Don
Abbondio e i bravi.
D.A. è il parroco
del paese in cui abitano i promessi sposi Renzo e Lucia. E' un uomo debole e
servile e viene affrontato dagli uomini di Don Rodrigo, un prepotente signorotto,
che gli intimanodi non celebrare il matrimonio tra i due innamorati; D.A.
spaventato promette di ubbidire.
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D.A. tornava
dalla passeggiata verso casa, il 7 novembre 1628. Diceva tranquillo le sue
preghiere, e tra un salmo e l'altro chiudeva il suo libro delle preghiere
tenendovi per segno l'indice della mano destra e dava un calcio ai ciottoli che
trovava davanti a sè. Dopo la curva la srada era diritta e si divideva in due
viottoli come un' ipsilon.
Il prete girò e
guardò come al solito il tabernacolo, ma vide una cosa insolita che non avrebbe
voluto vedere.
Due uomini
stavano (uno impiedi appoggiato al muro con le braccia incrociate e l'altro
seduto sul muro basso con una gamba penzolante). Dal loro aspetto si capiva
subito che tipo di uomini fossero. Avevano una reticella verde per tenere i
capelli dalla quale usciva un enorme ciuffo; due lunghi baffi, una cintura
lucida di cuoio, due pistole, un corno con polvere da paro, un coltellaccio,
gonfi e grandi calzoni, uno spadone; a prima vista sembravano due
"bravi" (uomini violenti al servizio di Don Rodrigo).
Era evidente che
apettassero qualcuno, ma quel che dispiacque più a Don Abbondio che l'atteso
fosse proprio lui, siccome gli andavano incontro. Si domandò se avrebbe potuto
imboccare qualche strada tra lui e i bravi ma non c'erano altre vie. Si domandò
cosa avesse fatto per attirare la loro attenzione e cosa gli avrebbero detto.
Si allargò il colletto e guardò se ci fosse qualcuno: ma nessuno era presente
oltre a loro tre.
Che fare? Non
c'era tempo per tornare indietro e scappare era come invitarli ad inseguirlo.
Affrettò il
passo, iniziò a pregare a voce alta e si sforzò di fare un sorriso, ma davanti
ai bravi si fermò su due piedi.
-Signor curato,-
-Cosa domanda?-
-Lei ha
intenzione di sposare Renzo Tramaglino e Lucia Mondella!-
-Voi siete uomini
di mondo, io non centro...-
-Or bene, questo
matrimonio non s'ha da fare, nè domani nè mai!-
-Io non ci
guadagno nulla...-
-Se la cosa si
deciderebbe a parole lei vincerebbe. Noi non vogliamo saperne di più. Uomo
avvertito... lei ci intende. Se farà il matrimonio se ne
pentirà!(bestemmiando). Don Rodrigo le dice questo e la saluta caramente.-
-Se mi suggerite
qualcosa...-
-Suggerire a lei
che sa il latino!?! Cosa vuole che diciamo a D.R.?-
-Disposto sempre
all'ubbidienza.-
I bravi lo
presero alla lettera e se andarono anche se D.A. avrebbe voluto trattare
ancora. D.A.rimase a bocca aperta, come incantato, poi andò a casa tremolante e
impaurito.