Clara Campi
La vicenda
inizia durante le prime luci dell’alba, quando scoppia un incendio in casa
Trao, dove vivono Don Ferdinando, don Diego e la sorella Bianca,un tempo ricchi,
ma ora ridotti in miseria, scoppia un incendio, dove accorre tutto il paese.
Nel parapiglia generale, i due fratelli cercano Bianca, mentre mastro don
Gesualdo tenta di convincere la gente a spegnere il fuoco, preoccupato che si
possa estendere fino a casa sua. Bianca
viene scoperta dal fratello con un uomo, Don Ninì, figlio della baronessa
Rubiera, una loro parente ricca.
Il giorno seguente, Don Diego si reca dalla
Baronessa che si dichiara pronta ad aiutarli, anche se senza troppa convinzione,
e, quando viene sapere della relazione del figlio con Bianca, si arrabbia molto
ma fa intendere che non ha intenzione di farli sposare. Oltretutto, Don Ninì
deve sposare Donna Fifì, una ragazza ricca e superba.
Durante un
ricevimento, i parenti dei Trao discutono sull’eventualità di far sposare
Bianca con Mastro Don Gesualdo.
Pensano che
permettere a Don Gesualdo di imparentarsi con loro sia un disonore, ma
d'altronde per Bianca non ci sono molte altre possibilità, in quanto senza dote
e disonorata, e pensano che sia la soluzione migliore.
Don Gesualdo
non sa se sposare Bianca o meno. Si
reca a controllare i muratori che aveva lasciato sotto la sorveglianza del
fratello Santo e si arrabbia con lui, perché non si impegna affatto nel
lavoro. Parla con Diodata, sua serva
fedele ed innamorata, le chiede scherzando se ha qualcuno che la corteggia.
Infine le dice dell’opportunità di imparentarsi con i Trao e la ragazza si
rattrista.
Accade un
incidente: il crollo di un ponte e tutti se la prendono con Mastro Don Gesualdo
Don Luca
cerca di convincere Bianca a sposarsi con Don Gesualdo. Infine la ragazza accetta solo per salvare
l’onore macchiato dalla sua storia con il cugino.
Mastro don
Gesualdo e Bianca si sposano, benché non abbiano la benedizione dei fratelli di
lei.
Nel paese si
mettono all’asta le terre comunali, e Mastro Don Gesualdo le compra. Ciolla vuole scatenare una sommossa contro
di lui.
Inizia la
rivolta per protestare; nel paese si pensa che non sia giusto che le terre
comunali vadano tutte a Don Gesualdo
Don Diego, il
fratello di Bianca, si ammala e muore.
Bianca, incinta da vari mesi, sviene per il dolore, e viene chiamato un
medico.
Mastro Titta,
il parrucchiere delle attrici, consegna a donna Fifì una lettera lasciva di Don
Ninì indirizzata ad una commediante.
Bianca
partorisce una bambina che assomiglia incredibilmente a Ninì Rubiera.
Donna Fifì
dice a Don Ninì della lettera e lo lascia. Si crea un gran trambusto a teatro,
ma l’attrice dichiara di non conoscere e di non voler conoscere Antonio
Rubiera, ma dopo vari regali di Ninì, che si indebita per comprarli, decide di
incontrarlo.
La baronessa
Rubiera scopre della storia tra Ninì e l’attrice e degli sperperi fatti dal
figlio e per la rabbia si ammala e diventa muta.
Isabella, la
figlia di Bianca e di Mastro Don Gesualdo, ma in realtà concepita da Don Ninì,
viene mandata in collegio per volere di Gesualdo, anche se Bianca era
contraria. Isabella si rifiuta di farsi
chiamare Motta, perché è una Trao e prova una forte ostilità verso il padre.
Scoppia
un’epidemia di colera a Palermo e Isabella viene mandata a casa.
La famiglia
di Mastro don Gesualdo si trasferisce in campagna per scampare al colera. Bianca sta male.
Isabella
conosce un giovane poeta, Corrado la Gurna, di cui si innamora.
Si presenta
Nanni l’orbo, sposato con Diodata, con i figli della moglie e di Mastro Don
Gesualdo, che hanno chiamato Nunzio e Gesualdo, chiedendo delle terre. Di malavoglia, Don Gesualdo gliele concede.
Mastro Don
Gesualdo torna in paese, perché il padre Nunzio sta male. Nunzio muore, Nanni l’orbo
si ripresenta con i figli illegittimi di don Gesualdo e chiede delle altre
terre.
I fratelli di
Gesualdo si spartiscono l’eredità.
Mastro Don
Gesualdo fa arrestare Corrado, lo vede come una minaccia per la figlia, che
manda momentaneamente in monastero.
Decide di far
sposare a Isabella il Duca di Leya; la ragazza non vuole ma infine cede al
volere del padre e si trasferisce nel palazzo del Duca a Palermo.
Isabella
minaccia di suicidarsi perché è infelice con il Duca, uomo spietato non
innamorato di lei e che ha sperperato la dote.
Bianca sta
per morire e vorrebbe vedere la figlia, anch’essa cagionevole di salute.
Mastro don
Gesualdo viene abbandonato anche dai servi.
Bianca fa
promettere al marito di non risposarsi e muore.
Mastro Don
Gesualdo rimane solo e sofferente, torturato da atroci dolori di stomaco.
Gesualdo si
fa ospitare dal marchese Limoli, ma poi si trasferisce da Don Ferdinando.
Il genero,
che lo disprezza ma vuole a tutti i costi accaparrarsi l’eredità, lo costringe
a trasferirirsi anche lui a Palermo.
Mastro don
Gesualdo sta per morire. Vorrebbe fare
testamento per lasciare una parte dell’eredità ai figli illegittimi, ma dato
che legalmente Isabella è l’unica erede, le chiede di fare una donazione. Muore
assistito solo da un servitore, che ritiene questo compito indegno persino per
lui.