO LOTTA E CHE LO STRAPPA DAL SOGNO.

    SUICIDIO: presa di coscienza della propria inettitudine e che è inutile continuare a vivere senza volerlo.

    "SENILITÀ"


    Prima edizione: 1898 – Seconda edizione, in parte modificata a livello linguistico, per adeguarsi alla lingua neutra e convenzionale del tempo 1927.

    Svevo è comunque consapevole del fatto che la sua opera non necessita di un’"epurazione dai dialettismi e dagli arcaismi con i quali viene introdotta una profonda INDAGINE PSICOLOGICA.

    Racconto e indagine di una condizione psicologica.

    Trama:

    Il romanzo è il racconto dell’avventura amorosa che EMILIO BRENTANI si concede con una giovane seducente, ma altrettanto traditrice: Angelina.

    Egli è un impiegato che nei circoli cittadini gode di una piccola fama di letterato. Non è soddisfatto della sua vita e si rammarica di averne sprecata una larga parte. Emilio invidia un suo amico, lo scultore Belli, che ottiene successi, soprattutto con le donne.

    Vive con la sorella Amalia, non più giovane, che incarna quasi la figura di una madre.

    È in questo contesto che inizia per lui l’avventura amorosa con Angiolina, in cui egli si lega a lei in modo tanto più forte, quanto lei più lo tradisce.

    Emilio si divide tra il letto della sorella malata e la scoperta di nuovi tradimenti di Angiolina, fino a quando decide di vegliare al capezzale di Amalia, fino alla sua morte.

     

    Il romanzo è in parte autobiografico.


    La SENILITÀ' è vista qui come "l’antica abitudine a piegarsi su se stesso e analizzarsi" scoprendo la propria incapacità a immergersi nella lotta per l’esistenza.

    SENILITA': CONDIZIONE PSICOLOGICA , prima che anagrafica; manifestazione affina all’inettitudine di Alfonso Nitti.

    Il romanzo è compatto nello spazio (TRIESTE) e nel tempo (circa UN ANNO).

    La compattezza si rivela anche nel numero dei personaggi fondamentali: 2 uomini e 2 donne.

     

     

     

    Personaggi:

    Angiolina e Amalia sono figure COMPLEMENTARI e ANTITETICHE e rappresentano le caratteristiche di due vite per Emilio opposte e separate, ma parallele.

    ANGIOLINA AMALIA

     

    fuga nel pericoloso vita tranquilla,

    gioco amoroso ma banale e noiosa

     

    E' Emilio a scandire il racconto e a presentare i personaggi secondo la sua coscienza.

    GLI ANNI DEL SILENZIO E DELL’AMICIZIA CON JOYCE

    Dopo gli INSUCCESSI di "Una Vita" e "Senilità", Svevo si convince a rinunciare alla letteratura e a farne uno svago personale, uno strumento di riflessione e autoanalisi.

    In questo periodo, detto, "di silenzio" sono presenti, però, numerose composizioni letterarie che Svevo non pubblica:

     

     

    Nel periodo "di silenzio", Svevo vive anche una frenetica attività lavorativa, che lo porta a viaggiare molto: Istria, Francia, Inghilterra.

    In occasione della cura psicoanalitica del cognato, presso Freud, Svevo entra in contatto con le teorie del medico viennese, che andranno ad arricchire la già presente introspezione psicologica delle sue opere, nella COSCIENZA DI ZENO.

     

     

    "LA COSCIENZA DI ZENO" (1923)

    Romanzo che si presenta come un’autoanalisi, provocata dal "Dottor S.".

    Il protagonista, ZENO COSINI, in cura da uno psichiatra, rifiuta le teorie e i metodi del dottore e decide di indagare la sua psiche personalmente.


    "DOTTOR S." Sigmund Freud?

     

    Italo Svevo?

    Il romanzo è articolato in capitoli monotematici che si susseguono senza far riferimenro a una successione cronologica definita.

    Zeno Cosini è un personaggio enigmatico; la sua ambiguità non riesce ad essere superata (risolta, capita) dal lettore, perché egli con la sua coscienza (attraverso lapsus, rimozioni…) maschera la realtà e i veri moventi delle azioni.

    Nella sua vita egli SCEGLIE LA LIBERTÀ, evitando di affrontare scelte definitive: fumo o disintossicazione, moglie o amante, salute o malattia, sogno o realtà…


    EGLI NON COMPIE UNA SCELTA DEFINITIVA
    ad es.: arriva a smettere di fumare numerosissime volte, per poi ricominciare altrettante.

     

    La vicenda è costruita sotto forma di DIARIO IMMAGINARIO di Zeno Cosini. Svevo afferma che Zeno è il fratello degli altri 2 protagonisti dei libri precedenti, ma egli è più vecchio e più ricco

    Si sente però infelicissimo di non potervi partecipare.

    Rispetto agli altri 2, è ancora più inetto. Egli "inciampa nelle cose" e per molte sue azioni risulta essere un personaggio comico.

    Il romanzo è la storia della sua vita e delle sue cure.

    È scandito in 8 capitoli di diversa lunghezza, che non rispettano la cronologia tradizionale, ma ricostruiscono la narrazione in un "TEMPO MISTO".

    il tempo della coscienza che rilegge gli avvenimenti

    La coscienza rivive tali eventi, trovando delle associazioni mentali libere, riconducibili all’analisi freudiana, che li collegano ad idee del tutto opposte.

    Il lettore viene a conoscenza dell’inconscio del protagonista, delle sue nevrosi, delle sue ambiguità e falsità.

    LA DESCRIZIONE CHE IL LETTORE HA DELLA REALTÀ NON È OBIETTIVA, MA FILTRATA DALLA COSCIENZA DEL NARRATORE-PROTAGONISTA, che rivela solo ciò che vuole rivelare.

    SCANSIONE DEI CAPITOLI:



    1. Prefazione
      : lo psicanalista, Dottor S., che ha vuto in cura Zeno, spiega di avergli consigliato di scrivere la propria autobiografia e ne rivela l’INATTENDIBILITÀ ( falsità di Zeno).
    2. Preambolo: Zeno racconta gli inizi dell’autoanalisi.
    3. Il fumo: i continui tentativi di Zeno di cessare di fumare, fino al volontario ricovero in una clinica dalla quale riesce a fuggire.
    4. La morte di mio padre: ultimi incontri tra Zeno e il padre, che lo giudica un INETTO fino alla morte.
    5. La storia del mio matrimonio: maldestro corteggiamento di Zeno alle 4 sorelle Malfenti, fino al matrimonio con Augusta.
    6. La moglie e l’amante
    7. Storia di un’associazione commerciale: le fallimentari iniziative di Zeno e del cognato Guido, che si uccide senza volerlo.

    8. Psicoanalisi
      : sotto forma di diario. testimonia la guarigione di Zeno, dovuta all’avvento della guerra CONSAPEVOLEZZA CHE OGNI SFORZO PER DARCI SALUTE È VANO.

     


    Conclusione amara, a cui Zeno arriva con ironia. Egli diviene consapevole di ciò che è la vita cioè che non va presa sul serio.

    Cadono i complessi di inferiorità e insicurezza nei confronti degli altri: viene dimostrato che ogni successo nella vita è dovuto al caso.

     


    Doppia introduzione sta ad indicare le 2 possibili antitetiche letture del romanzo

    1. Dottor S.

    Giustifica l’antipatia che il paziente nutre per lui, ricorrendo a un significato terapeutico. Subito dopo, però, dichiara di aver "curato" con metodi poco ortodossi il suo paziente, fino al totale fallimento della terapia, dovuto, a suo dire, alla fuga del paziente.

    1. Zeno

    Inizia subito con molta ironia, affermando di essersi sottoposto, in assenza del medico, ad un’autoanalisi, che termina però in un sonno profondo.

    ANCHE QUI LA PSICOANALISI RISULTA ESSERE INUTILE E, ANZI, VIENE ADDIRITTURA MESSA IN RIDICOLO.

    Il lettore non sa, quindi, che chave di lettura scegliere:

     

    IN OGNI CASO NON C’È UNA VERITÀ', MA UNA MOLTEPLICITÀ DI VERITA'.

    IL "CASO SVEVO"

    "LA COSCIENZA DI ZENO" e il suo autore raggiungono successo grazie all’intervento di Joyce (che rivela Svevo agli italianisti parigini) e dell’intellettuale trietino Bozlen. 1925-26.


    INIZIA IL "CASO SVEVO" CHE PER DECENNI DIVIDERÀ LA CRITICA.

    Al centro di indagini critiche spesso ostili è stata la lingua usata da Svevo, a volte poco apprezzata.

    LINGUA: dimessamente monotona, è utile come "calco" della parlata triestina e come STRUMENTO IMPASSIBILE DI DIAGNOSI PSICOLOGICA.

    IL TEATRO

    Poco conosciuto e apprezzato.


    "Le ire di Giuliano"
    "Un marito" acuta e spietata indagine della vita matrimoniale borghese.


    "La rigenerazione"
    smascheramento dei riti e dei miti borghesi.

    GLI ULTIMI ANNI

    Intensa attività letteraria.

    Quarto romanzo – incompiuto: "Il Vecchione" o "Il Vegliardo".


    Si pensa fosse la continuazione della Coscienza di Zeno un vecchio, con acuta ironia, ripercorre le tappe della propria esistenza e affronta senza timore i tempi nuovi.